Tshabalala: un gol che accende il mercato …

E’ bastato un gol, e che gol, a porre Siphiwe Tshabalala (25) al centro della scena calcistica internazionale. Forse nessuno, a parte qualche appassionato di calcio africano, conosceva questo esterno sinistro offensivo di grande corsa che ieri, al minuto 54 della sfida inaugurale del Mondiale sudafricano, ha trafitto il Messico con una conclusione che racchiude tenacia, tecnica e potenza. Un sinistro perentorio all’incrocio dei pali che non solo poteva valere una storica vittoria per i Bafana Bafana, ma ha anche regalato onore, gloria e prospettive più che interessanti ad un ragazzo nato e cresciuto calcisticamente in patria.

Ed ecco che spuntano subito le classiche voci di mercato: il Napoli lo avrebbe opzionato qualche giorno fa, mentre il Genoa, tramite il proprio team manager Salucci, lo avrebbe scoperto in tempi non sospetti. Di certo, però, c’è una cosa sola: la valutazione del ragazzo si è già impennata e, in caso di altre buone prestazioni, potrà aumentare ulteriormente. Magia del Mondiale.

[Andrea Lolli – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

Uruguay-Francia 0-0: un pari senza brillare

Il secondo match del girone A (lo stesso che ha visto i padroni di casa del Sudafrica impattare 1-1 col Messico) fra Uruguay e Francia è terminato in uno scialbo 0-0, in cui le due compagini hanno palesato le proprie deficienze tecniche.

La squadra vicecampione del Mondo di Domenech sembra lontani anni luce dal team che 4 anni perdeva l’iride soltanto ai rigori, e ciò non fa presagire nulla di buono per il prosieguo del torneo.

Un pari che di certo va bene ai sudamericani, al di là del gioco non idilliaco espresso in campo. La formazione uruguagia ha come obiettivo massimo il passaggio del turno, traguardo non di certo ambito dai francesi, che come minimo sono arrivati a questa manifestazione con ambizioni da semifinali…

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Sud Africa-Messico: esordio sfortunato dei padroni di casa

Non è stato di certo l’esordio che i visionari tifosi dei Sudafricani avevano paventato alla vigilia della kermesse, al Soccer City Stadium, gremito in ogni ordine di posti (94mila spettatori), per quello che a prescindere dal punteggio è stato un match storico per la compagine d’Africa.

Dopo un match giocato a viso aperto da entrambe le contendenti, il risultato ha premiato oltremodo i messicani, che hanno strappato un 1-1 che va stretto, molto stretto alla formazione africana, che avrebbe legittimato la vittoria dopo un rigore negato dall’arbitro per fallo di Rodriguez sul lanciato Modise e soprattutto per il palo colpito da Mphela, cui va imputata una certa sbadataggine per il mancato raddoppio.

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Safari iridato nel Sud Africa: alla scoperta del paese ospitante

Partono domani nello Stato del Continente Nero i Mondiali di Calcio 2010. Vediamo di conoscerne per sommi capo i tratti fondamentali, ripercorrendo anche le radici storiche

UNA SCELTA OPINABILE – Così come successe con Pechino per le Olimpiadi 2008, più o meno lo stesso avvenne a suo tempo, in occasione dell’organizzazione dei Mondiali 2010, quando la scelta del Paese ospitante ricadde sul Sudafrica, suscitando le più vispe polemiche da parte di tutti gli addetti ai lavori e di gran parte dei tifosi.

Il Sudafrica, infatti, usciva dal triste fenomeno storico dell’Apartheid che aveva leso la dignità non solo dei neri (discriminati in maniera inconcepibile) ma del Paese stesso, considerato xenofobo fino all’esasperazione, mostrando al Mondo una morale deprecabile CHE MAL SI CONFACEVA allo spirito sportivo.

Nonostante nel ’94 si fossero tenute le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le razze, l’abolizione dell’Apartheid rimaneva formale. Inoltre il Sudafrica presentava e presenta tuttora le caratteristiche classiche dei Paesi incivili: disoccupazione, alto tasso di analfabetismo, corruzione del sistema politico, carenza dei servizi erogati alla popolazione, criminalità diffusa, mancato rispetto di molti diritti umani, presenza di molte malattie classiche dell’Africa (Aids in primis), e chi più ne ha più ne metta. Insomma, tutti fattori che remavano contro la scelta del Sudafrica come Paese ospitante della massima kermesse per Nazioni.

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Chi vince il Mondiale? Per i bookmakers favorita la Spagna

Alla vigilia dell’inizio della competizione del Sud Africa proviamo a dare un’occhiata a come vengono viste le nazionali partecipanti dai bookmakers. Secondo la SNAI la favorita alla conquista della Coppa del Mondo sarebbe la Spagna (detentrice del titolo europeo) con 5, poco di più del Brasile a 5,5.

Altre ben quotate sono l”Inghilterra con 7 e l’Argentina con 7,50. Gli azzurri sono ben pagati a 16, così come la Francia e la Germania. Di seguito sono riportate tutte le quote:
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Italia, Lippi: “Se succede stavolta non saliranno sul carro…”

l commissario tecnico della nazionale, Marcello Lippi, ha risposto in conferenza stampa alle polemiche di avvicinamento al Mondiale sudafricano:

Le polemiche sulla Nazionale? Parlino pure. Ma stavolta, se risuccede, non li faccio salire sul carro dei vincitori.

Oltre alle polemiche che sono arrivate in seguito alle convocazioni e alle prime due amichevoli, Lippi non ha gradito i casi creati intorno a Marchisio e ai premi Fifa.

[Andrea Dipalo – Fonte: www.tuttobari.com]

Svizzera, si è fermato Frei

La “maledizione degli infortuni” si è fatta sentire anche in casa Svizzera. Il capitano e centravanti, Alexander Frei, si è fermato durante l’ultimo allenamento per un infortunio alla caviglia destra prima della partenza per il Sudafrica.

Una brutta tegola per il Ct Ottmar Hitzfeld che rischia di perdere il miglior marcatore della storia della nazionale svizzera.

“Spero – ha detto il Ct Hitzfeld – che non si sia lesionato i legamenti e che non ci sia niente di rotto”.

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Messico, c’è il recupero di Franco

Guillermo Franco è finalmente recuperato dall’infortunio subito poche settimana fa, e per questo si candida ad un posto nell’11 che scenderà in campo venerdì contro i padroni di casa del Sudafrica.

Ma la decisione finale toccherà solo ed esclusivamente al tecnico Javier Aguirre come rivela lo stesso attaccante:

Sto bene, ho recuperato al cento per cento e ora abbiamo tutti le stesse opportunità. Ma sarà Aguirre ad avere l’ultima parola.

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