Mascherano, attendismo e Rafa. Telenovela Burdisso: finirà così!

L’Inter non si è arresa. La vicenda Javier Mascherano nelle ultime ore sta creando una grossa confusione sul mercato, complice anche l’inserimento del Barcellona per il centrocampista argentino che ormai si è palesato anche alla stampa: non vuole più restare in Inghilterra. Dalla Catalogna sono convinti del netto sorpasso operato dai blaugrana ai nerazzurri, quando in realtà davanti c’è ancora l’Inter. Insomma, in Spagna sognano una nuova remuntada, questa volta sul mercato, chissà se il risultato sarà lo stesso.

L’Inter però ha sempre la pole position in questa vicenda e giocherà di attendismo. Il prezzo fatto dal Liverpool per il giocatore, 24-25 milioni, non viene neanche preso in considerazione in Corso Vittorio Emanuele. Si vuole scendere intorno ai 18, viste le difficoltà nell’inserire contropartite tecniche. E se fino a qualche giorno fa da Liverpool pareva irremovibili, adesso con l’arrivo di Poulsen e un esborso economico comunque da registrare per le piangenti casse di Anfield, ci si è resi conto che non si può tenere un giocatore palesemente scontento e che andrà comunque ceduto. Anche il Barcellona non naviga in ottime acque, e sembra che 25 milioni per Mascherano non intenda proprio investirli.

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Ag. Mantovani: ”Corvino ha parlato con il Chievo”

Andrea Mantovani come risposta al mancato arrivo di Emiliano Insua? Sì, potrebbe essere questa l’idea della Fiorentina: Corvino sta parlando con il Chievo per capire se è possibile arrivare al difensore, che già in passato era stato accostato alla Fiorentina.

LA SCHEDA – Andrea Mantovani , classe ’84, ha terminato la quinta stagione nel Chievo Verona. Nell’anno appena concluso ha disputato 36 gare (con 3 gol) per un totale di ben 3419’ giocati, mentre in Coppa Italia ha giocato 2 partite (191’). Considerando tutte le manifestazioni disputate dal Chievo dalla stagione 2005-06, ovvero campionato, Coppa Italia, Coppa UEFA e Champions League, vanta in totale 136 presenze e 9 reti, uno score niente male dal momento che stiamo parlando di un uomo incaricato a non far segnare gli avversari! Per completezza, ricordiamo che Mantovani ha giocato anche nel Torino (stagioni 2002-03 e 2004-05 con esordio in serie A il 19 gennaio 2003) e nella Triestina (stagione 2003-04). Vanta anche 17 presenze con la maglia dell’Italia Under 21 .

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Bari: lui il vero colpo di mercato…?

La favola di Francesco Caputo ebbe inizio, ufficialmente, il primo settembre del 2008. Allo Stadio San Nicola, campionato cadetto, va in scena Bari-Triestina, partita terminata alla fine 1-1. In quella occasione, l’allora tecnico dei biancorossi, Antonio Conte, fece debuttare, nella ripresa, un giovane attaccante di belle speranze: Ciccio (così ribatezzato dai supporter del galletto) Caputo.

In quel campionato, culminato con la promozione del Bari in serie A, il ragazzo di Altamura, ventun anni appena compiuti, disputa 28 partite impreziosite da ben 10 marcature. Niente male per un novello, catapultato dall’anonimato alla popolarità e all’affetto di una piazza, qualla barese, felice ed orgogliosa di ritrovarsi in casa un talento “nostrano”.

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Roma: ecco il reparto da rinforzare e con chi

L’arrivo di Adriano e Simplicio, con l’aggiunta delle possibili conferme di Okaka e Greco vanno a completare o meglio a rinforzare, rispettivamente il reparto avanzato ed il centrocampo, punti cardine in questa Roma. Il tassello mancante alla rosa giallorossa è rappresentato dalla difesa. Sulla fascia di destra Cassetti sembra aver trovato un degno sostituto in Rosi.

Il giovane difensore, di rientro da Siena, ha convinto Ranieri a puntare anche su di lui, relegando sempre più in panchina Cicinho. Al centro, se dovessero partire Loria e Andreolli, rimarrebbero i soli Juan, Mexes e Guillermo Burdisso, troppo poco per una squadra che punta a grandi traguardi. Ecco perché bisogna assolutamente riportare a Roma, Nicolas Burdisso o in alternativa Lugano, quest’ultimo secondo voci di mercato, nella giornata di oggi dovrebbe avere dei contatti con la società giallorossa.

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Juventus: Camoranesi e Poulsen in partenza

Questa volta siamo davvero agli addii: Mauro German Camoranesi se va, e insieme a lui partirà pure Christian Poulsen. Per entrambi destinazione Inghilterra: il primo Birmimgham, il secondo Liverpool. Per la Juve un incasso minimo, di appena 6 milioni per il cartellino del danese, perchè per l’oriundo non percepirà un euro. In compenso si sbarazza di 2 ingaggi pesanti e Marotta, che è stato abilissimo a venderli e soprattutto a convincerli ad andare via, potrà adesso tornare a fare mercato in entrata ed accaparrarsi probabilmente Krasic e Burdisso.

Con la forzata liquidazione di Mauro German Camoranesi, per decisioni tecniche e pure economiche (taglio al monte stipendi), oltre a un’ala che è stata grande se ne va un pezzo di storia recente bianconera. Le 288 partite e i 32 gol dentro le otto stagioni con la maglia della Juve lo raccontano solo in parte: perché ci sono anche i colpi di classe, i dribbling, le giocate da prestigiatore e, negli ultimi anni, i numerosi acciacchi che l’hanno limitato. Se il suo agente, Sergio Fortunato, limerà gli ultimi dettagli, la prossima settimana, forse già domani l’italo-argentino volerà al Birmingham, che gli offre un accordo biennale. La Juve si risparmierà invece l’ultima stagione, cioè sei milioni (lordi) di stipendio.

Di mestiere ala, deluxe ai bei tempi, ha trovato il 4-4-2 di Del Neri troppo tardi, o almeno così ha deciso, subito, la Juve. Lui ha vissuto il «licenziamento» in silenzio, anche se l’amarezza emerge dalle battute condensate in queste settimane da Fortunato: «Si dice che Del Neri cerchi un’ala che salti l’uomo: chi meglio di Mauro?». Idem quando l’allenatore, in Irlanda, parlò di esclusione dalla lista dei convocati per «motivi tecnici». L’agente sorrise: «Di Mauro puoi dire tutto, ma non che gli manchi la tecnica». Da tempo la Juve lavorava per trovargli una sistemazione: abortite le ipotesi con Olympiacos e Alicante, la Premier League potrebbe essere la sua nuova casa.

Stessa destinazione per Christian Poulsen, all’indirizzo del Liverpool, se tutto filerà liscio. Questione di giorni, secondo il procuratore del centrocampista danese, Joern Bonnesen, intervistato dal ?Daily Mail?: «Non ci vorrà più di una settimana per chiudere l’affare – ha detto – e potremmo addirittura chiudere lunedì. Christian è l’uomo di Roy». Cioè Hodgson, l’allenatore dei Reds. Alla Juve andrebbero circa 6 milioni di euro. S’è invece complicata la vendita di Tiago, per il quale, da tempo, c’era già l’accordo tra i bianconeri e l’Atletico Madrid, per circa 4,5-5 milioni. Mai annodata, al contrario, l’intesa tra il centrocampista portoghese e i suoi eventuali nuovi datori di lavoro: lui pretende i 2,6 milioni di euro garantiti dal contratto con la Juve, i madrileni gliene offrono 1,8. Il consiglio, da Torino, sarebbe quello di accettare la proposta, perché tra i bianconeri non c’è più posto. Concetto ripetuto al giocatore dal direttore generale Beppe Marotta: in linea con i piani della società, Tiago rischia di vedersi l’intera annata in tribuna, lavorando, separato dal resto del gruppo. Un’ipotesi che lo penalizzerebbe per le convocazioni della Nazionale.

Una volta messo il timbro sulle prime spedizioni, la Juve potrà riattivare il settore acquisti, come spiegato venerdì al cda dallo stesso Marotta. Nell’attesa, si lavora per identificare e pianificare gli acquisti. Le priorità restano un difensore centrale e un esterno di centrocampo. Per la trincea riprendono quota le chance di Nicolas Burdisso, dopo la rottura della trattativa tra Inter e Roma. Decidendo di puntarci, i bianconeri potrebbero superare l’offerta giallorossa, arenatasi sui cinque milioni di euro. Per le corsie, Milos Krasic rimane l’obiettivo più abbordabile, per diverse ragioni. Non ultima quella monetaria, visto che il serbo del Cska Mosca si può razziare a 15 milioni di euro, o anche qualcosina in meno, aspettando l’ultima settimana del mercato.

[Massimiliano Nerozzi – Fonte: www.nerosubiancoweb.com]

Milan: uno sguardo ai singoli

Una ventina di giorni separano il Milan di Allegri dal debutto ufficiale, l’appuntamento è a San Siro domenica 29 agosto in posticipo serale contro il neopromosso Lecce. Nel frattempo prosegue senza intoppi la marcia di avvicinamento alla prima di campionato, l’ultima amichevole si è disputata in terra americana contro il Panathinaikos, uno zero a zero privo di particolari emozioni se non i rigori finali che hanno decretato i rossoneri vincitori per 5 a 3. Le prossime partite amichevoli saranno i soliti triangolari con le storiche rivali e poi il trofeo Berlusconi una settimana prima dell’avvio della Serie A.

Staremo a vedere se il Milan in tali circostanze saprà proporre qualcosa di nuovo, di entusiasmante rispetto alle prime uscite stagionali. Sulla reale utilità di tali amichevoli si nutrono sempre forti dubbi, alla fine sono più materiale utile per i vari media che non per cercare di trovare nuove soluzioni di gioco, alla fine risulta decisivo il risultato finale pur trattandosi di tornei estivi. Per quanto riguarda alcuni singoli, in questi ultimi giorni meritano attenzione particolare Antonini, Borriello, Ronaldinho ed il mercato. Complimenti davvero a Luca Antonini e Marco Borriello, entrambi convocati da Prandelli per l’amichevole contro la Costa d’Avorio in programma a Londra.

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Bocchetti, Boateng, Van der Vaart, Ibra e gli altri: tutti i nomi di un agosto (forse) finalmente… “Da Milan”

Un mercato partito male, proseguito probabilmente peggio, ma che potrebbe avere nella sua coda la parte più dolce: un difensore, un centrocampista e magari anche un attaccante, bilancio permettendo. La notizie delle ultimissime ore è quella su Salvatore Bocchetti: inevitabile parlarne, anche se, nella lunga notte di Forte dei Marmi, ogni notizia rischia di “invecchiare” dopo un minuto, aggiornamento dopo aggiornamento. Il Milan vuole Bocchetti, ad ogni costo o quasi: dopo aver preso Papastathopoulos (ed Amelia) da Preziosi, Galliani cerca di pescare nel serbatoio rossoblu un giovane di sicuro valore, esattamente come hanno fatto Inter (Ranocchia) e Juventus (Bonucci).

Il “problema” è che ormai il Genoa non è più una “provinciale”, ma una big: un mercato che non teme rivali in Italia e si piazza, tra le prime, anche in Europa. Ecco perchè, ad esempio, nascono storie al limite dell’impensabile fino a qualche mese/anno fa e che fanno infuriare i tifosi: Preziosi vuol prendere Boateng e prestarlo al Milan, che ovviamente vuole però almeno la comproprietà, per non sentirsi una filiale del Grifone. Complimenti al “re dei giocattoli”: ha cambiato la storia. Tornando al Milan ed a Bocchetti, il suo innesto sarebbe una presa di coscienza importante: dietro, così, non si può andare avanti: eppure, con il napoletano, bravo a giocare al centro come a sinistra, Galliani metterebbe a segno un colpo decisivo per il futuro.

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De Laurentiis: “‘Elfsborg? Ce la giocheremo. Sbagliato criterio diritti tv”

Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, parla ai microfoni di Marte Sport Live. Il primo pensiero va alla tragedia di questa mattina. Un treno della Circumvesuviana è deragliato: un morto e trenta feriti. “Esprimo la mia solidarietà alla famiglia della persona che purtroppo non c’è più. Dopo Afragola, sono quattro vittime in meno di una settimana”. Si parla anche del sorteggio di Europa League contro l’Elfsborg: “Sono più avanti nella preparazione rispetto a noi. Con il Wolfsburg siamo stati all’altezza, speriamo di ripeterci, ce la giocheremo e cercheremo di passare il turno”.

Il problema semmai è un altro: “Non capisco perché le squadre non possano avere la titolarità dei diritti televisivi. Ci sono sempre questi intermediari che li comprano prima e noi siamo ostaggio di queste persone. Gli agenti devono intervenire in un secondo momento se le partite non sono state vendute. E’ un sistema che mi fa schifo. Mi spiace, ma Platini ha sbagliato e non sa fare il suo mestiere proprio come Blatter. Ho le scatole piene di questa storia. Qui nessuno ha capito una cosa: nel momento siamo nei massimi tornei calcistici, parliamo d’industria. Cosa vogliono determinare? Ci vorrebbe uno sciopero generale, così si dimettono tutti quanti”.

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