Mondiali Mai Dire Dimissioni

E’ con grande piacere che Pianetagenoa1893.net ospita l’opinione del professor Fausto Panunzi (docente di economia presso l’Università Bocconi di Milano) sul mediocre Mondiale sudafricano e sulle motivazioni della disfatta italiana: opinione che il nostro giornale condivide pienamente

Ke Nako. È arrivata l’ora dei primi verdetti al Mondiale sudafricano. Nessuno ha ancora vinto, ma molti hanno già perso.

IL FIASCO DELL’ITALIA – Ha fallito l’Italia. L’eliminazione al primo turno, come era successo nel 1974, è al di sotto di ogni ragionevole aspettativa. Di chi è la colpa di questo fiasco? Marcello Lippi ha indubbie responsabilità, ma aveva già deciso di lasciare e quindi è inutile infierire. Da più parti si è levata la richiesta delle dimissioni del presidente della Federazione gioco calcio, Giancarlo Abete. Il presidente di una federazione non dovrebbe, a mio avviso, essere giudicato dalle prestazioni in campo. I risultati in una competizione che dura un mese sono sempre in parte aleatori e su di essi il presidente non ha alcun impatto diretto. Si può controbattere che Lippi – e prima di lui Roberto Donadoni – è stato scelto dalla Federazione. Ma allora, per essere proprio precisi, occorre ricordare che Abete ha un vice, Demetrio Albertini, che è il vero responsabile delle decisioni tecniche. La scelta di Donadoni, oggi disoccupato, è stata semplicemente inspiegabile, dato il suo curriculum.

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Inter e Juve, il coraggio delle idee. Ecco la lista della spesa bianconerazzurra. Napoli, è Quagliarella il tuo orgoglio

I soldi son finiti, non ci resta che piangere. E non ci resta che affidarci alle idee. Quelle sono tante, milioni di milioni. Come tanti sono i giovani dirigenti che saranno famosi, ci affidiamo a loro per colmare il gap con l’Europa che avanza. Piero Ausilio e Fabio Paratici: svegli, rampanti, gli occhi anche dietro la schiena, un passato da osservatori privilegiati, un futuro da manager, Inter e Juve possono stare tranquille, è roba buona. Oggi lavorano ai fianchi di Marco Branca e Beppe Marotta, sono gli uomini più fidati, quelli che hanno costruito i successi giovanili di Inter e Samp.

Ausilio sarà per Moratti l’erede di Oriali, Paratici invece sarà il rimpianto di Garrone e per portare Pazzini alla Juve adesso Marotta dovrà fare gli straordinari. Ausilio e Paratici, il nuovo che avanza, il compito adesso di non sbagliare la pagella tecnica dei più grandi, una bella responsabilità. Ma anche una scommessa da vincere per raggiungere presto il livello di chi -come in Germania- ha costruito per esempio un vero e proprio trionfo. Vi stupisce Ozil ? Non fermatevi ai successi tedeschi in Sudafrica.

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Tante big, un solo nuovo fenomeno: dove va Ozil

E’ il giocatore che più di tutti ha impressionato nel corso del Mondiale SudAfricano. Sta trascinando a suon di colpi di classe e giocate la sua Germania nella massima rassegna calcistica, e sta ovviamente accendendo su di lui tutti i riflettori dei maggiori club a livello continentale. Proviamo a vederci più chiaro.

Inutile sottolineare come il Bayern di Monaco, fiutato il fenomeno, abbia tentato di cannibalizzarlo portandolo in Baviera, un po’ come accade con tutti i migliori prospetti emersi nella Bundesliga. Operazione fattibile fino a qualche mese fa, ma che la concorrenza senza esclusione di colpi scatenata dalle imprese del giovane Mesut ha reso improvvisamente tortuosa.

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Milito: sedotto ed abbandonato? Tutti i retroscena. Capello e Lippi: dopo il flop Mondiale, sorprendente destino. Kolarov: tra i due litiganti, il terzo gode. Motta: buste povere, ma futuro ricco

Molto spesso tra fidanzati ci si chiede: tradire solo con il pensiero è consentito, oppure equivale al preludio del tramonto di un amore?

Nel caso del connubio tra l’Inter e Diego Milito, l’amletico dubbio non ha ancora una risposta definitiva. Il presidente Moratti, fino alla settimana scorsa, sembrava più che mai pronto a mettere fine (naturalmente, previo pagamento di un lauto risarcimento da parte del Real), all’amore a prima vista, scoccato soltanto un anno fa con Milito e culminato con i “magici” sigilli apposti dal buon Diego su ogni “titulo” del Triplete. Eppure, Moratti era così determinato e deciso a spedire, a suon di milioni, Milito dal suo “diavolo tentatore” Mourinho, che aveva voluto che fosse soltanto il fidato Marco Branca, ad incontrare per primo Hidalgo, per non esporsi anzitempo.

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Genoa, è Boateng il colpo di Preziosi

Secondo Repubblica-Il Lavoro sarebbe il nazionale del Ghana Boateng il colpo a centrocampo del presidente del Genoa Preziosi. L’acquisizione di uno dei giocatori rivelazione dei Mondiali in Sudafrica. costerebbe circa 5 milioni di euro: il Grifo ha tempo fino a lunedì per chiudere l’operazione. Si attende l’assenso di Gasperini per procedere.

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Milan: Allegri come Tabarez

Avete letto bene: Allegri come Tabarez. Il professore uruguaiano, tornato in auge in sella alla sua nazionale, rivelazione del mondiale, nell’estate del 1996 arrivò a Milano dopo Cagliari. Fu fatto un mercato ridotto all’osso (Pagotto, Reiziger, Davids e Dugarry, più Vierchowod) e i rossoneri passarono dal primo posto della stagione precedente all’undicesimo posto.

Tabarez durò due mesi sulla panchina: fu allontanato per far posto ad Arrigo Sacchi. Siamo a fine giugno, il mercato deve ancora ufficialmente iniziare, le squadre sono ancora in vacanza, salvo i giocatori impegnati nel Mondiale in Sudafrica, eppure è già possibile fare la prima previsione sul prossimo campionato del Milan. Uno sfacelo, viste che si prospetta un mercato inesistente, peggiore di quello di un’estate fa. Il capro espiatorio è già pronto: Massimiliano Allegri.

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Nuovo corso Prandelli, sarà una Nazionale anche a tinte nerazzurre

Con il rientro di ieri mattina dal Sudafrica è ufficialmente terminata la spedizione azzurra ai Mondiali in Sudafrica. Una delusione ancora cocente che, con le altre nazionali ancora qualificate, fatica a essere metabolizzata. L’eliminazione dal torneo è l’ultimo capitolo dell’esperienza di Marcello Lippi sulla panchina dell’Italia, adesso il contestato Ct lascerà il suo posto a Cesare Prandelli, accolto con il salvatore della patria ma costretto a rifondare una nazionale che ha bisogno di rompere definitivamente con il passato.

Facile prevedere, dunque, che nel nuovo corso prandelliano, al via dal 1° luglio, la maglia azzurra verrà indossata da calciatori che in Sudafrica non si sono visti, per ragioni che solo Lippi può spiegare. Sarà un’Italia più giovane, con un nuovo staff (entreranno a far parte della squadra il vice storico Pin, i preparatori Venturati e Casellato. Resteranno Peruzzi e Castellacci) e con volti ‘vecchi’ e nuovi, a partire da Antonio Cassano e Mario Balotelli, gli attaccanti inspiegabilmente rimasti a casa e rifiutati da una squadra priva di fantasia.

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Vi presento il vero “burattinaio” del mercato juventino. Milan, cedi Dinho. I voti ai 23 azzurri: un solo 6

Da questa settimana iniziamo a divertirci. Finito il periodo delle comproprietà, aperte le buste e smascherati i limiti dell’Italia al Mondiale, adesso avremo occhi ed orecchie solo per il mercato: finalmente!

Ci sono pochi soldi, ve lo diciamo subito ma ci sono tante idee. Maurizio Zamparini, Presidente del Palermo, dice la verità quando sostiene che in questo calcio gli unici ad arricchirsi sono calciatori e procuratori; non ha specificato l’ordine, se guadagnano più gli agenti o i loro assistiti. Vi vogliamo parlare di mercato ma non delle strategie di tutti i giorni e degli obiettivi delle varie squadre.

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