Palermo, Rossi: “Questa squadra ha futuro! Pastore è il giocatore più talentuoso che abbia mai avuto”

Delio Rossi rivive il momento rosanero in un’intervista al Corriere dello sport, soffermandosi sui giovani e su Pastore, sugli obiettivi del Palermo e sulla quella qualificazione in Champions League che è sfumata nelle ultime giornate.

Signor Rossi, se le dicessi che quello di domenica sera è stato il Palermo più bello della stagione, lei cosa risponde­rebbe?

“Le direi che ha ragione in parte, che il Palermo più bello è stato quello del se­condo tempo con la Roma e quello del primo tempo col Bologna”.

Lei è considerato un tecnico che inse­gna calcio. Come si «plasmano» i giova­ni?

“Tanto per cominciare, devono avere delle qualità altrimenti possono crescere fisicamente, possono migliorare tattica­mente ma si fermano lì. In primo luogo, devi convincerli che quelle qualità le de­vono mettere al servizio della squadra. Quindi, devi avere pazienza e essere cre­dibile nel senso che i ragazzi devono cre­dere in quel che proponi”.

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Mihajlovic: ”Zanetti e Bolatti dal 1′, un’occasione per domenica…”

Alla vigilia della sfida di Coppa Italia che vedrà contrapposte domani sera al Franchi Fiorentina e Reggina il tecnico dei viola Sinisa Mihajlovic si è presentato in sala stampa per parlare dei temi caldi che precedono tale gara: ” La Coppa ci interessa molto perchè ci permette anche di poter andare in Europa, poi è importante per vedere la condizione di chi ha giocato meno. Nessuno, nè io nè i giocatori, deve sottovalutare la partita.

Questa può essere l’occasione per qualcuno di guadagnarsi il posto per domenica. Speriamo però che nessuno si faccia male. Gli infortuni? Dall’inizio del ritiro abbiamo avuto solo tre infortuni muscolari, gli altri sono traumatici o problemi che i giocatori si portavano dietro da tempo. Non penso ci siano stati errori di valutazione nella preparazione, anche se abbiamo cominciato a lavorare in maniera diversa puntando di più all’intensità e all’utilizzo della palla.

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Riflessioni su Juventus-Fiorentina …

La Juventus ha perso l’occasione di avvicinarsi alla vetta della classifica, non andando oltre il pareggio contro la Fiorentina, pur avendo quasi costantemente mantenuto l’iniziativa.Pareggio peraltro maturato solo nel finale, che evita una beffa, quale sarebbe stata una sconfitta contro una squadra che ha effettuato il primo vero tiro in porta solo al 50’ della ripresa, calcio piazzato di D’Agostino, ed avendo trovato il vantaggio casualmente per una improvvida deviazione di Motta su un innocuo traversone in area di Vargas.

Intendiamoci la squadra ha fatto tutto quello che poteva, soprattutto nella ripresa, addirittura con un pizzico di maggior fortuna poteva anche raggiungere il bottino pieno, e dunque nulla da rimproverare sul piano dell’impegno profuso.Ma è innegabile che gare come queste vanno vinte a prescindere, tenuto conto che la Fiorentina vistasi ieri all’Olimpico è forse nella sua edizione peggiore da alcuni anni a questa parte, squadra che ha organizzato un gigantesco catenaccio, sperando in qualche contropiede, e un solo vero tiro in porta a tempo praticamente scaduto dice tutto sulla condotta ampiamente rinunciataria dei viola.

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Catania, brutto ma ricco

Meglio brutto ma ricco, o bello ma povero?

Attorno a questo interrogativo ruotano i giudizi sul Catania, su Giampaolo. Bivio etico, sentimentalmente, bivio pratico, calcisticamente. Pur sempre un bivio netto, a “T” , davanti al quale mai era stata posta la Catania calcistica.

Anche a Roma, l’undici di Giampaolo scende in campo senza far mistero delle proprie ambizioni che trovano specchio nell’assetto tattico preparato dal tecnico. Difesa ermetica dello 0-0. Fasce blindate. Soluzioni offensive ridotte al solo contropiede per cercare il massimo risultato col minimo rischio.

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Liga, il Barcellona strapazza il Real Madrid (5-0)

E’ finito in goleada il grande “Clasico” della Liga Spagnola fra Barcellona e Real Madrid. I blaugrana di Guardiola hanno manifestato superiorità dall’inizio alla fine, imponendosi con il risultato di 5-0. Incredibile la batosta rimediata dagli ospiti, oltretutto scavalcati al vertice proprio dagli eterni rivali. Apre le danze Xavi al 10′, dopo appena otto minuti arriva anche il raddoppio di Pedro. Nella ripresa pratica archiviata da Villa, autore di una doppietta in tre minuti, fra il 55′ ed il 58′; nel finale gloria anche per Jeffren. Ci sono stati anche diversi casi di nervosismo, testimoniati da un altissimo numero di cartellini gialli; a tempo scaduto espulso Sergio Ramos.

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Brescia-Genoa: il Grifo per volare deve avere più coraggio

Un punto che vale un “brodino”. Questa frase del gergo del giornalismo sportivo calza perfettamente a pennello alla prestazione del Genoa che coglie un risultato positivo su un campo praticamente impraticabile come quello di Brescia. Oltre al pareggio odierno la gestione Ballardini ha colto due vittorie (Cagliari e Bologna) e una sconfitta (Juventus) in quattro partite. Totale: 7 punti. Il punteggio finora acquisito pone il Grifo a 18 punti in classifica, nella posizione dantesca del “color che son sospesi” tra zona Champions League e comparto retrocessione. Infatti la rosa rossoblù si trova esattamente a sei punti da quella “nobile”, occupata da Napoli e Juventus, e ad altrettante lunghezze da quella occupata dalle “pericolanti” Lecce, Cesena e Brescia. Il rendimento delle prossime tre partite con i salentini, con il Napoli e nel derby sarà molto importante per comprendere quale cammino intraprenderà il Vecchio Balordo.

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Catania: buon punto, peccato sul finale…

Era stato chiaro Giampaolo, tecnico del Catania, prima del fischio d’inizio di Lazio-Catania: “Andremo a Roma per far punti”. Detto fatto. Il Catania esce indenne dall’Olimpico di Roma ottenendo un punto che fa soprattutto morale più che classifica. Il risultato finale s’inchioda sull’uno ad uno con i due goal arrivati allo scadere del primo tempo: Silvestre, alla sua seconda marcatura stagionale, porta in vantaggio il Catania su occasione di calcio d’angolo; Hernanes, a pochi secondi dalla fine, riequilibra il match.

La Lazio ci prova, spinge, gestisce la gara, ma di fronte ha un Catania che non vuol proprio perdere: i rossazzurri sono bravi ad addormentare la partita, a saper controllare le sfuriate dei biancocelesti ed a ripartire in contropiede. Rossazzurri attenti, soprattutto in fase difensiva, ma che commettono alcune ingenuità che vanificano una possibile vittoria. Giampaolo ripropone l’ormai oliato 4-1-4-1 che prevede Llama nelle vesti di interno di centrocampo insieme a Ledesma, Biagianti davanti alla difesa e Morimoto, alla prima da titolare in campionato, pronto a bucare la rete. La Lazio risponde con un 4-2-3-1 in cui Hernanes, Zarate, Mauri e Floccari hanno il compito di dar peso e qualità alla manovra offensiva.

I biancocelesti provano ad impensierire gli etnei ma Andujar è bravo ed attento in due circostanze. Il Catania fatica a ripartire ma è bravo a bloccare le fasce con Gomez e Mascara, pronti ad annullare le sfuriate di Zarate e Floccari. Troppo solo Morimoto, che si batte in avanti come un leone sebbene sia sempre in balia dei difensori biancocelesti. Il goal arriva come al solito su calcio piazzato ed a siglarlo è un difensore: Silvestre colpisce di testa bucando la porta di Muslera. Ma dopo il goal arriva l’ingenuità più grossa: a pochi secondi dal termine si perde palla a centrocampo e si permette ad Hernanes di agire indisturbato e di battere Andujar con un potente tiro. Un goal che ricorda quello subìto contro il Palermo, un goal che si doveva e si deve assolutamente evitare: un fallo tattico sarebbe stato più che giusto ed il Catania sarebbe andato negli spogliatoi forte del vantaggio iniziale.

Ma nel finale arriva l’occasione più ghiotta: la Lazio recrimina per un possibile rigore ma il Catania spreca un contropiede malgestito da Gomez. L’argentino avrebbe potuto servire un solissimo Antenucci oppure provare a tirare piuttosto che scaricare su Potenza. Tanto rammarico per non aver portato a casa una vittoria che forse era possibile: bisogna tuttavia lavorare sugli errori commessi e sfruttare maggiormente le ripartenze che lo scorso anno costituivano un vero e proprio punto di forza.

Già quest’anno i rossazzurri non hanno saputo sfruttare delle buone ripartenze, soprattutto in trasferta: contro il Genova, Milan, Sampdoria e Lazio il Catania ha avuto delle occasioni per far male ma non ha saputo affondare il colpo decisivo. Un qualcosa su cui Giampaolo deve lavorare, perchè gli uomini per far male ci sono.

Il Catania comunque ottiene un buon punto che permette ai rossazzurri di proiettarsi con più serenità al match serale contro la Juventus. Terzo pareggio esterno per Giampaolo che allunga la scia di risultati positivi: ora però bisogna battere la Juventus.

[Roberto Finocchiaro – Fonte: www.mondocatania.com]

Cesena, Ficcadenti: “Stiamo imparando dai nostri errori”

In una giornata calcistica iniziata nel trambusto a causa di un forte ritardo nell’arrivo al San Nicola, a causa di un errore stradale nella conduzione del bus della squadra, il tecnico del Cesena Massimo Ficcadenti, ai microfoni di Rai Sport, commenta così il pareggio di Bari: “Abbiamo offerto una buona prestazione, ottenendo un pareggio esterno dopo cinque sconfitte consecutive lontane dal Manuzzi. Fa morale questo punto, ottenuto in una gara che, almeno durante la prima parte, è risultata piuttosto contratta, per caratteristiche intrinseche a essa; nell’ultima mezz’ora però le squadre si sono aperte, e lo spettacolo in campo è risultato anche di maggior qualità. Certamente stiamo imparando dai nostri errori, e siamo riusciti a essere più concreti, a fronte magari di una prova esteticamente un po’ meno brillante, rispetto alla gara giocata domenica scorsa contro il Palermo”.

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