Palermo-Catania: con Ricchiuti e Miccoli (presentazione)

La Situazione Attuale

Catania In un campionato dove segnare è sempre più rato, dati alla mano, il Catania non fa eccezione alla norma. Seconda miglior difesa del Campionato, alle spalle dei campioni d’Italia e d’Europa (uscenti, ndr), la retroguardia rossazzurra è il punto di forza dell’undici di Giampaolo, appena 8 reti subite, e specchio d’una fase della stagione dove non prenderle è più importante che darle, poiché anche un pareggio può fare la differenza quando tra fondo e metà classifica corrono appena tre punti. Proboscidi in alto dopo la vittoria contro l’Udinese, seppur sofferta, seppur tutt’altro che esaltante. Punti, tre, che hanno catapultato i rossazzurri ex aequo coi cugini “rosè”, a quota 14. Maxi Lopez, autore della sua seconda rete stagionale e mattatore, con le sue due reti, dell’ultimo derby, al Massimino, si è sbloccato dopo un’astinenza che durava dalla gara interna contro il Cesena, giocata anch’essa di Mercoledì sera.

Palermo “Al lupo al lupo”, tante volte l’ha gridato, che al vecchio lupo Zamparini si stenta a credere quando minaccia, per la volta ennesima, di abbandonare il club “rosé” perché disgustato da errori arbitrali frutto, a suo dire, del malgoverno del calcio. Un modo come un altro per preparare il derby, con quella frase sibillina: “E sarei disgustato se il derby fosse arbitrato in modo tale da compensare agli errori visti a Milano” che accenderà ancor più le luci sulla direzione di gara del sig. Valeri. Valutando investimenti ed attese, non era questo l’inizio campionato immaginato da dirigenza e spettatori “rosè”. Ed in tal senso proprio le dichiarazioni del Presidente contribuiscono a riavvicinare i tifosi alla squadra ed a spronar i propri giocatori, a riparo dalle telecamere, catalizzate tutte sulla boutade del massimo dirigenza, a preparar e giocare il derby col massimo di convinzione e vis pugnandi.
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Bologna: sulla buona strada…

Ossigeno puro è quello che risulta dopo la vittoria sul Lecce. Ma se non aveva senso disperarsi e gridare ai catastrofismi per l’ultimo posto in classifica della settimana scorsa, allo stesso modo esaltare oggi la 12° piazza dei rossoblù lascia il tempo che trova. La serie A di quest’anno dimostra un netto  livellamento, all’interno del quale un paio di risultati positivi o negativi ti possono al momento catapultare in zona Europa come in fascia caldissima.

Ecco allora che a Malesani e ai suoi ragazzi non resta che lavorare di settimana in settimana con l’unico obiettivo della crescita graduale di un organico che, ancora, riesce ad esprimere bene il suo valore solo a tratti. Il Bologna disinvolto, padrone del campo e ordinato visto all’opera per un’ora contro il Lecce ha però avuto bisogno del tasso tecnico di Ramirez e Gimenez per portare a casa il bottino pieno. Perchè va bene il compitino, l’ordine tattico, la disciplina difensiva, ma per vincere servono i suggerimenti in verticale e i tiri in porta, e così è stato.

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Chievo-Bari, le probabili formazioni

Qui Bari: Biancorossi falcidiati dagl’infortuni. Mister Ventura, nell’ultimo test prima della gara, ha dovuto incassare, oltre ai ‘no’ di Ghezzal, Rivas, S. Masiello e Castillo, anche le defezioni e l’indisponibilità di Almiron e Raggi. Formazione, quindi, obbligata per l’ex tecnico di Cagliari e Pisa, che si affiderà ancora al tandem Kutuzov-Barreto in avanti e a Pulzatti quale out di sinistra a centrocampo. In difesa, viste le assenza, l’allenatore biancorosso si affiderà allo stesso quartetto che a giocato contro il Milan, con Rossi a far coppia con A. Masiello al centro e Parisi e Belmonte sulle corsie laterali.

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Inter: I problemi ci sono: e quei maledetti alibi…

“Clamoroso a San Siro”, non faceva altro che ripetere Fabio Caressa fino al minuto 72 durante Inter-Brescia. I nerazzurri, sotto contro i conterranei lombardi, alla fine portano a casa un punto che ha un saporte amarostico, deludente, quasi come le ultime fette di una torta che è stata buonissima, ma che ora è soltanto specchio di un bel ricordo che fu. Trovo che sia inutile, questa sera, nascondersi dietro un dito: l’Inter è andata male, molto male. La squadra di Iachini si è presentata battagliera sul terreno del Meazza, ma ha trovato di fronte i campioni d’Europa assolutamente molli, svogliati, deludenti. Le note positive (se dopo una notte così si può utilizzare questo termine) si riducono ad un Eto’o sempre più trascinatore e un Joel Obi che cresce bene, insieme a Philippe Coutinho autore di un signor primo tempo nel deserto nerazzurro, per poi naufragare in stanchezza e nervosismo nella ripresa. per il resto, c’è tantissimo da lavorare: la fase difensiva ha ancora mostrato lacune che mai avevamo celato anche quando si parlava di record in quanto a gol subiti, l’attacco risulta sempre più sterile se non fosse per il devastante camerunense. Risulta ovviamente impossibile criticare l’assenza di un play maker, in quanto mancavano praticamente tutti i centrocampisti all’appello di Benitez, ma questo è un altro discorso.

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Reja ritrova Muslera e continua a studiare il rombo anti-Roma: più Rocchi che Zàrate…

FORMELLO – Silenzio, parla il derby. Ventiquattrore dopo la scarica elettrica dei 5 mila accorsi per motivare la Lazio, nel quartier generale biancoceleste è tornata la quiete. Ma solo apparente.

TESTA E CUORE – Meno due giorni all’evento più atteso, la marcia di avvicinamento è frenetica, va oltre l’assenza di cori del giorno dopo, traspare sul viso sorridente ma tirato dei calciatori. Quello di capitan Rocchi giovedì nel corso della conferenza stampa era carico di significati sottaciuti. La risposta piccata ma elegante a Totti è stato l’unico vero slancio di adrenalina manifestata volutamente. Il resto è rimasto racchiuso in quello sguardo emozionato, in quel tono della voce a stento controllato, che ha tradito una trance agonistica serpeggiante.

La stracittadina è così, si fa sentire nella pancia, ma si vince con la testa: “Dobbiamo concentrarsi senza cedere alle pressioni, con la consapevolezza che avrà la meglio chi la interpreterà meglio”, ha spiegato il bomber veneto. Determinazione, cattiveria agonistica ma soprattutto la “razionalità per saper gestire le contingenze della partita”. Più facile dirlo che farlo. Lo sa bene il fine psicologo Reja che, oltre a studiare accorgimenti tattici, per tutta la settimana ha lavorato sulla testa dei suoi ragazzi. “Il derby non è una partita come le altre”, ma come le altre nove fin qui disputate va giocata. Attenzione massima nella fase difensiva, divieto di concedere spazi alla velocità di Vucinic e compagni e quel pizzico di spregiudicatezza in fase offensiva. Il tecnico goriziano vuole un blocco unico, votato al sacrificio (“sciabola, non fioretto”) e spigliato nelle ripartenze, che allo stesso tempo sia capace di imbrigliare le individualità altrui, senza limitare le proprie.

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L’A Giornata X^: C’è il Derby di Roma

BOLOGNA-LECCE: Pronostico Under Prima partita della decima giornata della serie A 2010/11. Si giocherà il sabato alle ore 18:00. Il tecnico del rossoblu Malesani non potrà contare su Mutarelli e l’ex di turno Esposito. Ballottaggio a centrocampo tra Buscè e Radovanovic. In avanti Ramirez, Di Vaio e Gimenez. Il tecnico dei salentini De Canio ha alcuni problemi di formazione: Reginiussen, Ferrario e Fabiano sono out (difesa in emergenza). Olivera è squalificato. Torna la coppia titolare Corvia-Di Michele, supportati dall’estro di Ignacio Piatti. Il nigeriano Ofere, in gol nell’ultima gara, partirà dalla panchina. Occhio a…: Di Vaio (Bologna), Giacomazzi (Lecce). Ultimo precedente in A: 2-1

INTER-BRESCIA: Pronostico Gol Gol Si giocherà alle 20 e 45 di sabato sera. E’ uno dei derby lombardi della serie A. La squadra nerazzura, per l’occasione, indosserà la maglia della croce rossa, per via delle molte assenze: Julio Cesar, Cambiasso, Muntari, Stankovic, T. Motta, Mancini e Suazo sono out. Anche Materazzi è in dubbio. Benitez porta in panchina i giovani Obi e Nwankwo. Eto’o-Pandev-Milito trio d’attacco. Il Brescia ritrova Diamanti dopo le tre giornate di squalifica. In compenso sono out sia Sereni (in porta va Arcari) che Mareco (in difesa spazio a Bega). In avanti Caracciolo sarà supportato dal rientrante Diamanti. Occhio a…: Milito (Inter), Arcari (Brescia). Ultimo precedente in A: 3-0 (2005)

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Ficcadenti: “Juve in emergenza, ma lotta come una provinciale”

Nella conferenza stampa che ha preceduto la partenza per Torino, Massimo Ficcadenti si è riservato qualche dubbio per la formazione che affronterà una Juventus decimata dalle assenze.

“Noi stiamo bene fisicamente – ha spiegato l’allenatore del Cesena – ma la mancanza dello squalificato Colucci ci obbliga a cambiare qualcosa sotto l’aspetto tattico, soprattutto in fase di possesso palla. Rientreranno in squadra forze fresche come Von Bergen e Schelotto (nel ruolo di mezzala), mentre rimangono aperte alcune situazioni in difesa (Pellegrino o Benalouane come centrale, Lauro o Ceccarelli come terzino, ndr). Partiranno per Torino anche Fatic, che ha recuperato dall’infortunio, e il giovane spagnolo Rodriguez”.

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15′ non bastano per piegare il Metalist, regna la noia e la qualificazione si allontana (0-0)

Si doveva vincere contro il Metalist per riscattare la sconfitta in Ucraina e alzare notevolmente le chance qualificazione, invece è arrivato soltanto uno 0-0 che ha il sapore di qualcosa di prestigioso e utile soltanto per gli ospiti, che tengono i blucerchiati dietro di due lunghezze.

Tra turnover e indisponibilità, Di Carlo è costretto a rinunciare a Curci, Zauri, Lucchini, Tissone, Semioli, Pazzini e Cassano. Spazio a Da Costa in porta, Volta e Cacciatore in difesa, Poli e Dessena a far da diga a centrocampo con Palombo, Guberti nel ruolo di fantasista dietro il tandem offensivo composto da Pozzi e Marilungo, con Pazzini inizialmente in panchina.

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