Chievo-Napoli 2-0: doccia “gelata” al Bentegodi contro un Chievo super

Il Napoli frena la sua corsa contro un Chievo in grande serata. Pioli prepara bene la gara cambiando anche modulo per affrontare gli azzurri. Il 5-3-2 aggressivo degli scaligeri non lascia spazi alla squadra di Mazzarri che non ha la grinta e la determinazione giusta. Complice anche il gelo, gli azzurri sono fermi sulle gambe, mentre i padroni di casa giocano la gara della vita. Le prestazioni di Moscardelli e Sardo sono la prova di una serata perfetta per gli uomini di Pioli che passano già al 19′ proprio con un pallonetto dell’ex attaccante del Piacenza, sfuggito ad Aronica. Il vantaggio esalta ancor di più il gioco dei gialloblu che insistono con il loro pressing asfissiante. Il Napoli non c’è e addossare il tutto all’assenza di Lavezzi appare poco oggettivo.

Le accelerazioni dell’argentino mancano ma è tutto il Napoli che non gira a partire dalla difesa che soffre il pressing alto dei veronesi. Pazienza e Gargano fanno poco filtro in un centrocampo pieno di maglie gialloblu dove spicca Fernandes. Nella ripresa i padroni di casa trovano il gol che chiude i conti dopo soli quattro minuti. Sardo sembra Cafu quando penetra in area approfittando di una difesa distratta per battere De Sanctis. Un doppio schiaffo che risveglia un pò l’orgoglio del Napoli ma è troppo tardi e a nulla serve l’innesto di Lucarelli. Mantovani e Mandelli lo sovrastano nel gioco aereo così come Jokic e Sardo che fanno a fette Maggio e Dossena. Al Napoli sembra mancare proprio la forza nelle gambe per reagire contro un Chievo indiavolato che frena il pressing alto soltanto al 70′. Mazzarri prova la carta Sosa in mediana per alzare il tasso tecnico della squadra ma non accade nulla.

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Il Cagliari espugna il Ferraris: obiettivo 13 non al totocalcio, ma per la nostra salvezza

Avrebbe dovuto essere la partita del riscatto, della voglia di non farsi risucchiare nella zona calda della classifica, della determinazione, dei segnali da trasmettere all’intero ambiente: la squadra c’è, la società ha operato nel migliore dei modi, l’allenatore ha in mano il bandolo della matassa. Stasera, più che mai, il condizionale è obbligatorio, perché di gioco, carattere nessuna traccia, soltanto tanta confusione dentro e fuori dal campo, un ridimensionamento sotto gli occhi di tutti e una classifica sempre più preoccupante.

Di Carlo sceglie Biabany al fianco di Maccarone, solo panchina per Macheda, a centrocampo Mannini e Poli vengono preferiti a Koman e Tissone, in difesa debutta Gilberto Martinez al fianco di Volta. Sull’altro fronte Donadoni, rimasto privo di Matri, si affida ad un unico punto di riferimento offensivo rappresentato da Acquafresca, con Cossu e Lazzari di supporto, mentre il trio Conti – Biondini – Nainggolan garantisce diga davanti alla difesa, dinamismo e costanti inserimenti.

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Un Radja di sole nel buio di Marassi. Un gol di Nainggolan piega la Samp

Il Cagliari che non sa pareggiare porta via i tre punti da Marassi, battendo una Sampdoria che per la prima mezzora gioca meglio, ma poi si spegne e lascia spazio ai sardi. L’eroe della partita è Radja Nainggolan, che segna il gol vittoria e regala l’ennesima prestazione straordinaria di una stagione meravigliosa.

Per la prima senza Matri Donadoni cambia il modulo, passando al doppio trequartista e all’unica punta. Sono Cossu e Lazzari ad avere il compito di ispirare Acquafresca. Nella Samp c’è l’esordio dal primo minuto di Biabiany, che fa coppia con Maccarone in attacco.

La partita la fa la Sampdoria e il Cagliari va in confusione, rischiando nella propria area in un paio di occasioni per altrettanti disimpegni sbagliati. Ma i padroni di casa sotto porta sbagliano tanto, e in particolare Mannini non sembra un cecchino. Per la squadra di Di Carlo tanti calci d’angolo, ma nemmeno un tiro in porta. Il Cagliari, nonostante un atteggiamento troppo rinunciatario, trova un grande spunto con Ariaudo, che va via sulla sinistra e prova a mettere in mezzo, trovando le gambe di Curci che manda in angolo.

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Napoli-Sampdoria 4-0: Hamsik inventa, Lavezzi infiamma, Cavani segna

Agli azzurri basta un’ora per chiudere il confronto con la Sampdoria e continuare la corsa al Milan. Il tridente di Mazzarri è in gran giornata. Hamsik non sbaglia una giocata, serve tre assist, realizza un bel gol, lascia il rigore a Cavani che non si ferma più. Lavezzi è la scintilla del trio con le sue folate, le sue incursioni che fanno male alla retroguardia ligure che, all’inizio dell’incontro, non sfigura. Parte subito forte la squadra di Mimmo Di Carlo che presenta una variante tattica rispetto alla vigilia.

Guberti si sistema a ridosso delle punte per un 4-3-1-2 in luogo del consueto 4-4-2 dei blucerchiati. La squadra ligure va in pressing e rischia anche il vantaggio dopo pochi minuti con Cannavaro costretto al salvataggio sulla linea. Gli azzurri soffrono un pò ma escono alla distanza. Yebda è un leone in mezzo al campo e proprio dal suo piede parte l’azione dello splendido gol di Cavani. L’uruguaiano salta l’avversario in area con un dribbling a rientrare e capitalizza l’assist di Lavezzi. Un lampo che frena i doriani e tira su il Napoli, un pò in affanno nei minuti iniziali dove la difesa e il centrocampo erano un pò lunghi.

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Napoli a valanga, Samp K.O. (4-0)

Napoli lanciato verso la lotta per lo scudetto, Samp alla prima uscita in campionato senza Pazzini e con la coppia Maccarone-Macheda. Entrambe le compagini hanno giocato in Copa Italia in settimana e sono state eliminate; serve il riscatto, per non crollare troppo moralmente.

Mazzarri dà respiro all’ex Christian Maggio, inserendo Zuniga a destra con Dossena recuperato a sinistra. Yebda e Gargano sono i due centrali e opta per Santacroce dietro al posto dell’infortunato Grava. Hamsik, Lavezzi e Cavani ovviamente confermati davanti. Di Carlo risponde con una Samp più rimaneggiata, causa partenze e infortuni; Gastaldello e Lucchini sono ancora out quindi spazio a Volta e Accardi, con Tissone che affianca Palombo a centrocampo e appunto la coppia Macheda-Maccarone alla prima apparizione in campionato.

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Juventus-Roma 0-2: gol d’autore, Vucinic e Taddei annullano la Juve. E’ semifinale

Una pennellata d’autore firmata Mirko Vucinic regala luce ad una gara dall’immagine piatta e buia. Nel finale un’altra perla di Taddei manda gli juventini a casa e regala alla Roma la solita sfida all’Inter in Coppa Italia, questa volta in semifinale.

PRIMO TEMPO Il susseguirsi di notizie provenienti da New York si fermano al fischio d’inizio di Juventus-Roma, gara unica, che vale la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia dove è arrivata già l’Inter. Rispetto alle formazioni preannunciate oggi pomeriggio, Ranieri decide di mandare in campo Menez con Borriello che comincia dalla panchina. Nella Juve, Delneri decide di lasciare in panchina Aquilani. Roma pericolosa nei primi minuti con una volata di Menez sulla sinistra che però non viene seguito dai compagni al centro dell’area: l’azione finisce con una parata semplice di Storari. La Juve spinge molto sulla fascia destra dove agisce Marco Motta, ex Roma.

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Napoli-Inter 4-5 d.c.r.(0-0): Il cuore non basta, rigori fatali: decide l’errore di Lavezzi

E’ dura uscire ai rigori dopo aver messo alle corde l’Inter per oltre sessanta minuti ma il calcio è anche tecnica ed esperienza. Il Napoli ha avuto le sue occasione, ci ha messo grinta e cuore ma non è bastato. L’arbitraggio non ha certamento favorito i ragazzi di Mazzarri che, tuttavia, hanno avuto le loro occasioni per portarsi in vantaggio, soprattutto nella seconda parte dell’incontro. Per oltre settanta minuti l’equilibrio l’ha fatta da padrone, poi il forcing azzurro e i rigori fatali con Lavezzi decisivo.

Nella fase iniziale, entrambe le squadre non vogliono concedere campo agli avversari. Maicon è alto a destra, Cambiasso sistemato a sinistra della mediana per controllare gli inserimenti di Hamsik con Thiago Motta che ne prende il posto davanti alla difesa. Si salva probabilmente per pochi centimetri la squadra di Leonardo intorno al 10′; il boato del San Paolo è smorzato sulla conclusione a rete di Cavani, annullata per fuorigioco. Mazzarri vorrebbe un Napoli più alto ma l’Inter tiene bene il campo. Regna, tuttavia, l’equilibrio a danno dello spettacolo. Equilibrio che potrebbe rompersi al 37′ a favore dei nerazzurri ma Chivu, lasciato libero, manca clamorosamente il colpo di testa su corner.

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La sveglia suona troppo tardi: addio Coppa Italia (1-2)

Fa male uscire così dalla Coppa Italia, forse l’ultima strada per tornare subito in Europa. Fa male perché ce la siamo giocata senza quell’attacco che ha fatto le nostre fortune: uno è stato sommerso dai fischi di Marassi al suo ingresso con la casacca rossonera, l’altro è out per infortunio e ci auguriamo di averlo con noi almeno fino a giugno. Peccato per la grave emergenza d’organico, ma anche il Milan era a pezzi, e soprattutto bisogna interrogarsi su come la Sampdoria abbia sbagliato, e non è la prima volta, approccio tattico e mentale ad una gara di così elevata importanza.

45’ gettati alle ortiche, con la difesa messa costantemente alle strette non solo dalla classe del tandem Robinho – Pato, ma anche dal non gioco doriano, con centrocampisti bloccati, esterni inesistenti e attacco lasciato al proprio destino. Il Milan è la versione bis, con Yepes e Sokratis a far coppia difensiva, si rivede Oddo, a centrocampo è pura emergenza, Allegri getta nella mischia i nuovi arrivati Van Bommel ed Emanuelson, confermato Thiago Silva davanti alla difesa e il giovane Merkel. Sull’altro fronte Di Carlo conferma l’11 che ha fermato la Juventus, con l’unica eccezione di Maccarone al posto di Pazzini.

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