Sculli-Lazio, stretta finale, Tare: “Stiamo trattando, da definire la modalità” e da convincere Bresciano…

Sculli alla Lazio siamo alla stretta finale. Il palcoscenico designato per approfondire la discussione tra il club capitolino e quello ligure è stato l’Hotel Hilton di Fiumicino, dove questa mattina è andato in scena l’incontro istituzionale tra le componenti del calcio. Presenti anche il presidente della Lazio Claudio Lotito ed il diesse Igli Tare che a margine della riunione si sono soffermati con i pari grado rossoblù per perfezionare l’operazione.

Il dado non è ancora tratto, alla definitiva fumata bianca manca ancora l’assenso della contropartita tecnica scelta per l’occasione, ossia l’australiano Mark Bresciano (interessa anche al Bologna), che Ballardini ha già allenato ai tempi del Palermo: “Se c’è la possibilità di fare questa operazione ben venga – ha spiegato lo stesso Tare – , I tempi non sono definiti, potrebbe volerci una settimana come può non accadere nulla. Speriamo di trovare la strada per fare questa operazione. Il nodo da sciogliere non riguarda la volontà dei calciatori, dobbiamo solo trovare la modalità giusta”.
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Lazio: il pagellone del 2010

Si consuma la notte nei cieli di Roma, mentre riecheggiano in lontananza gli ultimi vaggiti del nuovo che avanza. È capodanno e per la gente laziale la fatidica attesa dell’utlimo giro di lancetta, questa volta ha un gusto davvero particolare. È tempo di bilanci e di valutazioni. Il 2010 biancoceleste ha chiuso i battenti consegnadoci una Lazio seconda in classifica pronta a sfidare l’impossibile per regalarci i presupposti di un sogno inatteso, ancora da realizzare. Pazza Lazio verrebbe da dire e pazzo anno che fu. Sfogliando a ritroso il calendario andato nel firmamento biancoceleste inferno e paradiso quasi si toccano. Due stagioni calcistiche e una duplice faccia di una stessa medaglia: la Lazio.

Il male e il bene, il bello e il brutto di chi ama questi colori. Da Ballardini a Reja, dalle stalle alle stelle. Un’impennata apocalittica che parte da una salvezza raggiunta alla penultima giornata dello scorso campionato, sino al ruolo da protagonista recitato in questa stagione. Partite incolore cancellate da vittorie entusiasmanti, partenze importanti annientate da acquisti da urlo. La montagna russa biancoceleste che ha rappresentato il leit motiv del 2010. La firma indelebile sull’ultimo anno di Lazio è senza dubbio quella di Edy Reja. Il tecnico friulano arrivato in sordina ha preso per mano la squadra facendola crescere e maturare. Continue reading “Lazio: il pagellone del 2010”

Inter: Abu Dhabi crocevia di una stagione. Intanto scopriamo il Seongnam

Sarà dunque Inter contro Seongnam Ilhwa: i sudcoreani hanno sconfitto 4-1 i padroni di casa dell’Al-Wahda (che nei playoff avevano vinto 2-1 contro i papuani dell’Hekari) e così il 15 dicembre attendono i campioni d’Europa dell’Inter. Andiamo allora a scoprire brevemente una squadra fino a poco tempo fa sconosciuta ai più. La storia del Seongnam Ilhwa Chunma Football Club è relativamente recente: il club è stato fondato solo nel 1989, maglia gialla, pantaloncini blu, calzettoni gialli. Ma ha già vinto 7 campionati sudcoreani e due AFC Champions League, la Champions asiatica, l’ultima appunto quest’anno, battendo gli iraniani del Zob Ahan per 3-1 che gli è valsa la partecipazione al Mondiale per Club. In bacheca anche una Coppa di Sudcorea e una Supercoppa d’Asia. Tutti sudcoreani i componenti la rosa, ad eccezione del difensore australiano Saša Ognenovski e dell’attaccante montenegrino Dženan Radončić.

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Duro a morire: il re si riprende il suo trono

Tennis, Master Cup: Roger Federer Campione del Mondo

Roger Federer è tornato! E lo ha fatto proprio nel Torneo dei Maestri, ovvero il Masters Cup di Londra, il Mondiale per antonomasia della racchetta, riguadagnandosi il proscenio dal quale sembrava essersi congedato.

In questo 2010, infatti, la sua verve sembrava ormai eclissata, dall’avanzare dell’età e di quel diavolo di Rafael Nadal, il nuovo che avanza e distrugge. Stavolta ad essere distrutto è stato però l’iberico, matato 6-3, 3-6 e 6-1, in poco più di un’ora e mezza, al termine di un match tecnicamente non trascendentale, in cui i nostri attori non hanno recitato propriamente la parte dettatagli dalla fama.

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Lazio: il riscatto passa per un deciso turnover

FORMELLO – Più che una vigilia di campionato sembra un pretesto per accelerare il processo di rimozione. Voltare pagina, dimenticare il derby con la Roma è l’imperativo che aleggia in casa Lazio. Le immagini beffarde della stracittadina persa scorrono ancora nitide nella mente dei calciatori, ma il calendario è alleato e soccorre Reja nel momento più delicato della stagione. Tra poco più di 24 ore a Cesena la squadra biancoceleste avrà l’occasione di riscattarsi, ma soprattutto di dimostrare agli scettici la tempra tipica delle grandi compagini.

Dopo aver superato esami di maturità e banchi di prova, ora la Lazio è chiamata a superare il primo vero crocevia. Questa volta non sono le qualità dell’avversario (comunque non da snobbare) a tenere in bilico le aspettative, ma la capacità di reazione dei capitolini, giunti dinanzi alla prima vera delusione del campionato. L’atteggiamento remissivo nella prima frazione di gioco nel derby è stato solo un episodio sul quale lavorare o è il segno di una maturità non ancora centrata? Un quesito che cercherà riscontri domani sera al “Manuzzi”, dove Reja cambierà momentaneamente volto alla Lazio in vista dell’impegno di domenica con il Napoli.

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Lazio: verso la conferma del 4-2-3-1, differenziato per Floccari, affaticamento muscolare per Muslera

FORMELLO – La Lazio torna in campo per preparare l’evento più atteso. Questa volta non c’è la pressione di una stagione da salvare in 90’ o la tormentata attesa di un popolo ferito in cerca di riscatto. Questa volta non c’è una festa da rovinare, ma un primato da difendere, magari caricandosi con il precedente del 18 aprile scorso, quando la doppietta di Vucinic cancellò una prestazione fino a quel momento impeccabile.

CAMBIO DI PADRONE – Era una Lazio fragile mentalmente, in balia degli eventi ed incapace di sovvertire le difficoltà. Il processo di crescita mentale che l’ha traghettata fino alla testa della classifica era ancora in uno stato embrionale, solo apparentemente frenato dagli sfottò dei dirimpettai cittadini. “State andando in B”, cantava la Curva Sud mentre pregustava il titolo di campione d’Italia. Poco più di sei mesi più tardi, la Capitale ha un nuovo padrone, meno “spaccone”, ma altrettanto consapevole delle proprie potenzialità.

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Prime prove di 4-3-1-2 con la coppia Floccari-Rocchi: lo scorso anno a Cagliari firmarono la svolta

FORMELLO – Prima Bari, poi Cagliari. Come la scorsa stagione, quando al Sant’Elia venne sancita la rinascita. Le basi della riscossa vennero gettate proprio pochi giorni prima della sfida salvezza contro i rossoblu, quando a Norcia si accantonarono personalismi e malesseri intestini e lo spogliatoio si strinse intorno alla figura di Reja. Dal patto umbro alla vetta della classifica, si è detto già molto della metamorfosi biancoceleste: sette mesi fa fu un crocevia per non sprofondare, domenica allo stadio Olimpico sarà l’ennesima prova di maturità per continuare a volare.

ECCO IL ROMBO, C’E’ IL CAGLIARI ROCCHI SI ACCENDE – Tornerà la Lazio versione casalinga, quella schierata con l’assetto a due punte ed il rombo di centrocampo. Verrà rispolverato il 4-3-1-2 con il quale Chievo e Brescia sono stati liquidati, prima di tornare ad un atteggiamento più prudente in terra pugliese. Sarà nuovamente una Lazio speculare all’atteggiamento dell’avversario, intenzionata a non concedere campo alla fantasia di Cossu e alla pericolosità delle punte (Matri, Acquafresca e Nenè si giocano due maglie), per poi far male grazie alla qualità dei suoi interpreti.

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In attesa dei nazionali, Reja ritrova Matuzalem. Per il brasiliano primo passo verso il recupero…

FORMELLO – In attesa dei nazionali, la settimana anti-Bari inizia con il ritorno in campo di Francelino Matuzalem. Una buona notizia per Reja, il “Professore” vuole essere di parola: “Domenica prossima sarò a disposizione senza problemi”, aveva rassicurato sabato, dopo aver concluso l’ennesima seduta differenziata fatta di fisioterapia e piscina. Il percorso di recupero personalizzato, durato oltre dieci giorni, è terminato.

PRIMO PASSO PER TORNARE IN COPPIA CON LEDESMA – Questo pomeriggio il playmaker brasiliano è tornato a lavorare sul terreno di gioco, anche se in maniera differenziata rispetto al gruppo, ancora ridotto ai minimi termini per le tante assenze. Mentre i 16 elementi a disposizione del tecnico goriziano (presente anche il giovane Zampa) si sottoponevano ad una seduta prevalentemente tecnica (esercitazioni sul possesso di palla e sul pressing e partitella finale), il numero 11 biancoceleste ha lavorato a parte con Bianchini, il preparatore specializzato nel recupero degli infortunati.

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