I Mondiali di calcio in Sudafrica volgono al termine lasciandoci degli spunti interessanti che ci riportano anche in casa azzurra. Dopo l’Inter di Mourinho che ha vinto tutto battendo anche il Barcellona delle grandi individualità, si conferma lo stesso filone anche nella rassegna iridata. Proprio come in Champions League, vanno avanti le squadre che hanno saputo organizzare i propri uomini in campo, soprattutto in fase passiva. E’ così che l’Olanda manda a casa il Brasile dei palleggiatori e la Germania mortifica l’Argentina dall’attacco super. Cambiano gli uomini, le maglie, i tecnici, i tornei ma vince lo stesso modello organizzativo visto anche in casa azzurra con mister Mazzarri.
Un uomo solo oltre la linea – Sembra strano riuscire a trovare dei punti in comune tra il Napoli, l’ Inter e le sorprendenti Olanda e Germania. Il calcio, in realtà, non si inventa. Cambiano gli interpreti e, di conseguenza, gli obiettivi ma i concetti tattici restano comuni ad ogni latitudine. Mazzarri, come Mourinho e i Ct di Germania e Olanda, ha chiesto e ottenuto dai suoi calciatori di organizzare la fase passiva lasciando un uomo solo oltre la linea. Denis prima e Lavezzi poi come “l’ arancione” Van Persie o il tedesco Klose e il nerazzurro Milito. Un uomo solo oltre la linea e tanto, tanto sacrificio per chiudere gli spazi agli avversari. Eto’o, Podolski, Mueller, Robben, Kuijt come il nostro Quagliarella a dare man forte in corsia e stringere le maglie del centrocampo.
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