Milan: come l’anno scorso…

Sono trascorse due settimane dal ritrovo a Milanello, quindici giorni di lavoro, due allenamenti al giorno a ritmi sostenuti, nel mezzo anche tre partite amichevoli, esordio a Varese e trasferta a Londra contro Arsenal e Lione. Il debutto stagionale è stato quanto di peggio si potesse vedere, sconfitta, due reti subite per enormi ingenuità, poche idee e squadra imballata.

La giustificazione è stata che era meno di una settimana che la squadra era al lavoro, inevitabile che la condizione fisica non potesse essere delle migliori. Tutto comprensibile anche se esordire con una sconfitta non fa mai morale, alimenta polemiche e critiche da più parti, oltretutto con una nuova guida tecnica ci si aspettano chissà quali novità. La trasferta in Inghilterra si è invece conclusa con due pareggi entrambi per 1 a 1, in rimonta contro l’Arsenal, in vantaggio e poi ripresi contro il Lione. La squadra non è che abbia offerto delle buone prestazioni, è apparsa si più in forma rispetto a Varese ma sostanzialmente non si è visto nulla di nuovo e di entusiasmante. Di positivo le reti, entrambe segnate da giocatori del reparto offensivo, Pato e Borriello che dimostrano ancora una volta che il reparto attaccanti rossonero non è in discussione ed anzi è quello che da maggiori garanzie.

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Juventus: non si compra se non si vende

Dzeko o Krasic, più u terzio sinisto, magariun centrale difensivo e forse pure uno di centocampo. Alla Juve hanno in mente tante operazioni, ma finché non partirà nessuno degli “indesiderati” non verrà chiuso nessun atro acquisto. In lista di partenza Grosso, Camoranei, Tiago, Giovinco, Zebin, Poulsen.

Ostaggio di un prezzo che l’ha messo fuori mercato, 35 milioni di euro, in soli quattrini, Edin Dzeko manda un segnale, forse l’ultimo, sperando che qualcuno lo levi dal Wolfsburg dove non vuole più stare: «Spero che tutto si risolva nei prossimi dieci giorni», diceva ieri sera a Napoli, prima dell’amichevole contro la squadra di Mazzarri. L’indirizzo è sempre quello: «Se verrò alla Juve? Vediamo, vediamo». Ma resta difficile, nonostante la volontà del giocatore: con il contratto ancora lungo, comanda la società, e i bianconeri l’hanno capito.

Beppe Marotta non ha fretta, ma per riaprire la strada che porta al bosniaco ci vorrebbe una decisa sterzata del club tedesco: cioè diminuire il prezzo e accettare anche il baratto con altri giocatori. Altrimenti, non se ne fa nulla. Che Dzeko voglia andare via a tutti i costi, l’ha ripetuto qualche giorno fa ai procuratori che ne stanno curando la mediazione con i bianconeri, e pure agli amici. Come ha raccontato ieri Miralem Pjanic, centrocampista del Lione e compagno di nazionale nella Bosnia: «Edin è molto determinato ad andarsene, anche in Inghilterra, è un giocatore di classe superiore».
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Inter: ricordate quei venti minuti d’inferno…

Manca un passo. La valigia è pronta, il capello è fresco di taglio come sempre, adesso manca solo un semplice passetto e Mario Balotelli lascerà l’Inter, per diventare un giocatore del Manchester City. Il suo papà calcistico, Roberto Mancini, lo aspetta sorridendo perchè sa di aver preso un probabile, futuro campione. Ma nell’attesa, dovrà convivere con una potenzialità, cosa mai facile, che non sempre si avvera. Se poi si parla di Mario Balotelli, c’è qualche dubbio ancora in più.

“Perchè non cambi quella maledetta testa, Mario?”, gli chiedevano l’altro giorno. “Non mi va, mi annoio”, la risposta. Ci siamo, signori: nulla è cambiato dalla notte infernale, la vera notte che ha dimostrato l’immensa, forse irreparabile immaturità di questo ragazzino che di Javier Zanetti è l’opposto, quel 20 aprile di Inter-Barcellona. Quella era non una grandissima partita, bensì la partita. Un San Siro così roboante, una squadra così gagliarda non si vedevano da anni. Giocatori che macinavano chilometri pur consapevoli di non avere benzina e gente che sputava sangue, e anche denti come Maicon, su quel campo che sembrava dipinto per l’Inter, per fare di quella notte, la notte, com’è stato.

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Samp, Tosi: “Poli? Uno dei tanti eventi mediatici a cui veniamo regolarmente sottoposti”

Raggiunto telefonicamente dall’emittente ligure PrimoCanaleSport il direttore sportivo blucerchiato Doriano Tosi ha fatto il punto della situazione riguardo la Champions e soprattutto sul mercato della nostra amata, in particolare i rumors nazionali che non lasciano in pace l’ambiente Samp e che dopo Cassano, Pazzini, Palombo e Ziegler si sono abattuti su Andrea Poli:

“Le tre campioni dei paesi più importanti, cioè Inghilterra, Germania e Spagna lo abbiamo già detto quelle sono già qualificate d’ufficio come noi e quelli sono avversari importanti mica da ridere a queste si aggiunge sicuramente lo Zenit s.Pietroburgo e la Dynamo Kiev e poi non lo so cosa ci può essere di altro, al momento visto che l’Ajax è andata a rischio con un pareggio interno che ho visto e qualcos’altro. Quelle sono le squadre più significative che noi possiamo incontrare, cinque o sei.

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2 agosto, primo giro di boa e primi voti alla serie A: Milan e Juve giù. Inter in stand by e Napoli incostante

Ci siamo divertiti ma non troppo. Ci siamo fatti mille domande, abbiamo ricevuto 500 risposte. Pochi soldi in circolazione e uno stato di crisi che, se ci può consolare, riguarda l’intero sistema europeo; Manchester City escluso. Dopo l’intero mese di luglio siamo autorizzati a fare i primi bilanci, naturalmente con la consapevolezza che oggi valgono al 50% considerato che abbiamo ancora 29 giorni per cambiare voti e giudizi.

Sta nascendo una serie A molto equilibrata: per la corsa alla Champions League, per la lotta salvezza ma non per il trono del campionato, dove l’Inter può restare ferma anche per tre sessioni e avrà sempre qualcosa in più di un Milan, immobile, e di una Juve confusionaria.

Moratti e Branca meritano un 7 solo per la soddisfazione che si stanno togliendo nel mettere il bastone tra le ruote a Mino Raiola, nel passaggio di Balotelli al City. Una volta, il Presidente Moratti incassava e andava al tappeto, adesso colpisce, prima di cadere giù. Il colpo Coutinho, avvenuto due stagioni fa, è la dimostrazione di un club che vuole progettare e che di giovani calciatori se ne intende; ottimo il mercato del settore giovanile, Piero Ausilio è il nuovo Ariedo Braida. Maicon è alle corde: può andare via ma alle condizioni dell’Inter.

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Prandelli: ”Mi aspetto tanto da Gila e Monto”

Lunga intervista sulle pagine della Gazzetta dello Sport al Ct della nazionale Cesare Prandelli. L’ex allenatore della Fiorentina parla anche di due… ‘violazzurri’ cioè Gilardino e Montolivo: “Da Gilardino mi aspetto la solita serietà con tanta fame di gol, da Montolivo un’ulteriore crescita perché ha potenzialità enormi” dice Prandelli.

Questo un altro stralcio dell’intervista:

Come è cambiata la sua vita da c.t.?
«Io non sono cambiato. Sono cambiati gli altri nei miei confronti. Attorno a me avverto un’attenzione maggiore, improvvisamente tutti mi cercano e tutti mi fermano per strada».

Come c.t. che cosa propone per fare uscire il calcio dalla crisi? Continue reading “Prandelli: ”Mi aspetto tanto da Gila e Monto””

Udinese, Handanovic: “Questa maglia la sento mia”

l portiere bianconero ricorda il triste momento dell’eliminazione della sua Nazionale dal Mondiale. Il gol di Donovan, in pieno recupero contro l’Algeria, regalava il passaggio del turno agli Stati Uniti ed estrometteva la Slovenia, che usciva sconfitta per 1-0 dalla sfida di Port Elizabeth contro l’Inghilterra: “Abbiamo saputo in campo dell’eliminazione, la nostra partita era già finita quando è arrivata la notizia del gol degli Stati Uniti.

Il calcio è fatto così: una volta ti dà, una volta ti prende. Rimane un po’ di amaro in bocca perché come sono passati gli americani potevamo passare anche noi, ma resta la consapevolezza di aver fatto una bella figura e di aver ottenuto la prima vittoria in una rassegna iridata”.

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Udinese, Zapata: “Juve, Milan e Fiorentina mi vogliono”

Dopo le parole dell’agente di Cristian Zapata (24), arrivano quelle ben più interessanti in chiave mercato del diretto interessato attraverso un’intervista rilasciata in Inghilterra e riprese da violanews.com: “Juventus, Fiorentina, Milan, Arsenal e Villarreal hanno chiesto informazioni su di me.

Ci sono molte squadre che sono intenzionate a mettermi sotto contratto, ma ancora non sono arrivate offerte ufficiali. Credo che se arriverà una buona offerta l’Udinese la prenderà in esame anche se il club non ha la necessità di vendermi subito”.

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