Bologna, il punto: pronto il rientro di Portanova

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É quasi una fortuna la squalifica di Sorensen, almeno per una settimana non si parlerà di chi dovrà perdere il posto per far largo a Portanova. Per mesi questa difesa è stata tra le più battute, per mesi ha fatto acqua da tutte le parti. Pioli cambiava uomini, cambiava moduli, ma era sempre la stessa storia: almeno un gol si subiva comunque. Mancava tanto Portanova, soprattutto quello dell’ultimo girone di ritorno. La sua esperienza, la sua leadership, anche i suoi urli per scuotere un reparto che è stato troppo spesso in balia degli avversari.

Pioli ha fatto per settimane esperimenti e avvicendamenti, poi, ecco che l’ultimo della fila, quello a cui la chance è stata data quando non c’erano più da provare, si è rivelato il migliore di tutti. Sorensen non solo è affidabile e ha fisico, ma sta facendo crescere quelli intorno a lui. Cherubin, ieri tra i migliori in campo, sta beneficiando non poco della vicinanza di Sorensen, così come Antonsson che, orfano di Portanova, ha brancolato nel buio per settimane ed ora ha ritrovato la sua collocazione.

Portanova torna abile e arruolato e con una unica certezza: a Napoli giocherà titolare. La squalifica di Sorensen non c’entra, sarebbe stato in campo comunque, ma è vero che l’assenza forzata del danese non obbliga Pioli a fare subito delle scelte precise.

Poi c’è il discorso della fascia da capitano, solito pasticcio alla bolognese.

In estate Guaraldi, dopo l’accusa di illecito, prende le distanze da Portanova, contemporaneamente in quei giorni rinnova il contratto a Diamanti consegnandogli anche le chiavi dello spogliatoio e incoronandolo capitano per 5 anni. Poi l’accusa di illecito nei confronti di Portanova decade, rimane l’omessa denuncia che a livello morale ha un peso decisamente diverso. C’è un riavvicinamento tra giocatore e società, allineati anche a livello legale nel processo per calcioscommesse tanto da preparare insieme la linea difensiva. Arriva la squalifica di 6 mesi, poi ridotta a 4, la società non sospende l’ingaggio al giocatore, nonostante non lo possa impiegare in campo, e tornano le frasi di affetto e stima nei confronti del difendore. Pace vera o fittizia, i rapporti almeno pubblicamente sono tornati sereni.

[Sabrina Orlandi – Fonte: www.zerocinquantuno.it]