Bologna: la fantasia al potere

Due settimane per far tornare la voglia di Bologna e di campionato. La pausa per gli impegni – travagliati – della Nazionale azzurra consente di tracciare un primo bilancio dell’inizio di stagione dei rossoblù, che molto brevemente si può sintetizzare come “work in progress”. Il cantiere di Malesani è tuttora aperto ma sta prendendo forma, il Bfc è un edificio dalle fondamenta solide e la direzione dei lavori sta funzionando in modo soddisfacente, se è vero che a sprazzi si è vista anche tanta qualità nelle giocate del Bologna.

E si è messa in saccoccia una certa regolarità nel muovere la classifica. Ripartiamo da Palermo, terra recentemente molto infausta (sette gol totali incassati là nelle ultime due uscite), per provare a fare il primo colpaccio stagionale. I rosanero hanno un punto più di noi in graduatoria, il terzo attacco ma la penultima difesa della categoria, al Barbera hanno vinto solo in Europa League e sono una squadra votata più alla qualità (tantissima) che alla quantità.

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Cesana, vi racconto Yuto, “l’ammazza assi”

Ho avuto modo di conoscere la città di Cesena anni fa, poiché vi era nato un mio caro amico deceduto di un male incurabile poco tempo fa. Mi era rimasto impresso nella mente come tutti i suoi amici fossero legati alla squadra di calcio della città, nonostante militasse in serie C. Dopo qualche tempo, una telefonata dalla redazione in Giappone mi annuncia l’accordo tra il giocatore della Fc Tokyo, Yuto Nagatomo, e il Cesena calcio. A dire il vero, io non conoscevo un gran che questa realtà calcistica e rimasi molto stupito dal fatto che un difensore giapponese fosse stato ingaggiato da una squadra italiana di serie A. Per gli appassionati giapponesi di calcio, infatti, nel calcio italiano la difesa è il classico modulo a catenaccio ed era molto difficile da comprendere come un giocatore, talentuoso quanto si voglia ma di 1 metro e 68 di altezza, potesse fare qualcosa di buono in quella posizione.

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La sfortuna di Milito può essere il trampolino di lancio per Coutinho

L’infortunio di Diego Milito, che lo ha costretto a lasciare il campo di Saitama al minuto 32 della gara tra Giappone e Argentina, potrebbe avvaggiare un compagno di squadra: Philippe Coutinho. Lo stop del bomber argentino potrebbe lanciare, forse non ancora definitivamente, il talentino ex Vasco da Gama. Benitez, in queste partite, lo ha impiegato con costanza, anche a sorpresa, e il brasiliano non ha deluso.

Certo, deve migliorare nei movimenti di gruppo e soprattutto deve mettere su un po’ di chili e di massa, perché in Italia gli avversari sono giganti (come il Chiellini di turno), ma le premesse per fare bene ci sono tutte. In questo clima di continuità tattica (Rafa ha ribadito che non cambierà il modulo, almeno per ora) il diciottenne brasiliano potrebbe essere la novità, nel trio composto con Sneijder e con il rientrante Goran Pandev, dietro a Eto’o, che giocherà come terminale offensivo. Philippe, che in Brasile identificano come il nuovo volto della Seleçao, ha questa grande occasione, forse il primo vero esame da quando è in Italia. L’infortunio di Milito, le non perfette condizioni di Biabiany e il rientro di Pandev, che ha avuto un problema fastidioso alla caviglia, possono essere dei fattori che possono favorire il suo lancio.

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È Benitez show: l’Inter tra mercato, Muntari, giovani, Moratti, schemi e…

Il countdown è finito. Rafa Benitez, il tecnico nerazzurro, dopo tanti spezzoni parla definitivamente a Inter Channel con Edoardo Caldara e Roberto Scarpini in una lunghissima chiacchierata con i tifosi, che Inter.it evidenzia di seguito.

Cominciamo con l’email di Antonio da Taranto: onestamente, sei preoccupato della situazione all’Inter?
“Sono occupato, ed è una cosa diversa. Penso che la squadra abbia ancora il 40 per cento di possibilità di miglioramento”.

Quindi, sino a domenica sera, abbiamo visto un’Inter al 60 per cento delle sue possibilità?
“Per me è chiaro. Fisicamente e tatticamente la squadra può migliorare tanto. Stamane, prima di arrivare al centro sportivo, ho guardato una nostra partita e facevo delle annotazioni. Per me si può migliorare. Non sono preoccupato, anzi sono molto contento. È chiaro che si può migliorare ed è proprio per questo che sono molto occupato con il lavoro sul campo. Al nostro amico di Taranto dico: tranquillo, le cose andranno bene”.

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Catania: interviste ad Antenucci e Spolli

MASSANNUNZIATA – Consueta tornata di interviste a Massannunziata. In sala stampa, prima dell’amichevole conto il Giarre, parlano Antenucci e Spolli.

Antenucci

Abbiamo un buon potenziale offensivo ma ci può stare di sbagliare a Lecce abbiamo creato moltissimo segno che la squadra sta crescendo. Il mio ruolo è quello di seconda punta ma sto riuscendo ad adattarmi al ruolo di esterno che il mister mi ha affidato in questo avvio di campionato. E’ presto per guardare la classifica siamo consapevoli di avere un’ottima squadra ma stiamo con i piedi per terra faremo un buon campionato. Il Napoli è un’ottima squadra anche individualmente, la pausa serve per prepararci al meglio per questa gara.

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Il ballo dei debuttanti: Cesena-Milan, l’avversario ai raggi X

Lo sbarco di Ibrahimovic, la passerella di San Siro, lo show contro il Lecce, il colpo-Robinho, il sogno di vedere i “fab four” tutti assieme in campo. Dopo la sbornia esaltante delle ultime due settimane, è ora necessario distaccarsi dal clamore mediatico di questi giorni e concentrarsi sulla trasferta di Cesena. Il pronostico è tutto dalla parte della squadra di Allegri, ma chi conosce il calcio sa quanto queste partite siano delicate (e decisive – alla fine – in chiave-scudetto). Basti pensare a due anni fa, quando un Milan elettrizzato dagli acquisti di Ronaldinho, Shevchenko e Zambrotta si fece battere da un modesto Bologna pagando caro alcune disattenzioni e la voglia di specchiarsi in sé stesso. Battere il Cesena per tenere alto l’entusiasmo e lanciarsi nel migliore dei modi verso il debutto europeo di mercoledì: questo l’imperativo fatto proprio dal mister e i suoi ragazzi.

LA FORZA DELL’ENTUSIASMO. Il Cesena, però, non farà lo sparring partner al debutto di Ibra e compagni. Reduce da un ottimo zero a zero sul campo della Roma, i bianconeri sono convinti di poter replicare la prestazione tatticamente ineccepibile dell’Olimpico. Il resto lo farà l’entusiasmo, naturale conseguenza del ritorno in Serie A dopo vent’anni davanti al proprio pubblico. Dopo molti anni difficili in Serie C, la città è tornata a respirare l’aria del calcio che conta grazie alla doppia promozione dei ragazzi guidati da Pierpaolo Bisoli, pratogonisti di due fantastiche cavalcate in Lega Pro e in Serie B. La vittoria di Piacenza all’ultima giornata della scorsa stagione (ottenuta davanti a ben ottomila tifosi al seguito) ha coronato un campionato splendido e, forse, inaspettato. Il condottiero Bisoli ha lasciato la truppa per approdare dall’ambizioso Cellino nella sua vecchia Cagliari, ma Ficcadenti ne ha ereditato un gruppo amalgamato e ricco di motivazioni.

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Cesena, Ficcadenti: “Non commetteremo l’errore di difenderci solamente”

aNon ha ufficialmente reso noto la formazione da opporre al Milan, ma l’intenzione di Massimo Ficcadenti – che oggi pomeriggio ha tenuto la conferenza stampa del prepartita – sembra proprio quella di schierare la stesso undici che così bene si è comportato al debutto all’Olimpico: “Ho ancora un paio di dubbi, ma non è escluso che confermi la squadra di Roma. Nagatomo, impegnato in settimana con il Giappone, è già tornato ad allenarsi con noi e l’ho visto brillante. Non ha avuto problemi di adattamento al fuso orario, perché è dotato di grande capacità di recupero fisico. Quanto a Jimenez è ancora un po’ indietro e non bisogna avere troppa foga nei suoi confronti, quindi contro il Milan potrei al massimo portarlo in panchina”.

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Catania: Paolucci vale Morimoto?

CATANIA – Michele Paolucci, classe 1986, è stato da sempre, dichiarato o meno, un obiettivo della dirigenza rossazzurra. Dopo le alterne fortune nella stagione disputata a Catania, con Zenga in panchina ed il miglior Morimoto a contendergli la maglia da titolare, il giovane attaccante che sognava la Juventus avrebbe fatto carte false per rimanere a Catania ma, l’affare che doveva consentire all’a.d. Lo Monaco, attraverso un giro macchinoso ma ben ingegnato, di condurre in porto la trattativa (D’Agostino alla Juventus per soldi più l’altra metà di Paolucci al club friulano, ndr) si arenò e Paolucci, divenendo proprietà esclusiva della Juventus, venne dirottato a Siena.

Giusto il tempo di siglare la rete del 3-2 proprio contro Catania, determinando così l’esonero di Atzori, ed a Gennaio il giocatore, cedette alle insistenze della Juventus che, orfana di Trezeguet e Iaquinta, per di più con Amauri in crisi d’identità, pensò di risolvere ogni suo problema affibbiando al giovane attaccante di Recanati l’intero peso di un attacco ed una squadra mal congeniata, mal gestita e maltrattata.

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