Genoa: Sculli-Giovinco non serve a nessuno. Ipotesi cessione Milanetto a gennaio

Cari amici genoani vicini e lontani: alla fine arrivò Veloso. Così Enrico Preziosi è stato promosso con uno strameritato 10 e lode. Con l’ultimo acquisto è stato rafforzato il centrocampo che latitava di ricambi sufficienti e ha acquistato peso grazie anche all’estro e alla fantasia di Zuculini: invece adesso c’è il problema contrario con un esubero di centrali.

A quanto mi risulta, sia il grande timoniere Gasperini sia il gruppo storico della rosa del Genoa non vuol vedere andare via “roccia” Omar Milanetto. E’ uno dei giocatori-spogliatoio oltre che uno dei più apprezzati registi del nostro campionato: però la sua età anagrafica pesa e non si può non tenerne conto. Probabilmente la dirigenza rossoblù potrebbe fare un ragionamento di questo tipo: Kharja, l’altro uomo d’ordine in rosa, non è ancora al top della forma dopo il doppio infortunio al ginocchio dell’anno scorso.

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Prandelli: ”Mi aspetto tanto da Gila e Monto”

Lunga intervista sulle pagine della Gazzetta dello Sport al Ct della nazionale Cesare Prandelli. L’ex allenatore della Fiorentina parla anche di due… ‘violazzurri’ cioè Gilardino e Montolivo: “Da Gilardino mi aspetto la solita serietà con tanta fame di gol, da Montolivo un’ulteriore crescita perché ha potenzialità enormi” dice Prandelli.

Questo un altro stralcio dell’intervista:

Come è cambiata la sua vita da c.t.?
«Io non sono cambiato. Sono cambiati gli altri nei miei confronti. Attorno a me avverto un’attenzione maggiore, improvvisamente tutti mi cercano e tutti mi fermano per strada».

Come c.t. che cosa propone per fare uscire il calcio dalla crisi? Continue reading “Prandelli: ”Mi aspetto tanto da Gila e Monto””

Larrivey-Colon, salta la trattativa?

RIschia seriamente di saltare la trattativa tra Cagliari e Colon per Joaquin Larrivey. Il delantero del Cagliari ha già raggiunto l’accordo con il club argentino e ha espresso, non più tardi di ieri ai microfoni di TuttoCagliari, la volontà di tornare in prestito in Argentina.

Chi non è convinto di questa operazione è il presidente Massimo Cellino, che vorrebbe cedere in prestito il calciatore, ma in Italia e non all’estero. Qualche tempo fa si era parlato di Reggina e Cesena, ma alla fine non c’è mai stato nulla di concreto. Dal canto proprio, i dirigenti del Colon, hanno dato un ultimatum ai rossoblù, che scadrà nelle prossime ore. Se il Cagliari non invierà il fax per l’accordo, il club argentino virerà su un altro obiettivo.

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Milan passi avanti: gol e 1-1 con l’Arsenal

È un buon pari quello che il Milan agguanta nella ripresa contro l’Arsenal grazie a un gol di testa di Pato nella partita d’esordio della Emirates Cup. Rispetto al brutto esordio con sconfitta contro il Varese, Allegri può essere soddisfatto di una squadra che sta bene in campo contro un’avversaria decisamente più avanti nella preparazione, visto che mancano due settimane all’inizio del campionato inglese. Con tanti campioni assenti da una parte e dall’altra, il Milan gioca con un 4-3-3 che funziona meglio rispetto al 4-3-1-2 visto domenica scorsa anche se in difesa soprattutto i due nuovi arrivi Yepes e Papastathoupolos commettono molti errori.

Molto bene, invece, Christian Abbiati che salva più volte il risultato e Mathieu Flamini, decisamente stimolato dai tanti fischi del suo ex pubblico. Giocano bene anche i tanti giovani della Primavera che Allegri schiera nella ripresa ed è proprio con i vari Merkel, Beretta e Verdi in campo che il Milan rischia anche di vincere nei minuti finali. Anche l’Arsenal punta sempre sui giovani e, assente Cesc Fabregas, in mezzo al campo Wenger schiera il bel talento del diciottenne Jack Wilshere ma è soprattutto sulla sinistra che gli inglesi mettono in difficoltà i rossoneri.

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Milan: se non c’è Rijkaard, almeno regalati Poli (ed era ora!)

Era ora. Ci voleva un tecnico giovane, senza peli sulla lingua e votato al gioco spettacolare come Massimiliano Allegri per capire che il centrocampo del Milan è un reparto “morto”, senza offesa per i suoi interpreti: serve aria nuova, freschezza, dinamismo e fisicità. Ma attenzione: gli ultimi due requisiti non devono limitare il campo di ricerca agli incontristi, tuttaltro.

Con la conferma di Gattuso che va a sommarsi alla presenza di Ambrosini e Flamini, il reparto mediani difensivi è più che abbondante, addirittura con un surplus in termini economici, visti i tre pesanti ingaggi: al Milan non esiste un centrocampista “totale”, completo, capace di fare le due fasi con la stessa intensità e dedizione, garantendo una grande, scusate il gioco di parole, quantità di qualità, o viceversa.

Il nome di Andrea Poli sboccia come un raggio di sole in un cielo cupo, che minaccia tempesta: il centrocampista di Vittorio Veneto era già stato vicino a vestire la maglia rossonera nel 2006 quando, 17enne, esordiva con la maglia del Treviso in Serie B. Ci arrivò prima la Sampdoria, come troppo spesso accaduto sui giovani di prospettiva in questi anni: ora rimediare all’errore costa, ma neanche troppo parametrando quanto questo investimento può dare nei prossimi 10 anni alla causa rossonera.

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Samp, Giuseppe Viscardi: “Continuità è la parola chiave dell’era Garrone”

Dopo Stefano Zaino, proseguono le interviste targate Sampdorianews.net per conoscere le impressioni degli altri addetti ai lavori sulle attuali strategie di mercato blucerchiate. Stavolta abbiamo avuto il piacere di contattare in esclusiva Giuseppe Viscardi, giornalista genovese, che segue la Sampdoria, il calcio e lo sport in genere fin da bambino, quindi dalla seconda metà degli anni sessanta. Nelle sue esperienze soprattutto tanta radio. Da diversi anni è nella redazione sportiva di Radio Nostalgia, dove conduce la trasmissione che segue per gli ascoltatori piemontesi il campionato del Torino.

Al di là dell’esonero di Parma, Di Carlo ha fatto miracoli a Mantova, portando i virgiliani dalla C2 alla finale play – off per la massima serie nel giro di 3 anni e ha ottenuto due ottime salvezze consecutive con il Chievo. Lo ritieni l’uomo giusto per sostituire Del Neri e affrontare i preliminari di Champions League?

“Di Carlo è un allenatore giovane ed emergente, e a differenza di molti suoi colleghi che credono di aver inventato un nuovo sport tiene i piedi per terra e non pecca di presunzione. Le sue squadre giocano un calcio bello e grintoso, e riecheggiano proprio il Del Neri delle origini, forse con meno effervescenza ma con una certa dose di tigna in più. In ogni caso, cercando di dare continuità al lavoro degli ultimi anni e dell’ultimo in particolare, mi è sembrato giusto puntare su un allenatore in rampa di lancio, serio e preparato. E “continuità” mi sembra la parola chiave dell’era Garrone”.
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Napoli, Marino: “Cavani il colpo più importante”

L’ex dg azzurro, Pierpaolo Marino, intervenuto a Telesanterno assegna al Genoa lo scudetto del calciomercato estivo.

Dopo un mese dall’inizio ufficiale del calciomercato estivo, come giudica l’operato del Bologna fino ad ora?

“Penso che la società rossoblu sia ancora all’inizio della sua campagna acquisti; la nuova proprietà si è insediata da poco e sta prendendo visione di quelle che sono le esigenze della rosa. Probabilmente con il tecnico Colomba provvederanno a valutare altri rinforzi per poi concludere diverse altre operazioni. In ogni caso ritengo che la partenza sia assolutamente positiva”

A proposito della nuova società, lei conosceva già il consulente tecnico Carmine Longo?

“Sì, molto bene. Lo conosco da quando ero giovanissimo, lui è salernitano, io ho cominciato a lavorare ad Avellino, quindi abbiamo avuto moltissimi contatti in fase di mercato. Ricordo ad esempio che abbiamo lavorato a molte trattative quando lui era al Perugina, ma anche successivamente le nostre strade si sono incrociate diverse volte. Posso dire di avere con lui un buon rapporto di amicizia, non solo professionale”.

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Palermo, Sirigu: “Io, Zenga, il Palermo e la Nazionale…”

Quanto tempo è passato dal primo ritiro con la maglia del Palermo. Avevi 18 anni e si era a Ravascletto…

“Ero appena ar­rivato e per me era già abbastanza entu­siasmante far parte di un ritiro di una squadra di serie A. Non avevo un obietti­vo preciso, pensavo solo ad allenarmi e a migliorarmi. Ora i miei obiettivi sono diversi, le persone in generale tendono sempre a fare meglio”.

Sembra un pensiero in stile Zenga…

“Sì, di Zenga ma non solo, anche di tante altre persone come Rossi e i miei compa­gni. Cerchiamo di vivere alla giornata. Soprattutto nel calcio le insidie vengono ogni settimana, non solo con le partite più importanti o i derby”.
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