Mamma che mercato! Sono tutte in movimento, grandi e piccole fra difficoltà

Un centrocampista per il Milan, un attaccante per la Juve, un’opportunità per l’Inter. E poi come al solito il Genoa scatenato, il Napoli che ragiona da grande, la Fiorentina sempre in prima linea, il Parma che in silenzio prova il colpo. E gli attaccanti sempre in primo piano… E’ iniziato alla grande questo mercato, viste le premesse non poteva essere altrimenti, ma andiamo con ordine.

Galliani chiusa la vicenda Ronaldinho si butterà su Lazzari. Pochi dubbi, il nome buono è lui. Piace a lui, piace ad Allegri (che lo stima tantissimo). I rapporti con il Cagliari sono buoni, anzi ottimi, ma questo non significa che la trattativa sarà semplice: ricordate la vicenda Allegri? Dipenderà da quando e da chi farà il primo passo, la prima telefonata. Il Milan vorrebbe mettere nella trattativa la metà del cartellino di Astori. Magari in cambio di una metà di Lazzari. Operazione zero euro insomma, ma questa è solo l’intenzione, poi si tratterà. E magari bisognerà anche vincere la concorrenza del Genoa, che al giocatore si è interessato e molto.
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Dzeko e la Juve, solo rimpianti. Il Genoa è scatenato. Viola con Neto e Behrami

Forse potevo restare in Brasile. Non per continuare a prendere il sole ma per seguire da vicino il ritorno in patria di Ronaldinho (al Gremio) e soprattutto braccare e pedinare Enrico Preziosi, in vacanza sì ma col telefono incollato all’orecchio, scatenato –come sempre- per il suo Genoa. Aveva un obiettivo, da tempo: prendere anche l’altro Milito, il fratello che da giovane era più forte, sperando magari un giorno di riunirli davvero. Adesso può riuscirci, Gabi ha deciso di lasciare il Barcellona e Diego lo ha convinto a scegliere il rossoblù. Ci lavora da un mesetto il Genoa, adesso ci crede davvero, potrebbe (dovrebbe) essere lui l’erede di Ranocchia.

Sul taccuino i nomi erano/sono tanti: Garay del Real Madrid ma soprattutto Bell, un difensore promettente che gioca in Germania e che era stato ad un passo dall’Inter, storia dello scorso Aprile quando lo videro persino alla Pinetina. Adesso Genoa e Inter stanno lavorando in collaborazione per prenderlo, operazione da fare ora per Giugno visto che ha giocato in questa stagione sia col Mainz che col Monaco 1860, i lavori sono in corso. Preziosi cerca anche una punta, il divorzio con Toni è probabile, le piste sono quelle di Matri (difficilissimo), Floro Flores e Petric (Amburgo) dato che Hugo Almeida, trattato in gran segreto, ormai è sfumato, tutta colpa del Besiktas.

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Inter, l’impatto positivo di Leonardo. Il Milan ha invece un brasiliano triste e la Juve uno che vuole riscattarsi. Intanto in Dubai si sono dati appuntamento tutti i big

Alle volte basta poco per cambiare l’umore. Basta poco anche se è tanto.  Basta poco anche se sei vestito tutto di nero.

Basta la presenza di Massimo Moratti e il sorriso contagioso di Leonardo. Il fatto che ieri alla Pinetina ci sia stato il presidente è significativo.

Può sembrare un fattore irrilevante ma a livello mediatico non lo è proprio: mai si era esposto pubblicamente così. Neanche con Mancini e Mourinho, con cui Moratti ha sempre avuto un grande feeling. Moratti ha voluto esserci per mandare un segnale importante: questo è il mio allenatore. Ora non ci sono più alibi, per nessuno. Poi ha svelato un retroscena: lo ha chiesto Leonardo personalmente. E questo è un altro particolare molto importante che dà la dimensione della caratura del personaggio. Tanto importante quanto il suo sorriso e quella voglia di sfida che lo ha spinto ad accettare istantaneamente la proposta nerazzurra.

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Palermo, Delio Rossi: “Partita cambiata dopo espulsione. Non abituati al metro di giudizio europeo”

LA PARTITA – Esce fuori dall’Europa League il Palermo, pareggiando 2-2 contro lo Sparta Praga ed essendo condannata all’eliminazione matematicamente con una giornata d’anticipo. Passati in vantaggio i rosanero con una rete di Rigoni nel primo tempo, la partita cambia nella ripresa. Espulsione di Goian e calcio di rigore a favore dei cechi danno un altro volto alla gara. I cechi pareggiano con Kladrubsky ma sono subito sorpassati dal Palermo pochi minuti dopo con una rete di Pinilla su calcio di rigore (fallo su Liverani). Neanche il tempo di esultare e la squadra di Delio Rossi si ritrova sul pari: arriva il 2-2 con gol di Kucka di testa e la partita si chiude così come  giochi qualificazione. Nel finale c’è tempo per un’azione incredibilmente sprecata da Miccoli e per la seconda espulsione consecutiva di Pastore in Europa League.

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Olanda senza problemi: evapora la Slovacchia

L’Olanda ha fatto valere nei confronti della Slovacchia tutta la propria supremazia tecnica, superando l’ostacolo per 2-1, reti di Robben e Snejder, proprio i più attesi in casa orange, ed infine di Vittek (rigore), quando già il match era in pratica deciso.

La Slovacchia è stata annichilita, subendo il gioco arancione, anche se in un paio di circostanze (oltre al rigore) è riuscita ugualmente a rendersi temibile, il frutto di episodi più che di manovre ben imbastite. Olanda che si candida ad essere una autentica mina vagante del torneo, di certo fra le prime 5 favorite del Torneo, malgrado non abbia in rosa giocatori particolarmente talentuosi e spettacolari, a parte qualche eccezione, costituita proprio dai marcatori odierni.

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“L’Italia s’è mesta”. Gli Azzurri fuori dal Mondiale

Azzurri, che vergogna: i Campioni del Mondo si disintegrano scandalosamente innanzi alla modestissima Slovacchia che ci fa fuori dal Torneo. Come volevasi dimostrare la nostra partecipazione in Sudafrica si rivela un patatrac. Addio annunciato di Lippi che cederà il testimone a Prandelli.

Marcello Lippi è il principale responsabile della nostra disfatta…epica. E non solo per il suo ruolo, che per sua stessa natura ben si confà all’addossamento delle colpe vere o presunte, ma per aver ceduto alle lusinghe della fama conseguita negli anni, specie dopo l’iride del 2006 (che io mi precipitai a non ricondurre a suoi meriti particolari…), che lo avrà fatto credere infallibile, sempre pronto a brindare a chissà quali vittorie.

Solo così possiamo spiegare il lusso permessosi di tenere a casa la fantasia, ovvero il genio ribelle Antonio Cassano ed un certo Alex Del Piero. Solo ragionando in tali termini si possono ricondurre le motivazioni dell’affidarsi ancora ad un “inguardabile” Camoranesi, ad un “provinciale” come Pepe (che oggi ha fallito all’ultimo secondo il clamoroso 3-3 che ci avrebbe rimesso a galla), ad uno “stagionato” come Zambrotta (e voglio tralasciare, per rispetto alla fascia, Cannavaro), ad un “inconcludente” come Marchisio (chissà cosa avrà visto in lui il tecnico viareggino…) ed ad un “rotto” come Buffon…

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