Lazio: nei ricordi un 5-1 a Palermo da riscattare

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Alla Lazio di Petkovic piace vendicarsi. Il 4-0 contro il Catania pulsava in continuazione nei ricordi spiacevoli, la vittoria in Coppa Italia ha lavato l’onta. Come sottolinea il Corriere dello Sport, però, rimane un’altra macchia da smaterializzare. Si tratterebbe di una vendetta consumata fredda, anzi gelida. Risale quasi a un anno fa, era il 19 febbraio. Una figuraccia inflitta anche allora da una formazione siciliana. Dopo aver perso in casa in Europa League contro l’Atletico Madrid, la Lazio guidata Edy Reja scese al Barbera. O meglio, ad affrontare il Palermo si presentò quel che rimaneva della Lazio. Le assenze multiple, soprattutto in difesa, costrinsero il tecnico goriziano a un modulo che più d’emergenza non si poteva: 3-5-2, con Cristian Ledesma centrale difensivo, affiancato da Luciano Zauri e André Dias. Un pacchetto arretrato da coronarie solide, a cui (non) fece da schermo un centrocampo leggero: Alvaro Gonzalez e Senad Lulic esterni non bilanciavano una mediana formata da Hernanes, Matuzalem e Antonio Candreva.

In attacco, per di più, Miroslav Klose si trovò a giocare per la prima volta dal primo minuto con Emiliano Alfaro. I presupposti, già, al fischio d’inizio, erano infausti. Il responso del campo, infatti, fu impietoso: 3-0 del Palermo dopo appena 41 minuti, più altre due reti nei primi cinque minuti della ripresa. Il gol di Libor Kozak all’85’ servì solo a salvare parte della faccia, con la Lazio che finì l’incontro in dieci uomini, oltre all’espulsione dello stesso Reja. Fu il prologo alla settimana più lunga del 2012 biancoceleste. Il mister friulano rassegnò le dimissioni, Lotito non le accettò, Reja partì mal volentieri per il ritorno di coppa a Madrid. Furono i giorni dei summit a Villa San Sebastiano – prima De Canio, quindi Gianfranco Zola -, fino al rientro delle dimissioni e alla permanenza di Reja. A quasi un anno di distanza, la Lazio di Petkovic arriva alla sfida del Barbera con premesse totalmente opposte. Il Palermo rappresenta l’ennesimo trampolino di lancio per una squadra che vuole sognare in grande. Vendicare zio Edy, allora, diventa uno stimolo in più.

[Stefano Fiori – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]