Europa League, Lazio-Fenerbahce 1-1: Erkin spegne il sogno rimonta

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logo-lazioNon riesce l’impresa in un Olimpico deserto e vuoto solo per i tifosi della Lazio. Sì perché quelli del Fenerbahce si presentano in almeno 300 unità. Regole Uefa che tendono a “premiare” la società “lesa” dalle porte chiuse. La Lazio gioca bene, nonostante tanti giocatori assenti o in condizioni precarie, va in vantaggio con Lulic, ma poi viene gelata dall’unico tiro in porta turco. Lo firma Erkin, già decisivo all’andata, che beffa Ciani e poi batte Marchetti con un sinistro potente e preciso.

La Lazio dice addio all’Europa, la saluta dopo due gare che lasciano tanti rimpianti, soprattutto se la mente torna all’arbitraggio dell’ormai famigerato Collum. Il Fenerbahce fa poco o nulla per meritare la semifinale, anche perché di fronte a una Lazio rabberciata e provata dalle fatiche del derby conclude una sola volta in porta. Tanto basta. La squadra di Petkovic può recriminare per non aver trovato la rete durante un primo tempo dominato, ma nel quale si conta una sola occasione nitida: quella di Ederson al 41’. Passano i turchi, la Lazio saluta una competizione che ha onorato fino alle fine e che -senza dubbio- meritava di giocare ancora.

FORMAZIONI –  Petkovic  costretto dall’emergenza deve rinunciare a Gonzalez e allora Biava scala in posizione di terzino destro in un 4-4-1-1 con Ederson a sostegno di Kozak ed Heranes accanto a Ledesma. Klose si accomoda in panchina. Kocaman non può contare su Moussa Sow (infortunato) e si affida a Erkin e Kuyt in appoggio a Webo.

PRIMO TEMPO – Tentare l’impresa, la Lazio ci crede e parte subito con il piede sull’acceleratore e in sette minuti calcia due volte verso la difesa da Volkan con Candreva ed Ederson che, però, non creano grandi problemi al portiere turco. I biancocelesti creano un volume di gioco imponente, Hernanes tocca palloni a non finire, ma il Fenerbahce si chiude bene e allora la conclusione della distanza diventa una soluzione quasi obbligata: il Profeta ci prova in almeno tre circostanza ma la mira non è quella mostrata in occasione del gol alla Roma. I turchi si chiudono, pensano soprattutto a difendersi e quasi mai a ripartire e nell’unica circostanza nella quale la Lazio si fa trovare scoperta è Webo a sciupare non servendo Kuyt che aveva davanti a sé una prateria. Difendere e perdere tempo appena possibile, questa la strategia del Fenerbahce ma l’arbitro Kralovec non ha il coraggio di ammonire Gonul che, spesso e volentieri, si attarda nel rimettere il pallone in campo. Chi viene ammonito è Ziegler reo di aver ostacolato Ledesma nella battuta di una rimessa laterale. La Lazio ci prova ma non sfonda, anche perché Kozak è in giornata no, e allora è ancora Candreva a provarci con un tiro al volo che termina alto di poco. L’occasionissima, però, capita sui piedi di Ederson che al 41’ –in diagonale e da ottima posizione- impegna severamente Volkan. Prima del fischio finale del primo tempo viene ammonito anche Kozak per un fallo sull’estremo difensore gialloblu.

SECONDO TEMPO – Petkovic e Kocaman non cambiano, ma il copione è lo stesso ammirato nel primo tempo.  Lazio all’arrembaggio e Fenerbahce sulla difensiva. Il tempo stringe e allora il tecnico di Sarajevo lancia Klose al posto di Biava al minuto 51 e dopo dieci minuti ecco che la Lazio trova il meritato vantaggio: Candreva scende sulla destra, pennella al centro per l’accorrente Lulic che di testa trafigge Volkan. Il gol dà ulteriore coraggio ai biancocelesti che si riversano in avanti con tutte le energie rimaste anche se nella fase centrale della ripresa la porta turca non corre pericoli. La Lazio domina, crea gioco, soprattutto sugli esterni, ma non fa male e allora ecco che al 73’ si materializza la più amara delle beffe: il Fenerbahce riparte, Erkin si beve Ciani e lascia partire un sinistro potente sul primo palo che non lascia scampo a Marchetti.

Gol e addio qualificazione perché, con 17 minuti a disposizione, la Lazio dovrebbe segnare tre gol per accedere alle semifinali. Missione praticamente impossibile e infatti –nonostante gli ingressi di Floccari e Rozzi al posto di Ederson e Kozak- i padroni di casa allentano la pressione e vanno vicini al gol in un paio di circostanze: con un colpo di testa del neoentrato attaccante calabrese e poi con un azzardato retropassaggio di Yobo che rischia di beffare Volkan. Sono gli ultimi squilli di una partita che finisce con la gioia del Fenerbahce e l’amarezza di una Lazio che dice addio all’Europa League. Eliminazione che brucia soprattutto ricordando la direzione di gara dell’andata e la mole di gioco creata in quella di ritorno. Ora con la Champions distante sette punti rimane l’obiettivo di centrare l’Europa League tramite il campionato e la Coppa Italia sembra l’ancora di salvezza di una stagione che, altrimenti, potrebbe diventare quella dei mille rimpianti.

TABELLINO:

Lazio (3-4-2-1): Marchetti; Biava (11′ st Klose), Cana, Ciani; Lulic, Hernanes, Ledesma, Radu; Candreva, Ederson (28′ st Floccari); Kozak (32′ st Rozzi). A disp.: Bizzarri, Gonzalez, Crecco, Cataldi. All.: Petkovic

Fenerbahce (4-2-3-1): Volkan; G. Gonul, Yobo, E. Korkmaz, Ziegler; Meireles, Selcuk Sahin; Kuyt, Cristian (28′ st Ucan), C. Erkin (42′ st Krasic); Webo (35′ st Mehmet Topuz).
A disp.: Mert, Bekir, Ali Kaldirim, Mehmet Topal. All.: Kocaman

Arbitro: Kralovec (Rep. Ceca)

Reti: 15′ st Lulic (L), 28′ st Erkin (F)

Ammoniti: Ziegler, Cristian, Erkin (F); Kozak, Lulic, Klose (L)

[Marco Valerio Bava – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]