Samp, bastano 45 minuti per ritrovare il sorriso e cancellare i fantasmi: con Cassano e Guberti è 2-0

A soli 5 giorni dalla cocente eliminazione dai preliminari di Champions League, la Sampdoria targata Di Carlo riesce a recuperare forze fisiche e mentali e a conquistare l’intera posta in palio all’esordio in campionato. Troppo importante fare punti per ritrovare consapevolezza nei propri mezzi e ridare entusiasmo ad un ambiente rimasto ferito dal sogno Champions svanito in pieno recupero.

Anche se il risultato potrebbe far pensare diversamente, la partita è stata a due volti: nella prima frazione molto meglio la Lazio, elegante a centrocampo, propositiva sulle corsie esterne e pericolosa in fase offensiva. La Samp, con i ritorni di Lucchini e Zauri in difesa al posto di Volta e Stankevicius, sembra partire come meglio non potrebbe, con un perfetto fraseggio di prima intenzione tra Guberti, Cassano e Pazzini, anticipato da Muslera sul più bello, e invece è soltanto un fuoco di paglia, perché sono gli ospiti a tenere il gioco in pugno per buona parte dei primi 45’.

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Fiorentina-Napoli 1-1: Gara intensa al Franchi. D’Agostino risponde a Cavani

Gara intensa al Franchi tra Napoli e Fiorentina. Capovolgimenti di fronte e una sana voglia di vincere di entrambe, hanno arricchito il match d’esordio in campionato. D’Agostino ha risposto a Cavani, ancora in goal dopo la doppietta di coppa. Pareggio giusto e vittoria rimandata dopo la sosta per entrambe. Il Napoli è sceso in campo con la sola novità in Campagnaro in luogo di Grava in difesa. Per i viola stesso undici prevista alla vigilia. Le squadre sono subito aggressive sin dalle prime battute.

Il Napoli è accorto, passa dal 3-4-2-1 al 4-5-1 quando la Fiorentina avanza, grazie al lavoro di copertura di Hamsik e Lavezzi. La prima palla goal è per gli azzurri che passano al 7’: ottima apertura di Hamsik sulla corsia sinistra per Dossena, il cui cross preciso, viene spedito sotto la traversa da Cavani per il vantaggio fantasma dei partenopei che solleverà le consuete polemiche. Al 20’, prima palla goal per i viola che si portano subito in avanti con Gilardino, ma De Sanctis è attento.

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Supercoppa Italiana: vince l’Inter. Benitez, buona la prima

Vucinic, Juan e Taddei: è riconducibile ai loro nomi l’harakiri messo in opera dalla Roma, che si auto affossa al cospetto dell’Inter Campione d’Italia e d’Europa; Pandev ed Eto’o fanno il resto, lesti a non fare complimenti per i regali donatigli dalla Lupa. Eppure l’inizio del match lasciava presagire un esito che riluttava dal 3-1 con cui i nerazzurri si sarebbero impossessati della 5^ Supercoppa Italiana, primo trofeo della nuova era Benitez, subentrato al bizzarro Mourinho, per quello che rimane l’unica variazione apportata ad un team destinato forse a vincere tutto anche in questa stagione che ha appena aperto i battenti.

La Roma partiva adagio, senza timori reverenziali, quasi a voler ricordare al Mondo come l’anno scorso abbia rischiato di rovinare la festa tricolore proprio al serpente. Da un’invenzione di Francesco Totti sarebbe arrivato il gol di Riise. Ma poco dopo si verificherà un errore giallorosso di portata inaudita, con Vucinic (che in precedenza si era divorato un gol) che si avventura in un retropassaggio che metterà in difficoltà Juan che, nel tentativo di servire il proprio portiere Lobont, metteva Pandev in condizione di riazzerare le distanze: 1-1 e palla ala centro.  Da quel momento avremmo assistito ad un altro match. L’equilibrio del 1° tempo avrebbe ceduto il passo alla netta presa di posizione nerazzurra, che poco o nulla avrebbe lasciato alla compagine di Ranieri. Nella ripresa Eto’o avrebbe compiuto la rimonta, prima di realizzare il 3-1 conclusivo scaturito da un ennesimo errore difensivo, stavolta di Taddei. Nel mezzo c’è spazio anche per una contestazione dei tifosi romanisti, poco edificante per il calcio italiano, specie se c’è in palio il primo trofeo stagionale.

TABELLINO

INTER – ROMA 3-1

Marcatori: 21′ Riise (R); 41′ Pandev (I); 25′ st Eto’o (I); 35′ st Eto’o (I)

Inter (4-2-3-1): Julio Cesar ; Maicon , Lucio , Samuel , Chivu ; Cambiasso , J.Zanetti  (1′ st Stankovic ); Eto’o , Sneijder (43′ st Materazzi ), Pandev  (33′ st Mariga ); Milito . A disposizione: Castellazzi, Cordoba, Coutinho, Biabiany. All.: Benitez.

Roma (4-2-3-1): Lobont ; Cassetti , Mexes , Juan , Riise ; De Rossi , Pizarro  (9′ st Taddei ); Menez  (38′ st Okaka ), Perrotta , Vucinic  (22′ st Adriano ); Totti . A disposizione: Doni, Rosi, G. Burdisso, Brighi. All.: Ranieri.

Arbitro: Bergonzi di Genova

Ammoniti: Perrotta (R), Cambiasso (I), Okaka (R), Mexes (R), Samuel (I)

BREVE STORIA DEL TROFEO

La prima edizione verrà vinta dal Milan di Van Basten, 3-1 alla Sampdoria: era il 1988. L’anno successivo l’Inter dei record di Trapattoni surclasserà proprio la Sampdoria, mentre nel ’90 vi sarà spazio per un clamoroso 5-1 rifilato dal Napoli di Maradona alla Juventus di Baggio. Nel ’91 vi sarà gloria anche per i blucerchiati, decide un gol della bandiera Mancini, che schianta così la Roma. Nel ’92 il solito Milan di Van Basten supera il Parma. Milan che si ripeterà per altri due anni, dapprima sul Torino poi ai rigori sulla Samp. Nel 1995 ci sarà il primo successo della Juventus di Vialli, Ravanelli e di un giovanissimo Del Piero (vittima il Parma).

L’anno successivo la Fiorentina sarà la prima squadra non scudettata a vincere il trofeo, 2-1 al Milan con doppio Batistuta. Nel ’97 la legge dei Campioni d’Italia torna a farsi valere, ed è così che la Juve annienta il Vicenza rivelazione dello scorso anno, 3-0. Nel ’98 la Juve però cadrà sotto i colpi della Lazio. Nel ’99 il Parma fa il colpaccio contro il Milan, mentre nel 2000 la Lazio, in un match pirotecnico, prevarrà sull’Inter per 4-3. L’anno dopo vi sarà il primo successo della Roma, 3-0 alla Fiorentina. Nel 2002 la Juve di Del Piero (doppietta) supera il Parma 2-1 e nel 2003 i bianconeri calano il poker (ai rigori) ai danni del Milan.

Nel 2004 i rossoneri, trascinati da una tripletta di Scevchenko, surclassano la LAZIO 3-0. Nel 2005 l’Inter mata la Juventus 1-0, per poi ripetersi ai danni della Roma nel 2006, 4-3. Nel 2007 i giallorossi si riprendono la rivincita e vanno a vincere di misura. Nel 2008 prevale ai rigori l’Inter, sempre sulla Roma. Nel 2009 la Lazio batte proprio l’Inter, che si rifarà ieri sconfiggendo agevolmente la Roma, per una sfida divenuta una classica del calcio italiano.

Eto’o show, Roma battuta 3-1: Rafa inizia bene, e quarto titulo all’Inter!

Il poker è servito e il tassametro continua a correre. Dopo la Tripletta, arriva il quarto titolo consecutivo per l’Inter legendaria, che cambia allenatore ma non perde quel vizietto tanto gradito ai tifosi di conquistare trofei. A firmare la Supercoppa italiana, l’unica finale persa da Mourinho nella scorsa (trionfale) stagione, non è il solito Milito, ma Samuel Eto’o, che idealmente raccoglie il testimone di ‘man of the match’ dal Principe e con una doppietta punisce le imprecisioni difensive della Roma. Benitez può dunque festeggiare questo battesimo nerazzurro, Ranieri invece ha di che ramaricarsi per ciò che poteva essere ma non è stato.

E’ SUBITO PUPONE – Accompagnato dai fischi della San Siro nerazzurra, il noncurante Totti ha ribadito che, pur con 34 primavere alle spalle, la Roma non può fare a meno di lui. Partono dal suo piede infatti le azioni più insidiose dei giallorossi, compresa quella del gol. Un buon segno per Ranieri, che può contare sulle condizioni del capitano, leader di una squadra che costringe i nerazzurri sulla difensiva sin dai primi minuti, punendo una retroguardia alta come la vuole Benitez, ma non totalmente attenta a salire tempisticamente. Dall’altra parte, i padroni di casa vivono soprattutto sull’asse Sneijder-Maicon, con il brasiliano autore di una prova eccellente, caratterizzata da scatti, dribbling e cross sempre pericolosi. Bentornato.

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Francesco Guidolin: “La pressione comincia a salire”

Oggi i bianconeri affronteranno il Chievo Verona di Stefano Pioli nel penultimo incontro amichevole del precampionato. Un test per capire a che punto sia la condizione e lo stato di forma dei friulani ad una settimana dal via: “Questo è il momento più difficile. La settimana antecedente all’esordio è sempre quella con maggior apprensione perché tutti sperano di essere pronti e di aver lavorato bene. E’ un po’ come la prima giornata di scuola. Si spera che la preparazione sia stata corretta e che le amichevoli siano state quelle giuste. Noi ci abbiamo messo tanto impegno e professionalità. Intanto domani abbiamo una partita importante, poi penseremo al Genoa”.

L’incontro contro gli scaligeri è programma per domani alle 18,00 a Mogliano Veneto: “Queste gare servono per trovare il ritmo di gioco e per mettere minuti nelle gambe. Questa settimana abbiamo svolto una preparazione con carichi pesanti in vista dell’incontro di sabato 28. Ci siamo preparati a star bene in campo, a fare fiato e ad essere organizzati”.

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Bari: esordio con gol per Meggiorini

Nell’amichevole di ieri contro il Trento, disputata presso lo stadio “Comunale” di San Michele all’Adige, è arrivata una buona vittoria per 3-0 per il Bologna di Franco Colomba. A segno un ex biancorosso, Meggiorini, che su palla filtrante di Di Vaio, dribbla il portiere e infila in diagonale e segna la seconda rete dell’incontro. Altri marcatori Di Vaio e Bernacci. Continue reading “Bari: esordio con gol per Meggiorini”

Juventus, Europa League: l’avversario è lo Shamrock

Con la speranza di poterci tornare per la finale del 18 maggio 2011 alla Dublin Area, il cammino in Europa League della Juventus inizia proprio da Dublino. La capitale della Repubblica d’Irlanda è la città degli Shamrock Rovers, l rivale dei bianconeri per il Terzo Turno Preliminare. Andata in Irlanda giovdì 29 luglio, ritorno Mdena il 5 agosto.

Forte di una storia centenaria (il 1901 è l’anno di fondazione), lo Shamrock Rovers è una delle formazioni più vincenti del calcio irlandese. Nel suo palmares compaiono 15 titoli nazionali (l’ultimo nel 1994), 24 coppe nazionali (l’ultima nel 1987), 18 Scudi di Lega d’Irlanda e una Coppa di Lega d’Irlanda.

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LA CADUTA DEGLI DEI: INIESTA SCOCCA IL TIRO MONDIALE

Decide, a quattro minuti dai calci di rigore, un gol del centrocampista Iniesta; per l’Olanda è la terza Finalissima su tre gettata alle ortiche.

Che fosse un Mondiale atipico lo si era dedotto sin dalla sua “intrinsecità”, ovvero lo svolgimento in uno Stato Africano, assoluta novità nella storia della kermesse iridata. Poi, ad avvalorare la singolarità di codesto torneo, erano arrivate le eliminazioni eccellenti di Italia, Francia, Brasile, Argentina ed Inghilterra, e di tutte le superpotenze del Pianeta, compresa la Germania, seppur stoppata solamente in Semifinale (poi 3^). Per la prima volta dal 1978 si sarebbe disputata una Finale tra compagini illibate, ovvero mai salite sul Tetto del Mondo; la Spagna addirittura, a dispetto della sua fama (giustificata dai 2 Titoli Continentali), non era mai transitata oltre i Quarti di Finale, mentre l’Olanda non arrivava a giocarsi l’iride da ben 32 anni… per una Finale tutta unica nel suo genere, disputatasi per la seconda edizione consecutiva fra europee. Europa che sale in testa alla classifica dei Continenti Campioni, 10 successi.

UNA FINALE TEDIOSA – Quello di ieri sera è stato un match poco spettacolare, ostico, spigoloso, con le due compagini apparse troppo contratte, quasi timorose di prendere l’iniziativa. Sembrava di rivedere a tratti Italia-Brasile 1994, ovvero la Finale più noiosa dei Mondiali. L’Olanda ha subìto il gioco degli iberici per gran parte della partita, quasi reverenziale nei confronti del team di Del Bosque.
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