Serie A: annullata la penalizzazione al Pescara, sconti per 3 club di B

Sconti e saldi per tutti nel processo d’appello della Giustizia Sportiva. Al Pescara sono stati tolti i meno 2 punti in classifica, mentre per l’Atalanta niente sconti e partirà con i meno 2 di penalizzazione, ma non erano nemmeno previsti, perchè la società nerazzurra aveva patteggiato e i patteggiamenti non possono essere più impugnati, restando di fatto sentenze definitive. Non voglio entrare nel merito dello sconto, così come non entro nel merito dei meno 2 che sommati ai meno 6 dell’anno scorso, fa -8 in totale per Atalanta.

La società nerazzurra ha pagato fino all’ultimo illecito ed è giusto che sia stato così, ma gli abbuoni ricevuti ieri da alcune società, vanno interpretati in un unico modo: sconti pesanti per le società vittime e parte lesa, mentre mano pesante per i tesserati che hanno praticato illeciti.

La sensazione è che a distanza di un anno, con un sacco di società e giocatori coinvolti, si è preferito scegliere la via morbida, chiudendo occhi, orecchi e anche qualcos’altro…

Va bè, non facciamo le vittime e andiamo avanti da bergamschi perchè ad altre latitudini stanno permettendo ai vari imputati di presentarsi in ritardo per evitare penalizzazioni o esclusioni dalle coppe europee… Dove? Lascio a voi l’ardua risposta…

Nota positiva è l’Albinoleffe che passa dai meno 27 iniziali ai meno 9.

CONTE: Deu settimane fa, ho scritto che in caso di squalifica di Antonio Conte, c’era pronto Prandelli per la panchina bianconera. Da quello che trapela, Conte vorrebbe patteggiare tre mesi di squalifica, ma nel caso fossero di più, la società bianconera, è pronta a chiedere alla Federazione italiana di liberare Prandelli, con Fabio Capello ancora sullo sfondo in attesa di sapere cosa succederà.

IL QUADRO SENTENZE – Al Pescara è stata annullata la penalizzazione di 2 punti, convertita in un’ammenda di 30.000 euro. Questo perché la posizione di Gianluca Nicco in relazione a Piacenza-Pescara del 9 aprile 2011, è stata alleggerita. Non si parla più di illecito sportivo ma di omessa denuncia e la squalifica è stata ridotta da 3 a 1 anno. In serie B ridotte anche le penalizzazioni di Novara (da -4 a -3), AlbinoLeffe (da -15 a -9) e Reggina (da -4 a -3). Sconto anche per il Monza (da -5 a -4). Al procedimento di appello, le cui udienze si sono svolte tra lunedì e martedì scorsi, hanno preso parte 10 dei 14 club (non hanno presentato ricorso la dilettante Avesa e le fallite Ancona, Piacenza e Ravenna) e 30 dei 33 tesserati (tutti tranne Cossato, Paoloni e Santoruvo) condannati in primo grado.

[Luca Ronchi – Fonte: www.bergamonerazzurra.com]

Corsa all’Europa: diversi club a rischio penalizzazione

Potrebbero essere ben peggiori di quelle attese le conseguenze del filone di indagine che sta sconvolgendo il calcio italiano. Come riferito dal noto avvocato Mattia Grassani a Il Mattino, “Le ammissioni di Gervasoni e Masiello disegnano un quadro desolante del calcio italiano e stravolgeranno le classifiche di serie A e serie B. E credo che anche il prossimo campionato rischia di partire con tanti asterischi con punti di penalizzazione accanto a vari nomi di club”.

EUROPA A RISCHIO – In tal senso sono almeno dodici i club che rischiano seriamente di essere penalizzati. Chievo, Genoa, Novara, Parma, Cesena, Siena, Bologna, Lecce, Atalanta, Lazio, Napoli e Udinese. Tutte società coinvolte più o meno direttamente. L’inchiesta Last Bet sta scoperchiando una pendola di nefandezze incredibile attorno al calcio italiano e l’ultima società coinvolta è il Napoli, in ansia dopo le rivelazioni dell’ex portiere Matteo Gianello. Come ricostruito dalla Gazzetta “il Napoli alla lettura delle sole ammissioni di Gianello è parte lesa e questo dovrebbe ridurre al minimo eventuali penalizzazioni, purtroppo il solo coinvolgimento in indagini su illeciti sportivi preclude la partecipazioni a competizioni europee. Ora bisogna aspettare solo che il pool ‘Reati da stadio’ guidato da Giovanni Melillo chiuda ufficialmente le indagini per capire anche a livello penale quali saranno le accuse per gli indagati per ‘concorso in frode sportiva’ che, ricordiamo, oltre a Gianello sono Silvio Giusti e i fratelli Federico e Michele Cossato, l’esame tecnico sui computer di questi ultimi tre non avrebbe dato ulteriori novità investigative”.

IL REGOLAMENTO UEFA – Ancora la Gazzetta ci viene in aiuto, spiegando precisamente le condizioni poste dall’Uefa in fatto di iscrizione alle coppe europee. “Dal 27 aprile 2007 — quando il Milan fu ammesso alla Champions malgrado la penalizzazione di Calciopoli — l’Uefa ha cambiato il regolamento. Per impedire che un club sanzionato — o comunque coinvolto in attività illecita — possa partecipare a Champions ed Euroleague, c’è l’articolo 2. La regola è chiara e (volutamente) vaga al tempo stesso. Per giocare le coppe, un club non deve essere coinvolto direttamente e/o indirettamente in nessuna attività volta ad influenzare il risultato di incontri nazionali o internazionali (e deve confermarlo all’Uefa per iscritto). L’Uefa — «avvalendosi delle circostanze di fatto e delle informazioni disponibili» — dichiarerà l’impossibilità di fare le coppe per i club coinvolti. La genericità della parola «coinvolgimento» consente di fatto di allargare il divieto anche a chi non ha ricevuto una sanzione ma non è eticamente immacolato: anche perché l’articolo precisa che l’Uefa può basarsi — ma «non dipende da» — su decisioni di organi giudiziari sportivi nazionali o internazionali, corti arbitrali o giudici ordinari. La Figc deve presentare la lista entro il 1° giugno: probabile che, fino a luglio inoltrato, ci sia qualche X”.

GIANELLO, COSSATO E L’INTERLa Procura di Napoli, intanto, sta indagando anche sulla partita Napoli-Inter del 15 maggio 2011, penultima di campionato. Finì 1-1, con l’Inter matematicamente seconda e il Napoli direttamente in Champions senza passare per i playoff. Primo tempo combattuto, con reti di Eto’o e Zuniga nel recupero; ripresa al piccolissimo trotto, con le squadre appagate dal pareggio. Un finale di stagione come se ne vedono tanti. In merito a questo incontro, però, sarebbe emerso un coinvolgimento dei nerazzurri. “Gianello si agita a bordo campo, non fa che parlare al telefono, guarda l’orologio, ma non si rivolge mai ai suoi compagni di squadra, non accenna neppure a un tentativo di dialogo con uno degli undici in campo”. Così scrive Il Mattino nella ricostruzione di quella serata al San Paolo. “Una partita nota alla Procura di Napoli, non fosse altro perché il filmato dell’incontro casalingo degli azzurri è stato acquisito dai pm che indagano su ipotesi di combine, su presunte scommesse dentro e fuori gli spalti del San Paolo. Inchiesta alle battute finali, centrale la posizione di Matteo Gianello, l’ex portiere del Napoli ascoltato in Procura nel corso di un’inchiesta per frode sportiva. È stato intercettato ed è stato posto con le spalle al muro: lui, ascoltando la sua voce, ha fornito delle ammissioni”. Qui s’incastona il discorso combine per Napoli-Inter ed entra in gioco la figura di Cossato. L’ex attaccante del Chievo è stato ascoltato in  un’intercettazione colma di parole in codice. “Quando Cossato dice «nove o undici fighe», si riferisce alla disponibilità sondata di nove-undicesimi dell’Inter”, ricostruisce Il Mattino. “Poi, quando si parla di «camere a cinque o a dieci stelle», ci si riferisce a cinque o diecimila euro. Ma non c’è solo Gianello sotto inchiesta a Napoli. Per mesi sono state studiate le mosse di Silvio Giusti, Michele e Federico Cossato (tutti ex giocatori e amici di Gianello)”.

INTER SERENA – Da ambienti nerazzurri filtra comunque una certa serenità su quanto si scrive quest’oggi. Non è la prima volta che vengono messi in atto tentativi di tirare dentro anche l’Inter nelle varie inchieste sul calcioscommesse, ma la società ne è sempre uscita pulita. Anche stavolta sarà così, perché viene difficile pensare che campioni che guadagnano milioni possano lasciarsi coinvolgere in un giro così pericoloso e losco per cifre per essi stessi minori rispetto a quanto percepiscono con il lavoro ‘onesto’ sul campo. Magari l’Inter si sarà anche accontentata di un pari che le stava bene, ma le motivazioni a fine campionato sono diverse per qualunque squadra e nessuno ha mai avuto motivo di indagare. Certo, si parla di intercettazioni, ma anche in questo caso vanno sviscerate per bene e accertato l’eventuale reale coinvolgimento diretto dei calciatori.

[Alessandro Cavasinni –  Fonte: www.fcinternews.it]

Bari, dopo la penalizzazione arriva la Samp: tanti motivi per una gara particolare

Nella serata di ieri è arrivata l’attesa penalizzazione, per il mancato pagamento della seconda trimestralità del 2011, che ha provocato la decurtazione di due punti in classifica per il Bari di Vincenzo Torrente. Due punti conquistati con la fatica e con il sudore di questo giovane gruppo biancorosso, ma che rappresenta il punto più basso della storia ultracentenaria del club di Via Torrebella, che, anche nei momenti più bui (vedi gli 8 anni di cadetteria), aveva, come fiore all’occhiello, il rispetto dei pagamenti degli stipendi dei propri tesserati.

Ora il Bari scende a quota 19 in classifica, ritrovandosi, per demeriti altrui, all’undicesimo posto. E questo scippo legale giunge alla vigilia di una gara importante, contro la Sampdoria del nuovo allenatore Beppe Iachini. Negli occhi si ha ancora la buona prova di domenica scorsa all’ “Olimpico” sul campo della corazzata Torino, affrontata con una squadra mezza incerottata e che ha gettato sul campo il cuore e quello spirito di sacrificio, che molto spesso hanno contraddistinto la formazione di Torrente in questo campionato.  Una roba non di poco conto e meritevole di applausi per una giovane squadra come quella dei galletti.

E queste condizioni spingono il lancio di un appello. Occorre, ora, stringersi ulteriormente attorno alla squadra, in questo momento particolarmente delicato. Sin da subito, affollando i sempre più desolati spalti del “San Nicola”. Già da domani. Chiariamo, però, prima un concetto. Difficilmente, in precedenza, ci siamo spinti a fare questi proclami dai toni mezzi patriottici. Ma questa gara può avere più difficoltà del Livorno, allorquando, alla vigilia, Claudio Garzelli annunciò che la società non era riuscita ad ottemperare alle famose spettanze. Sì, perchè adesso si avrà la reale percezione di quanto e come peseranno, a lungo andare, i due punti di penalizzazione, anche sul morale dei giocatori, che ora dovranno pensare maggiormente al campo.

L’immediato futuro, in tal senso, si chiama Sampdoria, squadra che ha deluso, finora, forse tutte le aspettative, ma che ha una necessità impellente di invertire la rotta con il nuovo corso tecnico affidato a Beppe Iachini. Di certo le due squadre hanno motivi e presupposti per far bene nella gara di domani che non lasciano pensare ad una gara noiosa.

Peccato, però, che ad una bella partita ci sia  il classico guasto del contorno all’italiana. L’Osservatorio, infatti, ha vietato la trasferta ai tifosi blucerchiati sprovvisti di tessera del tifoso. Il tutto in barba al gemellaggio che lega da tanti anni le due tifoserie, autentiche vittime di questo scellerato provvedimento, che impedirà, al pubblico, di assistere ad uno spettacolo bello, desiderato e diverso, rispetto a quello canonico degli stadi italiani. Le leggi, purtroppo, comportano anche queste amarezze, ma gli ingredienti per una bella gara ci sono tutti!

[Gaetano NacciFonte: www.tuttobari.com]

Bari, pagamento degli stipendi in bilico: rischio penalizzazione

Entro il 30 settembre l’As Bari Calcio dovrà pagare la seconda trimestralità degli stipendi. A beneficiarne saranno, ancora in gran parte, i giocatori che hanno militato nella passata stagione nella squadra pugliese. Si tratta di una montagna molto difficile da scalare, in quanto il club di Via Torrebella dovrà sborsare una cifra che si aggira sugli 8-9 milioni di euro.

Il problema, però, è più grave del previsto, in quanto, stavolta, non ci sarà la possibilità di ricorrere alla spalmatura degli ingaggi dei giocatori, approdati, per la stragrande maggioranza, in altri club di Serie A. Inoltre, la società biancorossa non ha ancora incassato l’intera somma derivante dalle cessioni dei giocatori, circa 14 milioni di euro, ed il ricavato della mutualità (7 miliono) è stato impiegato per ripianare altri debiti.

Così, l’amministratore Garzelli è ancora una volta costretto a bussare alla porta delle banche, per la precisione a quelle della Banca Apulia e della Banca Popolare di Bari, le quali, però, non sono intenzionate ad elargire un nuovo prestito, senza la firma di Vincenzo Matarrese in qualità di garante. L’ex presidente del Bari, però, non vuole assumersi tale responsabilità, o lameno questo è quanto emerso nel corso della trasmissione “Tb Sport”, e che da il là al timore di una penalizzazione in classifica (2 punti), proprio per i mancati pagamenti delle spettanze ai giocatori.

L’orizzonte non è molto sereno per il Bari ed i suoi tifosi, con l’amministratore unico Garzelli che cercherà di trovare una soluzione in extremis.

[Gaetano Nacci – Fonte: www.tuttobari.com]

DirittiTV: Accordo sì, ma Juve da penalizzazione

MILANO – Fumata bianca per i diritti tv …  o quasi. Trovata la mediazione per distribuire gli ultimi 197 milioni di euro riducendo l’impatto dell’Auditel dal 33% al 16%. Questo ha consentito alle tre big di racimolare qualche milioncino in più di quelli prospettati nello scenario precedente, e precisamente 4 la Juve, 2.5 l’Inter e 1.8 il Milan. Al Catania, come a quasi tutte le medio – piccole, circa mezzo milione di euro in meno, e i proventi passano da 26.6 a 26.1 milioni. Fatto l’accordo più impellente resta il nodo delle linee guida fino al 2015, con le medio – piccole che spingono a questo punto per dare più peso ai risultati sportivi con la formula 40(parti uguali)-39(invece che 30 per la meritocrazia)-21(bacini d’utenza). L’accordo politico ha iniziato a prendere forma, e a sentire l’entusiasta presidente Beretta sarebbe grazie alla mediazione di Juve e Inter che “hanno partecipato in maniera proficua al clima costruttivo” e si è potuto così evitare “il rischio di ulteriori cause e interventi esterni”.

Le cose non stanno esattamente così. Per quanto concerne il clima costruttivo forse ha pesato, più del decaduto stile Juve, la notizia che il tribunale di Milano aveva bocciato il ricorso bianconero alla giustizia ordinaria per bloccare i contratti sottoscritti con le società demoscopiche. In quanto al rischio paventato da Beretta di ricorsi o interventi esterni, ricordiamo come sia in piena contraddizione con il regolamento sportivo rivolgersi ai tribunali ordinari. Non solo il distratto Presidente di palazzo non avrebbe dovuto permettere che una società usasse un’arma impropria come minaccia in sede di contrattazione, ma avrebbe dovuto intervenire per sanzionare l’illecito con la commisurata sanzione, penalizzazione o squalifica. Il perché è presto detto.

Per la Fifa l’articolo 61-2 dello statuto dispone infatti che “qualsiasi ricorso dinanzi a un tribunale ordinario è proibito, eccetto se è specificamente previsto dai regolamenti del Fifa”. L’articolo 61-3 prevede inoltre che le federazioni debbano “inserire nei loro statuti una disposizione secondo la quale i loro club e i loro membri non possono portare una controversia dinanzi ai tribunali ordinari, ma devono sottoporre ogni eventuale vertenza agli organi giurisdizionali della federazione, della confederazione o della Fifa”.

E in effetti per la FICG esiste una norma chiara ed inequivocabile. L’adesione all’ordinamento sportivo deriva dal sistema del tesseramento per i singoli, e dell’affiliazione per le società. Il tesseramento e l’affiliazione comportano l’adesione incondizionata del soggetto alla cosiddetta clausola compromissoria, attraverso cui l’affiliato acconsente che le controversie insorgenti per questioni interne all’ordinamento sportivo vadano risolte da organismi, sempre sportivi, appositamente costituiti.

La violazione del vincolo di giustizia sportiva è sanzionabile con la penalizzazione, l’inibizione o la squalifica. Eppure la Juventus avrebbe dovuto aver imparato la lezione dopo che nel 2006, per le note vicende che la coinvolsero, la Fifa minacciò di sospendere la FIGC se la società torinese avesse continuato a ricorrere al tribunale ordinario, e ribadì la competenza del Tas.

L’impossibilità a ricorrere ad un tribunale ordinario porta con sé ipotesi di illegittimità perché violano gli articoli 24, 103 e 113 Cost., ed essendo norme regolamentari sono subordinate a quelle di rango costituzionale. L’efficacia di ogni provvedimento dovrebbe cadere dunque a seguito di un ricorso davanti all’organo di giustizia sportiva, se l’impugnazione ha ad oggetto questioni rilevanti o che comportino pregiudizio economico per  il ricorrente, mentre per materie diverse il singolo dovrebbe mantenere la possibilità di ricorrere al giudice.

Chiarire se la questione sia stata economica, di sola competenza quindi degli organi preposti dall’ordinamento sportivo, o meno sembra un insulto all’intelligenza del lettore.

[Daniele Lodini – Fonte: www.mondocatania.com]

Ultima penalizzazione per il Bologna: -2

Ora è ufficiale, al Bologna sono stati tolti altri due punti, per fortuna questi saranno gli ultimi, frutto della sconsiderata gestione societaria da parte della famiglia Menarini e di Sergio Porcedda. Per fortuna i rossoblu possono comunque contare su una classifica tale da superare il contraccolpo in maniera non  drammatica. I felsinei sono ora a 22 punti pari a Chievo e Parma, ma sul campo ne sono stati conquistati 25 e il valore della squadra resta tale.

Continue reading “Ultima penalizzazione per il Bologna: -2”

Bologna, ufficiale 1 punto di penalizzazione

rriva la penalizzazione per il Bologna. “La Commissione Disciplinare Nazionale – si legge – riunitasi nel pomeriggio a Roma sotto la presidenza del Prof. Sergio Artico, in riferimento al deferimento della Procura federale a carico di Sergio Porcedda e Silvino Marras, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato del Bologna FC, ha inflitto 6 mesi di inibizione agli interessati e comminato 1 punto di penalizzazione al club emiliano per responsabilità oggettiva”.

Continue reading “Bologna, ufficiale 1 punto di penalizzazione”

Carmine Longo: “Nessuna penalizzazione per il Bologna”

Direttore, prima di tutto le chiediamo un commento alla situazione di “tensione” che si era venuta a creare attorno alla squadra prima della partita contro il Lecce.
“Dico che purtroppo a Bologna si fa troppa confusione; non intendo come Città, da questo punto di vista Bologna è il massimo, ma intendo da parte di voi giornalisti Bolognesi.

Ci faccia un bilancio della partita contro il Lecce: la tenuta mentale e la forza del gruppo sono state la forza del Bologna sceso in campo sabato pomeriggio?
“Sicuramente dalla partita contro il Lecce (e non solo) viene la dimostrazione della differenza tra noi e le squadre che lottano per non retrocedere.
Anche nel secondo tempo della partita contro il Cagliari (oltre che nel secondo tempo di Bologna-Lecce) abbiamo giocato per fare la partita: abbiamo perduto, ma se avessimo fatto l’1-1 con Buscè o con Di Vaio, forse l’incontro avrebbe preso un’altra piega.
Il Lecce, invece, è venuto qua con l’obiettivo di non perdere: il risultato è che una volta preso il primo gol si è liquefatto come neve al sole ed ha poi subito anche il secondo.
Alla luce di tutto ciò posso quindi affermare che la nostra compagine ha sicuramente dei grandi valori.”

Continue reading “Carmine Longo: “Nessuna penalizzazione per il Bologna””