Catania, Pro & Contro: Meriti e Errori in Fotocopia

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Pro – Il Catania era chiamato a riscattare il risultato e, soprattutto, la prova di Lecce dinanzi ad un Napoli che in versione trasferta ha dato il meglio di se in questo inizio stagione. Doppia pressione per gli uomini di Giampolo che scendono in campo col piglio giusto cercando negli attacchi esterni le soluzioni migliori per trovare la via del gol. Giampaolo opta per Gomez in campo dal primo minuto sviluppando il gioco rossazzurro in prevalenza le forze etnee sulle fasce con il “Pitu” e Mascara a creare i maggiori pericoli costringendo gli esterni napoletani di spicco, Dossena e Maggio, ad una gara anonima basata sul contenimento avversario.

De Sanctis, un’infinita serie di falli tattici e marcature rigide, questo è il Napoli visto al Massimino, un Napoli che trovato il vantaggio non aspettava altro che colpire la squadra rossazzurra nel momento in cui questa si sbilanciasse alla disperata ricerca del pari, vedi trasferta di Cesena, ed invece il Catania è riuscito a gestire lo svantaggio con raziocinio senza isterismi ma creando la giusta pressione e le occasioni necessarie per riequilibrare il match.

Contro – Trovato il pareggio qualcosa è cambiato nell’atteggiamento non più volitivo e convinto, a nostra impressione, come precedentemente alla realizzazione di Gomez. Maxi Lopez è, ancora una volta, solo. Troppo solo per sfruttare le sue caratteristiche da goleador, fa da perno offensivo per avviare le ripartenze, ma quando la palla viene buttata in mezzo è in balia dei due/tre centrali avversari.

Si spera che una volta recuperato Llama il tecnico rossazzurro possa dare finalmente vita al tanto atteso 4-4-2, anche perché, parliamoci chiaro, con Delvecchio avanti la difesa, Biagianti ed Izco in mezzo a girare a vuoto, sarebbe meglio privarsi di uno dei tre, di un rompitore di gioco, per dare un valido sostegno al solo Lopez.

Dispiace inoltre, specie dopo i volitivi venti minuti di Lecce, vedere riscaldare per così tanto tempo Antenucci senza poi osservarlo in campo, spiace per l’impegno dimostrato, sperando che tutto questo non lo demoralizzi. Il gol subito poi è una fotocopia di quello preso a Lecce, palla messa in mezzo in diagonale, l’attenzione rivolta sul pallone e l’uomo libero di insaccare, ancor peggio di Lecce questa domenica Cavani ha anche avuto modo di sistemare il pallone e piazzarlo in porta senza che nessuno gli si scagliasse contro a “corpo morto” per limitare i danni.

L’ingresso in campo di Llama è qualcosa su cui andrebbe discusso a lungo. Ci limitiamo ad analizzare anche qui in linea di massima i “pro” ed i “contro”.

Giustissimo che il ragazzo, tornato disponibile, riassapori il campo in un match “duro” in un momento di massimo sforzo, e piace la sua voglia di non tirare mai dietro la gamba, non si capisce invece perché sia stato inserito al posto di un galvanizzato Gomez anziché di un, a nostro parere, esausto Mascara (si è giocato per buona parte del secondo tempo solo sulla sua fascia di competenza). Sembrano riaffiorare quelle tacite gerarchie che denigrarono il buon lavoro tattico di Atzori.

Su – Alejandro Gomez, incompreso. insieme a Mascara è la fonte del gioco rossazzurro, coraggioso nel saltare l’uomo e nel creare scompiglio sulla sinistra partenopea, ciò nonostante viene spesso ignorato nella ripresa quando il gioco si sviluppa in prevalenza sulla sinistra. Realizza un gol di pregevole fattura che gli da ulteriore carica, nel suo momento migliore viene sostituito.

Adrian Ricchiuti entra in campo dando tutto quello che ci si aspettava dal suo ingresso, cambio di passo ed inserimenti tra le linee. Ha un’autonomia di quaranta minuti che sfrutta al massimo.

Giu – Un Del Vecchio sempre in ritardo ed impreciso che “scatta” per evitare i fischi nel cambio con Ricchiuti, dice tutto. Biagianti continua ad esprimersi a livelli non consoni alle sue ultime stagioni, inizialmente poteva essere utilizzato avanti la difesa ma Giampaolo preferisce impiegarlo sul centrosinistra dove gira a vuoto. Migliora decisamente nella ripresa. Izco pare essere tornato quello d’un tempo, tocchi sbagliati che bloccano le ripartenze rossazzurre favorendo quelle partenopee.

[Seby Maina – Fonte: www.mondocatania.com]