Napoli: Callejòn e la crisi del gol

Josè Maria Callejòn è sparito dai tabellini marcatori della serie A ormai da tre mesi.

CRISI SENZA FINE – L’ultimo gol di Callejòn risale alla gara dell’Epifania contro il Cesena. Da allora sono passate 9 gare di campionato in cui ‘ex Real Madrid è rimasto a secco. In verità, però, la crisi del numero 7 del Napoli più lontano. Un dato per tutti: l’ex Real ha segnato 8 gol nelle prime 10 gare e una sola rete nelle rimanenti 16. Altra aggravante: lo spagnolo è ancora a zero reti sia in Europa che in Coppa Italia, nonostante, complessivamente abbia giocato complessivamente 9 gare. Lo scorso anno Callejòn chiuse la sua prima avventura italiana con 20 gol: 15 in campionato, 3 in Coppa Italia e 2 in Champions.
La crisi è ancora più preoccupante se si pensa che, rispetto a tutti i suoi compagni di reparto è quello che ha giocato di più: 2791 minuti contro i 2697. di Higuaìn, secondo in questa speciale graduatoria.

CAMBIO POSIZIONE – Rispetto ad inizio stagione, ciò che sembra cambiato sono i compiti di Callejòn. Prima giocava quasi da seconda punta, inserendosi anche per vie centrali, ora, invece, gioca molto sulla linea dei centrocampisti con compiti più difensivi e questo comporta un dispendio di energie maggiori e meno lucidità sotto rete. La svolta è stata voluta da Benitez nel momento in cui si è reso conto che, con l’assetto dello scorso anno, il Napoli soffriva troppo sulle fasce. Per risalire la china, lo spagnolo ha quindi fatto due scelte:
1) inserire De Guzman, più difensivo di Mertens sulla sinistra;
2) chiedere a Callejòn di coprire maggiormente l sua zona di competenza.
Non è un caso che, quando a sinistra Benitez utilizza Mertens o Gabbiadini (poco propensi a tornare), la fascia mancina è più vulnerabile, mentre a destra Callejòn si vede sempre meno in fase di possesso e molto più in quella di non possesso, al punto che anche le prestazioni di Maggio (disastroso per un anno e mezzo nel ruolo di terzino) sono migliorate grazie ad una maggior copertura.

Sassuolo-Napoli 0-1: decide Callejon

logo-sassuoloTre punti vitali a Sassuolo. Il Napoli torna alla vittoria, Benitez respira dopo settimane di critiche e polemiche. E Rafael resta imbattuto per la prima volta in stagione.

IL PROTAGONISTA – Kalidou Koulibaly. Se gli altri sbagliano, lui c’è. C’è nel primo tempo su Zaza, quando Albiol valuta male un rilancio di Cannavaro. C’è nella ripresa quando Zuniga concede a Zaza un pallone d’oro al limite della propria area. E c’è anche nell’occasione del gol, ancora su Zaza. Bravo a pressarlo, a rubargli palla senza commettere fallo e a far ripartire l’azione che poi porterà al gol Callejon. Un muro.

IL MOMENTO CHIAVE – Il calcio non è una scienza esatta, ma se dopo aver sbloccato il risultato non ti esponi a rischi inutili contro una squadra tutt’altro che esaltante, allora hai buone possibilità di portare a casa i tre punti. Al Mapei Stadium è successo. Peccato che al San Paolo, mercoledì, il Napoli non abbia fatto altrettanto col Palermo.

POTEVA FAR MEGLIO – Sostituisce Hamsik a metà ripresa, ma fa poco per non far rimpiangere lo slovacco. Jonathan De Guzman tocca pochi palloni e risulta impreciso in più circostanze. Mai incisivo, dei nuovi acquisti – gol di Genova a parte – è forse quello che ha convinto meno.

LEGGI: Sassuolo-Napoli 0-1: il tabellino

[Fabio Tarantino – Fonte: www.tuttonapoli.net]

Napoli-Roma 1-0: Callejon lancia la corsa al secondo posto

logo-romaUna Roma spuntata non concretizza le azioni da gol che le sono capitate. Tiene il pareggio fino all’82′, per poi prendere un gol da Callejon dopo una marcatura saltata da Romagnoli. Il discorso secondo posto si riapre.

PRIMO TEMPO – Serata di novità quella del San Paolo: Rudi Garcia sorprende un po’ tutti e parte con un undici titolare piuttosto inedito. La difesa è quella titolare ad eccezione però della corsia di sinistra: gioca Alessio Romagnoli, preferito a Vasilis Torosidis. A causa dell’assenza di Daniele De Rossi per squalifica, il centrocampo vede la coppia dei Paesi Bassi Strootman-Nainggolan nella coppia di copertura davanti alla difesa, con Florenzi, Pjanic e Bastos a sostegno dell’unica punta atipica Gervinho: dunque l’allenatore francese si presenta con un 4-2-3-1 originale e quasi inedito. Recuperati Dodò (in panchina) e Maicon, gli unici assenti sono il capitano Francesco Totti e Federico Balzaretti. Arbitra Rocchi, stesso direttore di gara della semifinale di ritorno di Coppa Italia del San Paolo.

Parte subito la Roma con un giro palla utile per controllare da subito la gara: squadre piuttosto strette e guardinghe con il Napoli che offre il solito pressing alto ai difensori giallorossi che impostano l’azione. Al 2’ Gervinho spacca in due la difesa del Napoli con una percussione suggerita da Strootman, ma prova il colpo di testa facile presa di Reina. Si apre cosi la partita con il Napoli che prova un paio di ripartenze veloci. Al 4’ primo angolo della partita per i padroni di casa: cross di Callejon, mette fuori Romagnoli. La difesa del Napoli sembra soffrire non poco la velocità delle tante mezze punte schierate da Garcia. Sui capovolgimenti però il Napoli si fa sentire e al 6’ guadagna il secondo angolo che però non porta frutti. Al 7’ ci sono problemi per Strootman, proprio al ginocchio su cui aveva riportato un infortunio nella gara di mercoledì scorso in nazionale; rientra però in campo il numero 6 giallorosso. Al 10’ iniziano ad essere più chiare le strategie di gioco dei due allenatori: possesso palla e controllo della gara per la Roma, attesa e ripartenze in velocità per il Napoli.

Dopo una ripartenza della squadra di Benitez però, si accascia a terra Kevin Strootman: stavolta l’olandese chiede il cambio. Al suo posto entra Rodrigo Taddei, proprio mentre entrano nel settore ospiti i tifosi giallorossi (in ritardo per provvedimenti di ordine pubblico) che si fanno sentire non poco. Momento di riassestamento per la Roma, che sembra aver accusato in qualche maniera l’uscita di Strootman. La squadra giallorossa però reagisce bene e infila un bel contropiede al 17’ che si conclude con un tiro dal limite di Gervinho, che però va fuori dallo specchio. La Roma continua per buoni tratti della gara a gestire il pallone con un’ottima circolazione di palla per poi provare a colpire alla prima situazione utile: al 22’ Radja Nainggolan sfodera un tiro al volo da fuori area quasi da cineteca, che però impegna Reina solo centralmente. Partita molto bella e vibrante: al 25’ primo squillo della Roma, che va in gol con un colpo di testa di Benatia su punizione di Florenzi. Ma Rocchi annulla per constatato fuorigioco: ancora 0-0. Si arriva però alla mezz’ora con il Napoli in avanti, che guadagna un’ottima punizione dal limite non sfruttata da Mertens. Al 32’ primi gialli della partita: l’ammonizione va a Maicon per una simulazione a limite dell’area partenopea, ma viene seguita da un’altra sanzione per Callejon che insacca in rete un cross avvenuto a gioco fermo per fuorigioco di Higuain. La partita si conferma intensissima e senza soste, con tanto bel calcio giocato da entrambe le squadre: al 37’ Gervinho si divora un’occasionissima a tu per tu con Reina, tirando proprio sul portiere napoletano e solo un minuto dopo Mertens viene lanciato in velocità verso l’area giallorossa vedendosi però chiudere lo spazio da un intervento magistrale in scivolata di un sontuoso Mehdi Benatia. Non ci sono pause e la Roma ritorna in area avversaria dove però Gervinho e Florenzi non chiudono bene un triangolo, tornando poi pericolosa con un sinistro pazzesco di Bastos dalla trequarti destra del campo, che impegna Reina in una super parata. Al 44’ il miracolo è di De Sanctis che mette una pezza su un tiro a giro molto bello di Dries Mertens dall’angolo sinistro dell’area. Dopo 3 minuti di recupero si chiude un primo tempo a dir poco spettacolare, molto intenso ma con nessun gol all’attivo.

SECONDO TEMPO – Inizia la ripresa senza cambi per entrambe le squadre. Parte subito forte il Napoli, che prova a fare qualcosa in più dei primi 45 minuti, dominati ampiamente dalla Roma: va al tiro da fuori Mertens, su errore di Romagnoli, ma la conclusione è alta. Inizio ripresa caratterizzato da diversi errori di passaggio e controllo palla da entrambe le parti, ma il Napoli è leggermente più incisivo della Roma: al 50’ ancora Mertens prova un tiro da fuori, questa volta di poco alto ma controllato da De Sanctis. É il Napoli ora che fa la partita però, con due ottime occasioni mancate di poco prima da Callejon, cui nega il gol solo un ottimo De Sanctis, e poi da Higuain con un tiro fulmineo in area che finisce alto.

In questa fase della partita la Roma sembra accusare di più l’assenza di un filtro a centrocampo come De Rossi o l’infortunato Strootman: il Napoli supera spesso agevolmente proprio la linea mediana. É intorno alla prima ora di gioco però che la Roma prova a tornare a farsi sentire: prima Florenzi, poi Nainggolan da fuori e poi Maicon con un rasoterra velenoso sventato da Reina, impensieriscono la difesa napoletana. La Roma piano piano ingrana la marcia giusta e va di nuovo al tiro con Bastos, ma il Napoli è sempre vivo e risponde con un gran tiro da fuori di Callejon: De Sanctis è attento. Arrivati al 70’ la partita perde un po’ d’intensità,a nche grazie ad un possesso palla che addormenta il gioco, garantendo respiro alla manovra. Un minuto dopo Pjanic batte un calcio d’angolo sventato bene dal Napoli che poi effettua un cambio in attacco: esce Hamsik e entra Insigne al 73’.

Risponde al cambio Rudi Garcia, preparando l’ingresso in campo di Adem Ljajic. Proprio il serbo da bordo campo è spettatore di un’altra grande occasione non sfruttata da Florenzi, con un colpo di testa solo in area che va fuori. Al 74’ è lo stesso Alessandro Florenzi a lasciare il posto a Ljajic. L’innesto del serbo non scuote però la squadra giallorossa che intorno al 80’ subisce il gioco in leggera crescita del Napoli che poi finisce per colpire: la Roma è sulle gambe, manovra avvolgente degli azzurri, cross di Ghoulam e gran gol di testa di Josè Callejon che sorprende Romagnoli sul secondo palo. La squadra di Garcia accusa il colpo e all’ 83’ Taddei viene ammonito. Cambiano subito entrambi gli allenatori: Benitez manda in campo Pandev per Callejon; Garcia cambia Romagnoli con Mattia Destro, facendo scendere Bastos sulla linea dei terzini. Al 87’ su un tiro di Taddei, prova a mettere il piede proprio Destro che manca di pochissimo la deviazione in porta. A pochi secondi dall’inizio dei 3 minuti di recupero, ancora Roma che prova ad agguantare il pareggio con un grande tiro da fuori di Maicon che termina davvero di poco al lato. Tiene bene il Napoli però, fino al termine del recupero.

[Fabrizio Boccetti – Fonte: www.forzaroma.info]

Tim Cup, Napoli-Atalanta 3-1: doppio Callejon, ora la Lazio nei quarti

logo Tim CupIl Napoli se non soffre un po’ non si diverte. Succede anche in Coppa Italia contro un’Atalanta imbottita di seconde linee che però gioca la sua onestissima gara. Gli orobici sono ben messi in campo e affrontano il Napoli senza remore. Passano anche in vantaggio i ragazzi di Colantuono con un contropiede velocissimo che purtroppo evidenzia ancora qualche pecca difensiva. Benitez ci vede lungo e dal primo minuto mette Albiol. C’è anche Maggio e Pandev al posto di Hamsik. Tutto chiaro il Napoli non vuole rischiare e invece ti trovi una formazione contro che ci vuole dare filo da torcere e tutto sommato ci riesce per oltre un ora. Il gol di De Luca però viene subito, fortunatamente aggiungiamo, pareggiato da una perla di Callejon.

Il gol è da applausi, la giocata è da antologia. Un gol che rianima il Napoli che nel finale potrebbe anche portarsi in vantaggio ma la Dea bendata non ci aiuta. Nella ripresa la gara resta vivace ma non bella. Il Napoli fatica e non poco e il gol arriva solo su un azione dubbia che però De Marco e Marzaloni leggono benissimo. La palla, giocata per Higuain che era in fuorigioco, non arriva all’argentino. Con la nuova regola niente off side e gol di Insigne regolare che approfitta della frittata e batte Polito. L’Atalanta resta in dieci per le proteste e cede di schianto. Ancora una bella giocata e Callejon si diverte a trovare l’ennesimo bel gol. Il finale è per il pubblico del San Paolo: straordinario anche in una serata fredda, umida e infrasettimanale. Il Napoli si onora sempre!

TABELLINO:

Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Britos, Reveillere; Inler, Radosevic; Insigne, Pandev (14′ st Hamsik), Callejón (38′ st Bariti); Zapata (26′ st Higuain). A disp.: Reina, Colombo, Uvini, Fernandez, Dzemaili, Armero, Mertens. All. Benitez

Atalanta (4-4-2): Polito; Nica, Yepes, Benalouane, Del Grosso; Giorgi (38′ st Cigarini), Baselli (32′ st Stendardo), Cazzola, Kone; De Luca (17′ st Marilungo), Livaja. A disp: Frezzolini, Brivio, Lucchini, Migliaccio, Bonaventura, Moralez, Brienza. All.: Colantuono

Arbitro: De Marco

Reti: 14′ De Luca (A), 15′ Callejon, 27′ st Insigne, 35′ st Callejon (N)

Ammoniti: Benalouane, Cazzola, Yepes, Livaja (A); Albiol (N)

Espulsi: Yepes (A)

[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]

Hellas Verona-Napoli, l’analisi tattica: Mertens-Callejon, le ali decisive

logo-napoliVERONA – Allo stadio Bentegodi di Verona va in scena l’ultimo atto del girone d’andata di Verona e Napoli. La partita, che vede affrontarsi rispettivamente la quinta e la terza forza del campionato di serie A, si arricchisce di maggior fascino per via della forte rivalità che intercorre tra le due compagini.

LE DUE FASI … – L’incontro vive sostanzialmente di due fasi; la prima, che arriva fino alla mezz’ora del primo tempo, momento in cui si sblocca la partita a favore dei partenopei, vede un Verona intraprendente, capace con il suo 4-3-3 messo in campo dal suo allenatore Mandorlini di coprire bene gli spazi, non permettendo al Napoli di impostare il proprio gioco, e abile nello schiacciare la formazione ospite nella propria metà campo con il palleggio dei suoi uomini migliori, uno su tutti Iturbe, e con gli inserimenti da dietro dei suoi terzini, Cacciatore e Agostini. Il gol del belga Mertens al ventisettesimo minuto segna lo spartiacque del match; da lì in poi il Verona non riuscirà più a creare pericoli alla porta di Rafael, salvo un tiro centrale di Toni a inizio ripresa, e dovrà cedere alle ripartenze degli uomini di Benitez, che alla fine riusciranno a mettere a segno altre due reti con il primo gol in campionato di Insigne e il tap-in a porta sguarnita di Dzemaili.
LE ALI CHE HANNO FATTO LA DIFFERENZA – Chiave del successo del Napoli è stata la capacità delle due ali offensive, Mertens e Callejon, di lavorare bene nello stretto sfruttando le sovrapposizioni di Armero e Maggio, abili in più occasioni ad arrivare sul fondo per mettere interessanti cross a centro area, su uno dei quali, da parte del ritrovato numero 11 napoletano, è arrivato il gol del momentaneo due a zero.
I CENTRALI AZZURRI IMPECCABILI SU TONI – La partita però è stata principalmente vinta dalla difesa campana, e più specificamente dai due centrali difensivi Fernandez e Albiol, bravi per l’intero match a contrastare nel gioco aereo Toni, non consentendogli di fare sponda ai due esterni offensivi Gomez e Iturbe. Forse anche affaticati per aver disputato un girone d’andata sicuramente al di sopra delle proprie possibilità sul dato del rendimento, i gialloblu di Mandorlini nel secondo tempo concedono ampi spazi alle ripartenze azzurre, con la difesa che non riesce più né a marcare bene l’uomo né ad attuare correttamente la trappola del fuorigioco.
Alla fine il risultato di tre a zero lancia il Napoli all’inseguimento della Roma e lascia l’Hellas a 32 punti, che rimane in ogni caso il miglior punteggio al termine del girone d’andata della sua storia, eccezion fatta per quello ottenuto nella stagione 84′-85′, l’anno dell’unico scudetto veronese.
[In collaborazione con Federico Durante]

Lazio-Napoli 2-4: Higuain-Pandev-Callejon, l’attacco non perdona

logo-lazioNel giorno del ricordo a Maestrelli, il tecnico del primo scudetto biancoceleste, la Lazio stecca contro il Napoli dicendo addio, se ancora ce ne fosse bisogno, al sogno Champions. Parte meglio la Lazio che si rende pericolosa con Candreva, ma il Napoli ha un campione che risponde al nome di Higuain. L’argentino entra nel match al 23′ quando parte da centrocampo, lascia sul posto Cana e trafigge Marchetti. La Lazio non ci sta e trova il pareggio con l’autogol di Behrami. Ma è un fuoco di paglia. Al rientro dagli spogliatoi è di nuovo il Napoli a passare in vantaggio con Pandev. Petkovic le prova tutte, cambia modulo ma è ancora una volta Higuain ad infliggere il colpo del k.o. Ci prova Keita ad alimentare le speranze biancocelesti con un gol che da solo vale il prezzo del biglietto, ma orma è tardi. A rendere vani gli ultimi 5 minuti ci pensa Ciani che si addormenta con il pallone tra i piedi consentendono a Callejon di portare a 4 le marcature partenopee. La Lazio continua a perdere terreno, adesso anche l’Europa League è a rischio.

FORMAZIONI – Ritorno all’antico per Petkovic che schiera il tanto caro 4-1-4-1 con Biglia preferito a Ledesma, Gonzalez ed Hernanes intermedi di centrocampo e Lulic e Candreva esterni. In avanti spazio a Perea. Il Napoli risponde con il 4-2-3-1; dietro l’unica punta Higuain ci sono Insigne, Pandev e Callejon.

PRIMO TEMPO – Cinque minuti poi Lulic cambia gioco per Candreva che finta la battuta al volo, stoppa il pallone e tenta il sinistro, palla fuori di pochissimo. La Lazio c’è, gli attaccanti pressano i portatori di palla del Napoli che sembra in difficoltà. La partita vive di fiammate, ma sono sempre i biancocelesti a rendersi pericolosi. Al quarto d’ora palleggio di Perea che libera Hernanes, il brasiliano prende la mira, ma il suo tiro è debole, nessun problema per Reina. I pericoli maggiori arrivano dall’out di destra, teatro delle scorribande laziali. Ci prova anche Konko, ma la palla esce di poco al lato. Venti minuti di sola Lazio, poi la differenza la fa il fuoriclasse; palla di Inler per Higuain che ingrana la quarta e parte da metà campo lasciando sul posto Cana, Ciani è in ritardo e l’argentino insacca. L’importanza di chiamarsi Higuain, il Napoli è in vantaggio. Ma la Lazio è viva, è lontana parente di quella vista a Genova, non solo dal punto di vista del gioco. Non passa neanche un minuto che la dea bendata si materializza in area partenopea prendendo le sembianze di Behrami che, sul tiro cross di Candreva, spedisce nella propria porta. E’ 1-1. Il match si infiamma, le squadre si allungano, ma in campo regna la confusione. Il Napoli protesta per un gol annullato ad Higuain, la Lazio recrimina per l’occasione capitata ad Hernanes, ma il risultato non cambia. L’ultima emozione del primo tempo la regala Candreva che da posizione defilata cerca il gol, ma la palla si perde a fondo campo.

SECONDO TEMPO – La seconda frazione inizia cosi come era finito il primo tempo. Al 2′ è Hernanes, dopo un doppio passo, a tentare il sinistro, ma la palla esce di un nulla. Alla prima azione è di nuovo il Napoli a passare in vantaggio. Higuain crossa in mezzo, Pandev vince un rimpallo e di sinistro gira in porta per il nuovo vantaggio partenopeo. Ci prova Hernanes a dare la scossa, ma il brasiliano spara a salve. Al quarto d’ora Petkovic opera la prima sostituzione, dentro Floccari fuori Gonzalez. Cambio di modulo per il tecnico di Sarajevo che passa cosi alle due punte. La mossa di Petkovic sveglia la Lazio che si rende pericolosa prima con Lulic che perde l’attimo giusto per la conclusione, poi con Radu che si prova dalla distanza non trovando però il bersaglio grosso. Entra anche Keita, Lazio a trazione anteriore. L’azzardo di Petkovic non paga ed il Napoli cala il tris; palla in profondità, Cana tenta l’intercetto ma sbaglia aprendo la strada ad Higuain che, a tu per tu con Marchetti, non può sbagliare. Ci prova Candreva a dare la scossa, ma il suo tiro dai 30 metri non può impensierire Reina. Quando sul match sono pronti a scorrere i titoli di coda sale in cattedra Keita che semina 4 uomini e spara una bomba sotto al sette che vale il 2-3. Un eurogol che aumenta i rimpianti per l’ingresso tardivo del giovane ex Barcellona. A rendere inutili gli ultimi minuti ci pensa Ciani che perde malamente il pallone nella trequarti campo aprendo una prateria nella quale Callejon corre libero verso Marchetti, trafiggendolo. Per la Lazio è notte fonda, la Champions è un miraggio, l’Europa League un’impresa.

[Matteo Vana – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

Napoli-Atalanta 2-0: Hamsik e Callejon inseriscono la marcia vincente

logo-napoliQuando i cambi ti cambiano una gara. Il turnover ci deve essere e va bene cosi, ma forzarlo forse è ancora troppo presto. Tanti i giocatori nuovi in campo contro una buona Atalanta. Colantuono chiude gli spazi. Limita Pandev e non da respiro a Higuain con Yepes. Gli azzurri giocano ma Mertens e Insigne non riescono a dare profondita. La mancanza di Hamsik nei primi 45 minuti si sente. Denis e Bonaventura tengono in apprensione la difesa azzurraa che però riesce a tenere senza fronzoli ed errori di rilievo. Cannavaro è concentrato e Mesto e Armero fanno bene. Il primo tempo passa senza scossoni anche se gli azzurri ci provano, non come al solito ma ci provano. La ripresa inizia meglio: Mertens ed Insigne ci provano di più, ma ci pensa Benitez a cambiare il tutto. Callejon prima Hamsik poi e il Napoli riprende vigore. La difesa orobica deve ora tenere il capocannoniere sott’occhio ed ecco che si aprono gli spazi.

Le giocate arrivano e anche il gol. Insigne, Hamsik, Higuain e il gol è servito. Il Napoli rompe gli indugi e raddoppia. La velocità di Callejon e le giocate di Marek aprono altri scenari e il gol dello spagnolo chiude i conti. Ecco questo è il Napoli che vogliamo, questo il Napoli che ci fa sognare e ci fa sorridere. Benitez non vuole parlare di turn-over ma forzarlo forse non serve. Troppi cambi in una gara che non era facile soprattitto per il tipo di gioco dei bergamaschi. Un muro difficile da scardinare. Il finale per Rocchi, fortunatamente non influente ma come al solito con metri di giudizio diversi. Protagonista in negativo su diverse situazioni e l’espulsione di Cigarini è figlia di un errore grossolano del fischietto toscano. Ma va bene cosi. l’importante era vincere e ora salutate la capolista. Avanti col Borussia!

TABELLINO:

Napoli (4-2-3-1): Reina; Mesto, Cannavaro, Albiol, Armero; Dzemaili (85′ Radosevic), Inler; Pandev (66′ Hamsik), Mertens (60′ Callejon), Insigne; Higuain. A disposizione: Rafael, Colombo, Fernandez, Britos, Maggio, Zuniga, Behrami, Insigne, Zapata. All.: Benitez

Atalanta(3-5-1-1): Consigli; Stendardo (79′ Livaja), Yepes, Lucchini; Raimondi, Baselli, Cigarini, Carmona, Del Grosso (67′ Brivio); Bonaventura (59′ Moralez); Denis. A disposizione: Sportiello, Polito, Nica, Kone, Canini, Migliaccio, De Luca, Marilungo, Brienza. All. Colantuono

Arbitro: Rocchi

Reti: 70′ Higuain, 81′ Callejon (N)

Ammoniti: Cigarini (A), Callejon (N)

Espulsi: Cigarini (A)

[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]

Napoli: Mata e Callejon i prossimi obiettivi di mercato

logo-napoliRafa Benitez da anni è assistito nelle questione burocratiche da Manuel Garcia Quilon, uno dei più importanti procuratori spagnoli che riesce a contrastare il dominio della Gestifute di Jorge Mendes o di Pere Guardiola, fratello di Pep. Sono tanti gli assistiti di livello di Quilon che potrebbero fare a caso del Napoli e – secondo il Corriere dello Sport – da subito s’è instaurato un bel rapporto tra De Laurentiis e l’agente del tecnico spagnolo.

Anche per questo tra gli obiettivi del Napoli c’è Mario Suarez Mata, centrocampista  classe ’87 dell’Atletico Madrid che ha una valutazione sotto i 10mln di euro ed un ingaggio alla portata. La seconda punta che il Napoli starebbe chiudendo è Josè Maria Callejon, 26enne esterno destro offensivo che è in lista di sbarco dal Real Madrid dopo l’addio di Josè Mourinho. Il giocatore può arrivare per 8mln di euro e rappresentare una pedina importante e avvicendarsi con Goran Pandev.

[Redazione Tutto Napoli – Fonte: www.tuttonapoli.net]