Juventus: forte interesse per Ranocchia

Andrea Ranocchia (23) non ha vissuto una stagione facile con la maglia dell’Inter. La fiducia in nerazzurro sembra essere svanita dopo l’errore nella partita contro il Bologna e su di lui iniziano a circolare voci di mercato. Stanno infatti aumentando le voci che vorrebbero la Juventus molto interessata al centrale, visto che Antonio Conte ha avuto il giocatore sia a Bari che ad Arezzo.

[Renato Imbraguglio – Fonte: www.tuttopalermo.net]

Ranocchia: “Si, rimango all’Inter”

C’è anche Andrea Ranocchia a Foligno, per assistere alla sfida del Campionato Primavera tra Inter e Palermo: “Molti di loro li conosco bene, sono bravi ragazzi e con qualità – spiega Ranocchia riguardo ai giovani nerazzurri -. Vediamo se l’anno prossimo saranno con noi. Vogliamo vincere, il Presidente ci ha detto che vuole investire e fare una grande squadra, stiamo iniziando ma ci sono anche questi giovani. Io rimango? Sì, ho un contratto fino al 2015 e voglio rispettarlo, voglio riscattarmi dopo la stagione. Mi riposo un pò e poi ripartiamo per vincere”.

[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]

Cesena-Inter 0-1: decisivo Ranocchia, neroazzurri a corrente alternata

Il massimo risultato col minimo sforzo: un gol di Andrea Ranocchia, sin lì senza ombra di dubbio il peggiore della partita, poi tanta sofferenza, tanta fortuna e un Julio Cesar che a cinque minuti dalla fine si inventa la parata capolavoro. L’Inter non brilla, stringe i denti,  soffre,  resiste fino a oltre il 90esimo e porta a casa tre punti davvero pesanti, uscendo ancora una volta imbattuto dal Dino Manuzzi di Cesena. I 21mila spettatori presenti oggi non hanno visto un grande spettacolo, ma tant’è, la vittoria risulta sempre importante.

PRECEDENZA A DESTRA – Si parte subito forte, con una prerogativa: il Cesena usa la velocità, l’Inter, che dopo un anno saluta lo stemma di campione del Mondo dalle proprie maglie, il raziocinio. Caratteristica in comune: sia la squadra di Arrigoni che quella di Ranieri cercano di colpire soprattutto dalla destra, con Ceccarelli e Maicon particolarmente ispirati da ambedue i lati. Il numero 77 romagnolo impegna Julio Cesar con un sasso da fuori, il Colosso arriva a servire un ottimo pallone per Nagatomo che per poco non vale il gol dell’ex.  La cosa positiva della formazione di Arrigoni è la capacità di costringere più di un uomo a rientrare, come avviene con Cambiasso e in una circostanza con Coutinho. Chi non sembra particolarmente in giornata è Zanetti, che nei primi 25 minuti perde due palloni sanguinolenti. Il problema sta lì dove conta: in mezzo e soprattutto sulle punte, che vengono rifornite poco e male. E sì che Milito ha fatto intravedere qualche buon numero. Come quello che al 27esimo porta la punizione che Coutinho manda alto di poco.

CORRENTE ALTERNATA – Il lampo di Candreva che costringe Julio Cesar al corner ha l’effetto di scuotere un po’ il Cesena che prova ad approfittare anche degli errori in disimpegno, specie di un Ranocchia in difficoltà e troppo spesso puntato dagli avversari, grazie al suo pressing.  Comunque è una gara quasi a inning, dove un po’ attaccano i romagnoli e un po’ i nerazzurri, che crescono con decisione nei minuti finali. Al 40esimo, brividi per Julio Cesar che cade male dopo un’uscita costringendo i sanitari a intervenire. Nulla di grave per fortuna. Sul finire del tempo Milito accelera e tenta la conclusione: palla alta, ma segnali positivi da parte dell’argentino. Prima del duplice fischio, c’è tempo anche per un piccolo giallo su un contatto in area che contatto non è Lucio-Mutu non sanzionato da Romeo, giustamente.  Si chiude così il primo tempo, con uno pari comunque legittimo.

MOTTA, CHE BRIVIDO – Come consuetudine, Ranieri opta per una sostituzione dopo l’intervallo: fuori Coutinho, dentro Obi, nel tentativo di dare più sostanza alla metà campo. Ne viene fuori un 4-4-2 secco, con Maicon che si alterna a Zanetti nel coprire i ruoli sulla destra.  Obi prova subito a dare un cambio di ritmo, ma nei primi minuti non riesce ad affinare l’intesa con Milito con esiti anche grotteschi. Meglio Maicon, che prova a servire un pallone d’oro a Pazzini che però colpisce male. Ma Ranocchia conferma di essere in giornata no: un errore di lettura delle intenzioni di Obi e il Cesena rischia di colpire, fermato da Lucio e Nagatomo.  Ad un certo punto, però, il crac: Thiago Motta cade male su Mutu e caccia un urlo da brivido perché la gamba gli resta sotto con brutta torsione del ginocchio: l’italo-brasiliano però si rialza e continua a giocare.

DA FLOP A TOP – L’Inter non ce la fa a pungere, sbaglia troppo e rischia ancora di più specie quando Mutu viene stoppato dal provvidenziale Nagatomo. Ci vuole un lampo, uno di quelli che non ti aspetti. E il lampo arriva, probabilmente il peggiore in campo: Ranocchia che da punizione di Maicon, agevolato da una mezza papera di Antonioli, mette dentro indisturbato.  Un gol inaspettato, forse nemmeno troppo meritato, ma fondamentale per il giovane di Bastia Umbra sin lì evanescente.  Arrigoni cerca a quel punto di rinforzare l’attacco con Ghezzal e Bogdani.  I romagnoli ci provano, l’Inter gestisce non senza qualche patema di troppo.

DOPPIA MANDATA – Si arriva così al quarto d’ora conclusivo: il leit motiv non cambia, col Cesena che prova a mordere ma finendo sempre contro il muro nerazzurro, cui viene incontro una buona dose anche di fortuna. A cinque minuti dalla fine, arriva la parata da tre punti: Julio Cesar respinge coi piedi una conclusione in sforbiciata di Ghezzal.  Poi è Maicon a immolarsi su Candreva: il Manuzzi è una bolgia, dentro anche Benalouane nel Cesena e Stankovic per Milito. Quattro minuti di recupero dove l’Inter resiste e chiude anche in avanti. Alla fine, sono tre punti d’oro: la scalata continua, anche se lì davanti nessuno molla ancora un colpo. Ma l’Inter è lì, e questo conta.

[Christian Liotta – Fonte: www.fcinternews.it]

Ranocchia è pronto: “Seguiamo Gasp e la Supercoppa sarà nostra”

Autore di una seconda parte di stagione superata a pieni voti con la maglia dell’Inter, Andrea Ranocchia, prelevato in gennaio dal Genoa, si sta godendo in vacanza il meritato riposo: “Ma faccio palestra ogni giorno per mantenere il tono muscolare al ginocchio -rivela a La Gazzetta dello Sport -. Il rischio operazione credo sia scongiurato e voglio arrivare al punto di non dovermi più fermare. Ora sto bene”. Dal 10 luglio il giovane centrale nerazzurro inizierà con la squadra il ritiro a Pinzolo, dove ritroverà Gian Piero Gasperini, tecnico che l’ha allenato quest’anno nei quattri mesi al Genoa: “Al mister devo tantissimo. Ero fermo da mesi ma mi ha subito trasmesso grande fiducia. Quando è stato esonerato a novembre ci sono rimasto male. Non ho capito il suo allontanamento e allora l’ho chiamato. Adesso invece non ci siamo sentiti, nemmeno un sms, tanto lo rivedrò presto”.

“Con me Gasperini ha avuto una pazienza infinita – spiega Ranocchia -: all’inizio faticavo a capire le sue idee tattiche e soprattutto ad applicarle in campo visto che le gambe erano legnose. Poi ci siamo capiti in fretta. Lui chiede ai difensori anche di salire e mi sono divertito parecchio”. L’ex allenatore rossoblù potrebbe scegliere di portare anche all’Inter quello che è il suo credo calcistico, il 3-4-3: “A volte a Genova giocavamo anche con quattro difensori, ma con due allenamenti al giorno in ritiro avremo tutto il tempo di abituarci”. Sulle eccellenti doti del tecnico, Ranocchia non mostra alcun dubbio: “Mi ricorda Conte, entrambi sanguigni, determinati, attenti al particolare, tattico e psicologico. Gasperini per esempio evita ramanzine a fine partite, quando fa caldo non si ha la giusta lucidità, ma con il suo assistente Luca Trucchi per il giorno della ripresa prepara video accurati in cui ti mostra dove e perché hai sbagliato. È molto composto negli atteggiamenti, non fa sceneggiate, ma se serve sa appenderti al muro. Un paio di volte è successo anche a Leo – svela il difensore -, ma non dopo le scoppole contro Milan e Schalke. Anche perché rischiava di ottenere l’effetto contrario. Per Gasperini la dimensione Inter è nuova, e società e giocatori dovranno dargli una mano”.

Sull’addio di Leonardo, Ranocchia commenta: “Non volevo crederci, anche perché dopo il successo di Roma lo avevo visto contento e convinto di proseguire in panchina. Credo non se lo aspettasse nessuno. Appena si saranno calmate le acque lo chiamerò”. Ma a breve con Gasperini ci sarà una nuova stagione da preparare, per riuscire a centrare nuove vittorie già dalla Supercoppa Italiana del 6 agosto contro il Milan: “Basterà andare dietro al mister e a Pechino saremo pronti a prenderci la nostra rivincita sul Milan. Vincere la Supercoppa darebbe entusiasmo a tutti e la convinzione che la via tracciata dal nuovo allenatore sia quella giusta. All’Inter ci sono giocatori affamati, intelligenti duttili e che soprattutto ne hanno viste di tutti i colori”. Di questi, però, non farà parte Marco Materazzi: “Assenza pesantissima, per me Marco era come un fratello maggiore, aiutava tutti i giovani ad ambientarsi. Nagatomo sarà molto triste, ora con chi farà casino nello spogliatoio?”.

[Daniele Alfieri – Fonte: www.fcinternews.it]

Finale Tim Cup: Ranocchia è in dubbio e intanto Leo studia un’Inter versione tripla

Leonardo ha preparato tre schemi per la partita di domani. Tre schemi anti-Palermo, composti da interpreti capaci di variare a seconda delle situazioni. Leo parte da due certezze: il recupero di Iron Man capitan Zanetti, che ha assorbito subito la distorsione alla caviglia, e il rientro nella lista dei convocati di Wesley Sneijder che torna dopo oltre un mese, dopo il 2-1 sulla Lazio dello scorso 23 aprile, per un guaio al polpaccio. A queste due belle notizie però si affianca la possibile assenza di Andrea Ranocchia: il difensore italiano, mercoledì scorso, ha avuto mal di stomaco e febbre, e ieri, dopo un po’ di palestra, la sua temperatura si è nuovamente alzata, il tutto accompagnato da una tonsillite. Ranocchia resta in dubbio. Leonardo deciderà solo oggi, dopo l’allenamento delle 11, prima della partenza per Roma. Se non ce la dovesse fare, pronto Marco Materazzi al fianco di Lucio.

Leonardo disegna la sua squadra con i seguenti tre schemi: il primo è un 4-3-1-2. Il rombo prevede vertice alto, davanti alla difesa, Dejan Stankovic, a destra Zanetti, a sinistra Thiago Motta e vertice basso Houssine Kharja, dato che il tecnico brasiliano, consapevole del fatto che il polpaccio è un muscolo delicato, non vuole rischiare Sneijder. Le punte saranno Eto’o e Pazzini, favorito su Milito. Il secondo schema è il 4-2-3-1, con Zanetti che sale sull’esterno destro, Kharja che si posizione alle spalle di Pazzini ed Eto’o che si allarga sulla destra. L’ultima soluzione è il classico 4-4-2, con Zanetti a destra, la coppia Motta-Stankovic, e Kharja che si allarga sulla sinistra.

Tre soluzioni per portare a casa il quindicesimo titolo in sette anni. Moratti ci tiene, anche i calciatori ci tengono e non sottovaluteranno l’impegno, visto che davanti a loro troveranno un Palermo determinato. Per i rosanero questa partita vale più di una finale di Tim Cup. E’ la possibilità di far sognare il loro popolo.

[Alberto Casavecchia – Fonte: www.fcinternews.it]

Stankovic: “Adesso viene il bello, ci crediamo. Ranocchia è mostruoso”

Deki Stankovic, intervenuto a GazzaTeo, rilancia le quotazioni dell’Inter in chiave scudetto. Questo è quanto raccoglie FcInterNews.it: “Nonostante la vittoria del Milan, il campionato è apertissimo. Sapevamo che il campo del Chievo è sempre difficile, ma sono stati bravi a vincere una partita dura. Ma noi ci crediamo!”.
Continue reading “Stankovic: “Adesso viene il bello, ci crediamo. Ranocchia è mostruoso””

Inter-Cagliari 1-0: ennesima beffa Ranocchia decide, ma in offside

Le partite contro le grandi squadre non portano certo bene al Cagliari. Due settimane fa era stata la Juve a strappare i tre punti agli uomini di Donadoni, grazie anche alla svista di Rocchi in occasione del gol annullato a Nenè; questa sera è l’errore di Celi a beffare i rossoblu dopo una gara gagliarda.

Continue reading “Inter-Cagliari 1-0: ennesima beffa Ranocchia decide, ma in offside”