Milan: gli altri papabili per un ipotetico “dopo Allegri”

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L’insuccesso contro il Bologna, come c’era da immaginarsi, ha portato dietro una girandola di voci che coinvolgono la guida tecnica del Milan nella prossima stagione; e non ci si poteva attendere altro visto che è risaputo che tra Allegri e Berlusconi non vi sia identità di vedute sul modo di far giocare la squadra. Detto ieri di Capello, le cui indiscrezioni aggiornate parlano anche di un possibile ruolo dirigenziale al Milan anzichè di allenatore [come riportato oggi da La Gazzetta dello Sport ndr] andiamo ad analizzare le situazioni degli altri nomi che sono stati fatti dai vari quotidiani sportivi in questi giorni, cercando di capire la fattibilità di tali operazioni. Senza mai dimenticare, comunque, che Allegri in società ha un grosso sponsor a fargli da parafulmine: Adriano Galliani infatti ha ancora grande fiducia nel tecnico e crede che il rendimento non all’altezza sia dovuto in gran parte ai tanti infortuni patiti dalla rosa rossonera,; l’AD spinge quindi per una riconferma del tecnico, che perciò potrebbe rimanere al suo posto anche per la prossima stagione.

Joseph Guardiola Il nome dell’attuale tecnico del Barcellona sembra essere il vero e proprio sogno nel cassetto di Berlusconi, ammiratore dichiarato del credo tattico dello spagnolo. Pep, che non ha ancora rinnovato con il club catalano, sembra aver voglia di cambiamento, per dimostrare al mondo intero di essere un vincente anche fuori dalle mura amiche blaugrana. Oltretutto il suo ciclo sembra essere agli sgoccioli; la squadra infatti sembra aver perso un po’ di motivazioni, e con esse la cattiveria agonistica che le hanno permesso di dominare in lungo e in largo la scena del calcio mondiale negli ultimi anni. Il discorso però sarebbe analogo a quello fatto per Capello ieri: a parte la lunghissima schiera di pretendenti da battere [mezza europa vuole il tecnico], per consentire a Guardiola di insegnare il proprio calcio servirebbe una campagna acquisti di supporto ingente. Senza contare la presenza in squadra di Zlatan Ibrahimovic il quale, per usare un eufemismo, non nutre molta stima nell’allenatore. Come reagirebbe di fronte all’ingaggio di Pep?

Luciano Spalletti A Berlusconi il tecnico toscano piace dai tempi della Roma: gioco offensivo, idea di calcio moderno e tecnico, in linea con le direttive presidenziali dunque. La trattativa però sarebbe complicata dal contratto che lega il tecnico allo Zenit; già in passato la Juventus prima e l’Inter poi ci avevano fatto un pensierino, scontrandosi però sempre con la ferma volontà dei proprietari del club russo di tenere il tecnico alla guida dello Zenit.

Marco Van Basten Nome molto suggestivo, ma che nei mesi scorsi aveva perso quotazione per la firma con l’Heerenven per la prossima stagione da parte dell’olandese. La scelta potrebbe ricreare un binomio che ha fatto sognare mezzo mondo, ma le garanzie tecniche su Marco Van Basten allenatore sono molto meno rispetto a quelle da giocatore. Insomma, sarebbe una vera e propria scommessa, considerato che il contratto già firmato con l’Hereenven non costituirebbe un problema, se arrivasse la chiamata dei rossoneri.

Alessandro Costacurta o Clarence Seedorf Tra le ipotesi che si sono fatte c’è anche quella di ricreare una situazione simile a quella esistente alla guida dell’under 21 italiana, con Ciro Ferrara in panchina e Arrigo Sacchi a tirare i fili dietro di lui. Visti i buoni risultati ottenuti e l’aria di innovazione che una scelta del genere porta con sè, il Milan sembra tenere in considerazione anche questa alternativa, con uno tra Costacurta e Seedorf [in odore di appendere le scarpette al chiodo] sulla panchina rossonera e una scrivania pronta in società per Capello, che quindi farebbe da ponte tra l’area tecnica e l’area dirigenziale. L’ipotesi, a nostro avviso comunque, rimane la meno probabile tra le tante, in quanto il Cavaliere, già scottato dall’esperienza con Leonardo, preferirebbe allenatori con già un bel po’ di Gavetta alle spalle.

Insomma, tirando un po’ le fila del discorso, il principale problema della successione di Allegri sembrerebbe consistere nel trovare un sostituto all’altezza: tutti i nomi fatti, chi più chi meno, hanno grosse incognite dietro; Guardiola e Capello dipendono dalla voglia di Berlusconi di allestire un organico di prim’ordine con grande esborso economico, mentre gli altri offrono perplessità dal punto di vista tecnico. E’ per queste ragioni che Allegri, a meno di caduta libera, potrebbe restare al suo posto. Sempre che il cavaliere non decida di regalarsi e regalarci il vero quarto ciclo del Milan sotto la sua presidenza dopo quelli di Sacchi, Capello e Ancelotti.

[Alessandro Alampi – Fonte: www.ilveromilanista.it]