Di Carlo: “Gambe pesanti, Porto con una marcia in più”

E’ sereno Mimmo Di Carlo al termine della sfida di Oporto, terminata 2-1per i padroni di casa che hanno preso in mano le redini dell’incontro sin dai primi minuti. Il tecnico di Cassino può tracciare un primo bilancio a seguito di questo test, comunque molto impegnativo. Nonostante la sconfitta il mister non si scoraggia, alcune cose sono andate per il verso giusto, altre meno e, come riporta sampdoria.it, afferma:”

“Avevamo di fronte una squadra più avanti nella preparazione, a livello fisico, atletico, e molto forte sul piano tecnico. Nel primo tempo il Porto aveva una marcia in più e ci ha messo in difficoltà sul piano della brillantezza e della velocità, mentre noi siamo stati poco aggressivi e troppo imprecisi in alcuni frangenti. Siamo stati bravi a reagire subito dopo il doppio svantaggio e a prendere in mano il pallino del gioco nella ripresa quando i ritmi sono calati. Prima con Mannini e poi con Tissone avremmo anche potuto pareggiare, ma il 2-2 non avrebbe cambiato i miei giudizi”.

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Fiorentina, D’Agostino: ”Posso giocare interno nel 4-2-3-1”

Nono giorno di ritiro per la Fiorentina a Cortina d’Ampezzo. E prima della seduta del mattino, unica di oggi, si è presentato nella sala stampa del campo De Rigo, uno dei nuovi acquisti della Fiorentina: Gaetano D’Agostino. Queste le sue parole, partendo da un paragone tra questo ritiro e gli ultimi vissuti a Udine: “Il lavoro è un po’ più duro qui anche perchè devo fare i conti con un problemino al ginocchio. La voglia di andare all’estero? Era una mia aspirazione di vita ma alla Fiorentina non si può dire no e ho subito accettato. Il centrocampo a 2? A Udine ho giocato nel 3-4-3 in mezzo in coppia con Inler e siamo andati in Uefa. Squadra troppo offensiva? Il Barcellona e la Spagna sono due esempi di squadre che impongono il loro gioco.

La Fiorentina è reduce da un anno, anzi mezzo anno negativo, ma ci sta una stagione no dopo 4 anni alla grande. Ripartire da zero senza Coppe con questa squadra può essere un grande vantaggio. Il mercato delle altre? Non lo guardo”.
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Allegri contro Berlusconi, Benitez contro… Mourinho: tempi duri!

Ci sono lavori peggiori e ce ne sono anche di più stressanti, ma chi pensa che allenare una squadra qualsiasi e in particolare una squadra professionistica sia come una vacanza perenne nei mari del Sud, non ha capito niente del calcio, della pressione che esercita, dei tic che provoca e delle conseguenze che lascia. Un tecnico di serie A anni fa venne condotto d’urgenza all’ospedale, prelevato direttamente dalla panchina. Lasci stare, gli dissero i medici. Ora fa l’opinionista, guadagna di meno, ma vive meglio. La cosa non é mai venuta fuori. Per rispetto. E lo diciamo solo adesso (evitando di fare il nome, ma gli indizi sono molti) per far capire e spiegare la tesi che stiamo per sottoscrivere: non vorremmo indossare i panni dei due allenatori di Milano.

Parliamo di Massimiliano Allegri e di Rafa Benitez. Il primo deve sconfiggere Silvio Berlusconi, che gli ha già reso la vita difficile, recandosi in volo a Milanello e dettandogli tattica e formazione; il secondo é chiamato ad allontanare il fantasma, molto concreto, di Mourinho, proprio nella stagione in cui Massimo Moratti, ravvedendosi, ha deciso di incassare vendendo i più bravi (mentre Mourinho sta già migliorando un Real da sogno).

Allegri e Benitez guadagneranno bene. Staranno sempre sotto la luce dei riflettori. Ma dovranno sorridere anche quando avranno voglia di piangere o di urlare o di prendere a calci non un pallone, bensì il mondo. Se i loro giocatori centreranno il palo, saranno due cretini. Se faranno gol il merito sarà del presidente (nel caso di Allegri, sempre che un tipo come lui abbia voglia di obbedire) e del tecnico che c’era prima. Diciamo la verità: c’è il rischio di uscirne a pezzi, in un milione di piccoli pezzi.

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Mihajlovic: ”Babacar? Assomiglia al primo Balotelli’

Alla vigilia della seconda amichevole stagionale mister Sinisa Mihajlovic  incontra la stampa, ecco le sue parole: “Stiamo lavorando benissimo, tutti i giorni i ragazzi si impegnano, ascoltano e cercano di seguire, qualche volta un po’ di meno…ma li riprendiamo e tornano sulla strada giusta. Dalla partita di domani iniziamo a provare quello su cui abbiamo lavorato, c’è ancora molto da fare su tutti i reparti ma abbiamo ancora tempo. Frey e Boruc si stanno allenando bene, in queste partite tutti giocheranno poi vedremo chi giocherà, ovviamente non posso mettere due portieri in campo.

Mutu? Non può giocare per via della squalifica nemmeno in amichevole, non abbiamo chiesto la deroga. Ljajic può coprire tutti i ruoli in attacco. Manca un esterno? Io sono contento così se giochiamo con il 4-2-3-1 gli esterni sono fondamentali, se ho i ricambi posso continuare con il solito modulo durante la partita sennò cambio negli ultimi 15 minuti. Babacar può giocare anche come esterno, è un po’ indisciplinato tatticamente ma può farlo. Devono fare quello che abbiamo provato, i due centrocampisti non devono essere mai in linea e gli attaccanti non devono mai essere fermi. Noi abbiamo rispetto di tutti ma vogliamo vincere, non dobbiamo avere paura di nessuno, dobbiamo credere in quello che facciamo e farlo bene. Credo nel fair play ma fino ad un certo punto, dobbiamo avere rispetto ma anche farsi rispettare.

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Il mercato passa da Liverpool: lo scenario tra Mascherano e Kuyt

You’ll never walk alone, non camminerai mai solo. Lo storico coro-inno del Liverpool, simbolo del club di Anfield che risuona ormai da anni nel fortino dei Reds, per questa stagione potrebbe essere leggermente più fuori luogo. E’ arrivato Roy Hodgson, è partito per Milano l’allenatore idolo Rafa Benitez, ma adesso per questioni finanziare il nuovo Liverpool rischia di ritrovarsi non proprio al top come negli anni scorsi delle glorie anche europee. L’Inter, con lo sbarco di Benitez sulla panchina, ha subito buttato l’occhio dalle parti di Anfield proprio per volontà del tecnico spagnolo, e l’obiettivo numero uno è ormai da mesi Javier Mascherano.

Ormai ve lo ripetiamo da mesi, “contrastando” le voci provenienti da Barcellona: l’argentino vuole solo l’Inter, e ci è voluto Diego Miltio per comunicarlo ‘ufficialmente’ a tutto il mondo. Adesso la certezza c’è, il giocatore preferisce la maglia nerazzurra a qualsiasi altra, sia per il legame con Rafa, sia per la colonia albiceleste pronta ad accoglierlo alla Pinetina.

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ESTATE ROSSONERA. Milan ai nastri di partenza. Tutti gli impegni in diretta tv

Estate fitta di impegni per il Milan. Il club di Via Turati, che inizierà la nuova stagione con il raduno della squadra domani a Milanello, ha presentato il calendario delle amichevoli di luglio e agosto: appuntamento più importante, come da tradizione, il Trofeo Luigi Berlusconi, in programma il 22 agosto, con la classicissima Milan-Juventus. La prima uscita ufficiale dei rossoneri sarà domenica 25 luglio alla Stadio Ossola di Varese contro i biancorossi padroni di casa e neopromossi in Serie B. Primo grande evento, invece, la ‘Emirates Cup’, in palio a Londra: la squadra di Allegri esordirà sabato 31 luglio contro l’Arsenal mentre il giorno successivo, domenica 1 agosto, affronterà il Lione.

Al quadrangolare prenderà parte anche il Celtic di Glasgow. Nelle precedenti edizioni l’Arsenal si è imposto due volte (nel 2007 e nel 2009), mentre in una circostanza (nel 2008) il trofeo è andato all’Amburgo. Sfida in terra americana, a Detroit, venerdi 6 agosto contro i greci del Panathinaikos, mentre sono in corso di definizione gli ultimi accordi per il Trofeo Tim del 13 Agosto, in programma a Bari fra i rossoneri, l’Inter e la Juventus. Domenica 22 agosto, sfida a San Siro contro la Juventus nel Trofeo Luigi Berlusconi mentre mercoledi 25 agosto, a pochi giorni dall’avvio del campionato di Serie A, faccia a faccia con il Barcellona, al Camp Nou, per l’edizione numero 45 del Trofeo Gamper.

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Balotelli è quasi del City, ecco tutta la verità. Mascherano all’Inter e Dzeko…

Pier Silvio Berlusconi qualche giorno fa l’aveva detto: Balotelli mi piace, e’ l’unico per il quale varrebbe la pena spendere soldi. L’ha detto al babbo che aveva a sua volta rassicurato: per un campione vero tornerei a spendere.
Il babbo, cioe’ il capo del governo, ha altri pensieri per la testa, ma potrebbe decidere in una frazione di secondo.
Tutto questo da una parte fa il gioco di Moratti che spera di costringere il City ad aumentare l’offerta (circa 22 milioni) ma dall’altra lo spaventa un po’ perche’ dire no a uno che ormai si comporta piu’ da padrone d’Italia (e non solo…) potrebbe essere un rischio.

Il City e’ in ritiro negli stati uniti ed e’ convinto tra Balotelli e Dzeko di prendere uno dei due, a possibilmente tutti e due. Balotelli andra’ al City, a proposito di Dzeko la Juventus ha chiesto il prezzo e la risposta e’ stata: il City pagherebbe sessanta milioni, se ci date di piu’ e’ vostro.

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Milan, il colpo del Presidente: Ibra e Dzeko. Tra speranze e sogni, c’è la realtà. Dinho “galactico” o rubronegro? Rossonero!

Era già successo lo scorso anno, nulla di nuovo sotto il sole: al bando dunque gli entusiasmi, è lecito solo sperare, quasi sognare. La confermata indiscrezione di un Silvio Berlusconi presente, martedì a Milanello per il raduno rossonero, ha infiammato la passione della tifoseria, pro o contro che sia: c’è chi vorrebbe contestare la dirigenza proprio in occasione del primo giorno dell’era Allegri e chi immagina che possa arrivare un clamoroso “coupe de theatre” del Presidente più vincente della storia del calcio.

La verità, come sempre, dovrebbe stare nel mezzo: la presenza di Berlusconi lo scorso anno ha portato… Huntelaar, non esattamente il colpo dei sogni, ma tutto sommato l’unico acquisto del mercato 2009 milanista. Non ci sarà nè Dzeko nè Ibrahimovic, al massimo si potrà estorcere una promessa: non è detto che venga mantenuta, perchè la linea direttiva economica non cambia da un giorno all’altro neanche per uno degli uomini più ricchi d’Italia, ma ci si può lavorare. Molto più probabile che Berlusconi blindi Ronaldinho: l’incontro tra i De Assis e Galliani di lunedì dirà qualcosa di più, ma non riguardo l’ipotesi Flamengo, bufala o poco più creata dalla Presidentessa Amorim per distogliere l’attenzione della stampa dal caso del portiere-omicida Bruno.

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