Niente gioco, solo giocatori: questo il succo delle milanesi e del campionato

Il gioco ha lasciato spazio ai giocatori. Almeno in questa prima fase del campionato. La dimostrazione ne sono proprio i risultati delle due squadre piu’ attese: Inter e Milan. Non giocano ancora il calcio che i loro tecnici vorrebbero, ma battono Cagliari e Chievo per il numero di giocatori piu’ bravi che hanno in squadra, rispetto agli avversari.

Il Chievo, meglio organizzato del Milan, del Milan non ha i giocatori bravi, quelli che con una giocata sanno coprire le magagne di un’organizzazione ancora tutta da registrare. Basta guardare i nomi dei marcatori (Pato e Robinho) e quello dell’assist man (Ibrahimovic) per capire che in certe partite del gioco se ne puo’ anche fare a meno.

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Il Profeta alla conquista della Capitale: “Manca solo il derby per entrare definitivamente nel cuore dei tifosi biancocelesti”

La Lazio vola, Hernanes incanta, il derby si avvicina. Ad inizio stagione aveva promesso una Lazio competitiva, per il momento il Profeta è stato di parola. Con le sue giocate sta traghettando la squadra biancoceleste verso lidi inimmaginabili, ha conquistato tutti per umiltà e personalità, sta facendo la gioia dei suoi compagni di reparto sfornando assist a ripetizione. Contro il Bari ha trovato il suo primo centro su azione (il primo in assoluto l’aveva siglato con il Bologna su calcio di rigore), una rete pesante che ha sbloccato l’empasse del “San Nicola”.

E’ tornato ad esultare come ai tempi del San Paolo, con una capriola spettacolare, simbolo del rilancio laziale. Dall’Inferno al paradiso, dall’incubo della retrocessione alla vetta solitaria della classifica. Ha rivoltato la Lazio come solo i fuoriclasse sanno fare, ma nei pensieri del numero 8 di Recife manca ancora qualcosa. “Vinceremo il derby ed io segnerò”, aveva profetizzato in pieno agosto.

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Napoli, il punto: ecco perché il punto di Catania non è da buttare

Con un Napoli in seconda posizione, dietro solo alla Lazio e in compagnia di Inter e Milan, i tifosi partenopei che si apprestavano ad assistere alla gara contro il Catania, si attendevano sicuramente una partita diversa, se non nel gioco, almeno nel risultato. Dopo il pareggio, venuto fuori da una prestazione generalmente sottotono degli azzurri, in tanti si sono dimostrati delusi dall’esito dell’incontro.

Lo stesso Mazzarri, a fine gara, ha dimostrato una certa frustrazione per il risultato finale. Il tecnico livornese, dopo la fine della partita, ha dichiarato che la squadra non avrebbe meritato la vittoria per quello che ha prodotto e ha tentato di spronare i suoi ragazzi, ammettendo allo stesso tempo che comunque non è stato facile preparare al meglio la partita. Il motivo di tale difficoltà è da ricercare nella pausa per le nazionali, la quale è stata da considerare tale solo per i giocatori del Catania, mentre ben 8 calciatori del Napoli (di cui la metà fondamentali per il gioco della squadra) sono stati impegnatissimi con le loro nazionali e tutto hanno fatto fuorché riposare. Dunque il Napoli si è presentato in Sicilia, in alcuni suoi elementi, più stanco e “provato”.

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Umiltà, cinismo e personalità, la Lazio da trasferta è spietata già dalla scorsa stagione

Tre vittorie consecutive, una sconfitta sfortunata nella prima giornata, appena tre reti subite, di cui due su calcio di rigore, cinque fatte sulle nove complessive. E’ l’autoritario ruolino di marcia della squadra biancoceleste fuori dalle mura dello stadio Olimpico. E’ in trasferta che la squadra corsara di Reja sta continuando a costruire le sue fortune. L’aveva fatto anche sul finire della scorsa stagione, quando scacciò i fantasmi della retrocessione grazie ai successi di Cagliari, Bologna, Genoa e Livorno. Tutti in un fiato, uno dopo l’altro, intervallati dal pareggio di San Siro contro il Milan.

Da Norcia in poi, la Lazio ha virato, ha superato i limiti caratteriali che l’avevano attanagliata nella gestione Ballardini e ha iniziato a strappare punti importanti in terra straniera. Nelle ultime undici gare esterne ha centrato ben otto vittorie, ha strappato un punto a Milano ed ha perso solo in due circostanze. Continue reading “Umiltà, cinismo e personalità, la Lazio da trasferta è spietata già dalla scorsa stagione”

A passo di Samba: il Milan vola a Madrid, Thiago c’è!

E adesso sotto con il Real Madrid. Sbrigata alla perfezione la pratica Chievo, il Milan mette nel mirino le merengues di Mourinho per una sfida, martedì, dal forte sapore di nobiltà. Sul prato del Bernabeu, le due squadre porteranno a spasso ben 16 Coppe dei Campioni – 9 madrilene e 7 milanesi – in un ‘quasi derby’ meneghino complice il passato nerazzurro del guru di Setubal. Una partita che in Via Turati evoca dolci ricordi – l’ultimo la vittoria dello scorso anno con doppietta di Pato – cui il club rossonero di Via Turati, ancora euforico per il calcio-samba che ha stordito i veronesi di Pioli, si avvicina con animo lieve e più di qualche certezza.

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Pato: “Il Milan oggi ha conquistato una bella vittoria”

Alexandre Pato, al termine della partita vinta dal Milan contro il Chievo, ha rilasciato un’intervista riportata dal sito ufficiale della società rossonera acmilan.com. L’attaccante brasiliano ha incantato San Siro con due grandi goal ispirati da Zlatan Ibrahimović in versione assist-man. Pato, felice per il successo della sua squadra e soddisfatto per i goal realizzati, manifesta la volontà di aiutare il gruppo essendo convinto che le realizzazioni personali arrivano come conseguenza di un certo lavoro finalizzato, soprattutto, per la squadra:

“Sono rientrato dopo l’infortunio, ho giocato prima con la Nazionale e oggi con il Milan – afferma Pato- Sono contentissimo per aver giocato e per essere riuscito a segnare, ma soprattutto felice per la vittoria del Milan.

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Mercato di gennaio, nuovo obiettivo: il Napoli

Un allenatore spregiudicato potrebbe schierarli così: Ruiz, Britos, Felipe trio difesivo, Bastos, Giovanni do Santos sugli esterni, Inler e Sissoko in mediana, Pozzi, Balotelli, Maxi Lopez in attacco. Peccato manchi il portiere, perché con tutti i nomi che in questi giorni vengono accostati al Napoli si potrebbe costruire una squadra neanche niente male. E la lista fatta non è esaustiva. Giochi di mercato, di interessi e di procuratori abili incantantori di aste finalizzate a far crescere cartellini e stipendi dei propri assistiti. Ognuno gioca il suo ruolo ma conoscendo le strategie societarie difficilmente a gennaio ci saranno rivoluzioni.

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La Sfida: Catania-Napoli

Catania – Napoli, valida per la settimana giornata di campionato, cade dopo gli impegni delle nazionali, fatto che preoccupa non poco Mazzarri. Il tecnico ex-Reggina infatti viene da una settimana di preoccupazioni per gli stress muscolari dei suoi calciatori impegnati in nazionale e per tenersi aggiornato è rimasto in stretto contatto telefonico con tutti. Cavani e Gargano non sono stati risparmiati da Tabarez, potrebbero riposare per evitare infortuni e anche in vista di Liverpool e Milan. Qualche defezione anche in casa rossazzurra, dove Ledesma e Carboni sono ancora out.

LA SITUAZIONE ATTUALE – Catania: la sconfitta della scorsa settimana, di quelle che sanno di occasione mancata, dice che al Catania manca un po’ di “mentalità”. La classifica gratificante e l’equilibrio tattico, che meglio si prestano per dare un’idea indicativa del momento, dicono che il Catania non ha niente da invidiare al Napoli che si presenterà al Massimino. La squadra, come si dice in questi casi, c’è! I singoli si stanno esprimendo tutti a buoni livelli (aspettando Maxi) e la fiducia deve essere alta, soprattutto guardando all’imbattibilità casalinga del 2010 e i 7 punti in 3 partite di questo torneo. Napoli: i partenopei volano sulle ali dell’entusiasmo e sul momento magico del loro attacco, primo su tutti Cavani, sorprendente mattatore d’inizio stagione! A parte il KO interno col Chievo, gli azzurri stanno disputando un avvio di stagione da big, ma sono chiamati alla prova di maturità ancora una volta a Catania, prova mai superata a pieni voti di recente.

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