Sorpresa Radu “sulla via del completo recupero”, dubbio Mauri

FORMELLO – Contro il Bari come fosse l’Inter”. Parte così, con il monito di Reja, la settimana biancoceleste che porterà all’impegno casalingo contro il fanalino di coda della massima serie. “Brescia deve essere solo una partenza”, a Formello sono banditi cali di concentrazione, è vietato snobbare i pugliesi, nonostante i 30 punti di distacco in classifica.

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Palermo, Andelkovic: “Puntiamo in alto. Mi ambiento benissimo in Sicilia”

Un punto sempre più fermo della difesa rosanero. Entrato nel gruppo in punta di piedi, come i suoi connazionali Ilicic e Bacinovic, Sinisa Andelkovic sta ritagliandosi uno spazio sempre più importante nel reparto arretrato del Palermo. E cerca di guardare il bicchiere mezzo pieno dopo la sfida contro la Fiorentina proiettandosi al futuro. Ecco quanto dichiarato a ilpalermocalcio.it, sito ufficiale rosanero.
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Bertarelli: “La Sampdoria mi è rimasta nel cuore. Goal nel derby? Indimenticabile”

Ogni tanto la sfortuna condiziona fortemente la carriera di un giovane talento, ma nemmeno la mala sorte può impedire ai tifosi di restare per sempre affezionati a quel protagonista, al campioncino ammirato negli anni più gloriosi, un attaccante capace di lasciare il segno in uno dei derby più graditi, quello terminato a nostro favore per 4-1 nella stagione 1992-93, e mostrare tutte le proprie indiscutibili qualità prima di un grave infortunio subito in Coppa delle Coppe.

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Juve-Inter, cosa non ha funzionato: atteggiamento, alternative e difesa

La sconfitta di Torino di ieri sera è bruciante. Non in termini di risultato, visto che i bianconeri hanno vinto di misura, ma in termini di prestazione, con un’Inter passiva e bloccata, anche a livello psicologico. Perdere sfide di questo genere, con tutta una storia alle spalle, e soprattutto essere battuti dai rivali di sempre, che hanno dato fondo alla loro abnegazione e al loro spirito di sacrificio, fa ancora più male e sottolinea le responsabilità della squadra di Leonardo.

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Napoli, un consiglio per lo scudetto. Milan, i meriti di Allegri ma un caso da risolvere

C’è una città contro una Nazione. Una società, giovane secondo la carta d’identità, che ha deciso di ostacolare i poteri forti del calcio. Un personaggio che a Palermo hanno svenduto e che oggi si è messo in testa di voler riscrivere la storia. Bentornata Napoli, l’unica città capace nel 2011 di infiammare il calcio come negli anni ’90.

Nelle metropoli italiane le squadre di calcio sono due: un amore diviso a metà tra Milan ed Inter, Lazio e Roma, Juve e Torino. A Napoli sono tutti uniti, sotto il colore di quel cielo che oggi stanno toccando con un dito. I napoletani non piacciono a Milano come a Roma, ma se ne facciano una ragione, perché Mazzarri sta stupendo tutti (anche noi).

Si aspettava Roma come test decisivo per pronunciare la parola “scudetto” e l’esame è stato brillantemente superato. Cavani un anno così, probabilmente, non lo vivrà più ma ora è inutile porre limiti alla provvidenza. Napoli, adesso, non deve avere la presunzione di sentirsi infallibile. Mazzarri è chiamato ad una scelta: continuare a sognare lo scudetto o puntare all’Europa League. Sono troppo impegnative due competizioni di questo livello perché la squadra partenopea si riveli forte su entrambi i fronti. A Napoli facciano una scelta, la strada in Europa è ancora troppo lunga per permettere di sognare. Milano si avvicina, la sfida scudetto contro i rossoneri è ad un passo. Appello all’Osservatorio: aprite tutti i cancelli e regalate agli italiani un lunedì di grande calcio. 50 mila milanisti e 20 mila napoletani sarebbero uno spot troppo bello per questo calcio depresso. Basta tessere, restrizioni e plotoni. Qualora, poi, i napoletani dovessero sbagliare a Milano, allora saremmo i primi a dire che la prossima trasferta dovrà essere nel 2015.

Milan e Napoli sono le due costruzioni più belle di Allegri e Mazzarri. Il tecnico livornese ha la maggior parte dei meriti per un primato non facile. Ottima la rotazione degli attaccanti, bravo a far sentire indispensabile Ibra anche quando non segna e, seppur con mille difficoltà, ha mantenuto una difesa in piedi. Attenzione a Pato: c’è qualcosa che non ci convince. Troppo poco lo spazio riservato al brasiliano, non vorremmo che fossero messaggi subliminali, come fu con Ronaldinho. Pato è un bene del Milan e per il Milan e, in quanto tale, va tutelato fino in fondo.

Ennesimo caos a Palermo, ogni volta che ci si aspetta il passo verso il Paradiso si torna indietro. Colpa di Rossi o della squadra? Partendo dal presupposto che una domenica nera per la difesa ci può stare, Zamparini non può pensare ogni volta di offendere pubblicamente il suo allenatore ed indirettamente la squadra. La colpa è anche sua che parla troppo e non crea un filtro tra sé e la squadra. Sabatini serviva anche a questo, occorre un Direttore Sportivo e non dirigenti alle prime armi. Se Zamparini andasse in vacanza da settembre a maggio, il Palermo avrebbe tranquillamente i suoi 8-9 punti in più a stagione. Scappi Rossi, finché sarà in tempo.
Chiusura dedicata alla Sampdoria. Di Carlo ha rischiato grosso. C’era già l’alternativa in caso di risultato negativo ieri con il Bologna. Garrone aveva bloccato, infatti, Walter Zenga preferendolo ad un altro Walter (Novellino), il quale poi ha scelto Livorno.

[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

Juventus, Matri: “Il primo gol all’Olimpico è una grandissima emozione”

Queste le dichiarazioni dell’attaccante della Juventus, Alessandro Matri, al termine del primo tempo. Suo il gol che finora decide il match: “Cordoba mi ha agganciato in area, ma non voglio protestare. Il primo gol all’Olimpico è un’emozione bellissima – ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport -. Ora dobbiamo restare concentrati. Proseguire così, solo in questo modo si porta a casa il risultato”.
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E.T. (El Tata), telefono-casa: squilli di Gonzalez e Kozak e la Lazio trova le risposte

All’indomani della vittoria del Napoli, e poche ore dopo quella della Fiorentina a Palermo, la Lazio cercava delle risposte da se stessa. Gliele fornisce Alvaro Gonzalez che, al suo primo gol in Serie A, pensa bene di digitare lo 00598 e chiamare in Uruguay da scarpino fisso. E pensare che negli spogliatoi, prima della gara, stava commentando proprio con Kozak la qualità degli scarpini (arancioni per entrambi).

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