“Tu vuò fa l’americano”, ovvero la stucchevole questione dello sciopero: forse i “miliardari” hanno ragione

Eppure sto coi calciatori. E’ facile far partire i moralismi, sul fatto che “questi qui guadagnano miliardi” (che oggi comunque sono milioni), che “allora i poveri lavoratori cosa dovrebbero dire”, che “dovrebbero pensare a fare beneficenza”, come ha detto un noto politico ex sindacalista in queste ore: il mondo del calcio ha delle sue regole, economiche e non, ed o le si accetta sempre, o mai.

E’ troppo facile gioire degli acquisti del proprio Presidente o arrabbiarsi per mancate operazioni di mercato, che tanto “un milione in più al Berlusconi (o Moratti, Agnelli ecc) cosa cambia”: i calciatori lavorano, in maniera virtuosa e ben retribuita, ma comunque lavorano, non sono i pupazzi dei tifosi nè dei presidenti. Sono uomini, come ha detto Massimo Oddo nella conferenza stampa di ieri: sono lavoratori, aggiungo io, e non sono nè i primi nè gli ultimi a guadagnare cifre a 6-7 zeri, dunque questo non impedisce loro di far sentire la propria voce in una delicata sede come le contrattazioni sindacali. Negli Stati Uniti ad esempio, quello che a noi oggi sembra un evento eccezionale, è la regola: si chiama “lockout” ed a partire dagli anni ’90 ha fatto slittare spesso gli inizi tutti i campionati professionistici, dall’NBA all’NFL passando per l’NHL, che addirittura ha visto cancellarsi l’intera stagione non più tardi di 5 anni fa.

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Investighiamo su Kakà-Inter: gli indizi che supportano la folle idea

Alzarsi la mattina, cielo nuovoloso, prendere il giornale o aprire FcInterNews e vedere che il Corriere dello Sport parla di Ricardo Kakà, ex bandiera del Milan, come ultima idea dell’Inter per gennaio. E’ questo quanto accaduto oggi ai tifosi nerazzurri: una voce folle che ha fatto fantasticare i pensieri degli interisti. Tutto ciò, a dir la verità, puzza ancora parecchio di fantacalcio: sembra difficile che ci sia davvero una trattativa, ma investigando al meglio su questa ipotesi brasiliana per i nerazzurri, si possono trovare diversi interessanti indizi che corrispondono a tasselli perfettamente inseribili in un puzzle che può solo far sognare.

Innanzitutto, partiamo da qualche giorno fa: direttamente da Nyon, José Mourinho, allenatore del Real, ammette di sentire quasi settimanalmente Massimo Moratti. Chissà che nelle loro discussioni non sia venuto fuori anche il nome di Ricardo, la possibilità c’è assolutamente nonostante le smentite di facciata del presidente. Ancor prima di queste dichiarazioni, poi, Antenna3 ha giurato con prove fotografiche di aver individuato Marco Branca in quel di Madrid.

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A Catania un Solo “Maxi” Stipendio

Giocatori e manager. Mestieri diversi, destini uguali. Le stime fornite dalla Gazzetta dello Sport danno in discesa il totale degli stipendi pagati ai calciatori, fermandosi a quota 802 milioni per l’intera serie A. Una diminuzione netta solo nella carta: tagli sì, ma esclusivamente da contratto base; aumentano gli incentivi personali così come i premi partita. Insomma quel che guadagnerà un calciatore nella stagione 2010/2011 non sarà facile da scoprire ma, sulla base di quanto visto, le società spenderanno almeno altri 200 milioni, sforando quota un miliardo.

Dalle stime sui contratti base è il Milan la rivelazione della stagione. Con 130 milioni è la squadra con i contratti più onerosi, pure sopra l’Inter che si ferma a 121. Giocatore più pagato della serie A è Ibrahimovic con nove milioni di euro, seguono Eto’o a otto e Ronaldinho a sette e mezzo.

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Mistero bianconero: l’attaccante smarrito…

C’è un mistero nell’estate bianconera, un arcano che non è stato svelato. Anzi, nel tentativo di coprirlo è stata ripetuta allo sfinimento una filastrocca dai protagonisti ma qualcosa continua a non tornare ed inquieta gli amanti della Vecchia Signora. Proviamo allora a riavvolgere il nastro per cercare di comprendere le strategie di mercato pianificate in corso Galfer.

LA SITUAZIONE DI PARTENZA – Ad inizio ritiro, l’attacco presenta cinque interpreti: Del Piero, Diego (considerato da Delneri una seconda punta), Trezeguet, Iaquinta e Amauri. Si discute sulla necessità di intervenire per rafforzare il reparto offensivo dato che nella passata stagione, nessuno ha toccato la doppia cifra nelle realizzazioni. Tranne Del Piero per motivazioni “storiche” ed anagrafiche, non sembrano esserci intoccabili. Sui giornali si prefigura una rivoluzione là davanti: sembra certo che il budget verrà investito per trovare un uomo gol.

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Quagliarella alla Juve

Fabio Quagliarella è praticamente un giocatore della Juventus. Il club bianconero si è assicurato le prestazione dell’attaccante ex Napoli prendendolo in prestito oneroso a 4,5 milioni. Alla fine di questa stagione Marotta dovrà sborsare altri 10 milioni per chiudere un affare davvero impegnativo ma assolutamente necessario per sostituire il vuoto lasciato dalla partenza di Diego, da oggi un calciatore del Wolfsburg. Oggi la punta di Castellamare di Stabia sosterrà le visite mediche alla clinica Fornaca e poi firmerà il contratto che lo legherà al club piemontese: guadagnerà 2 milioni di euro a stagione più bonus L’attaccante è appena uscito dalla sede della Juventus e ora sosterrà le visite mediche alla clinica Fornaca. Nel pomeriggio firmerà il contratto e dunque potrebbe già essere a disposizione per la sfida contro il Bari

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SuperJuve con Di Natale, EuroMilan con Ibra. l’Inter aspetta Kuyt, la Roma teme per Burdisso, Sosa scommette sul Napoli…

Il giorno di Ibra. La notte di Totò. Ibrahimovic e Di Natale, ecco a voi il mercato che si accende, buon divertimento. Ce lo ricorderemo questo 24 Agosto appena concluso: Diego che se ne va al Wolsburg (17 più bonus) con tanti saluti all’Italia che non l’ha capito, Marotta che chiama la famiglia Pozzo per il capocannoniere dell’ultima serie A, tutto in mezza giornata. L’offerta è di 6 milioni all’Udinese, un triennale a Totò, Udine che insorge durante la presentazione della squadra, lui che deve in qualche modo rispondere alla sua gente ma è naturalmente imbarazzato, forse non era il caso di mandarlo in piazza mentre il suo procuratore viaggiava verso Torino.

Storie di mercato, storie di telefonate bianconere. Come quella di Marotta, sempre lui, all’amico Gil, padrone dell’Atletico Madrid. Perché la Juve ha chiesto ufficialmente anche Forlan, ci ha pensato poco prima di Totò e forse potrebbe pensarci ancora in caso di divorzio con Iaquinta. Dall’Atletico, però, il no è stato secco, dalla Spagna non sorprendetevi se arriverà invece Capdevila, esterno sinistro che al Villareal potrebbero cedere, eccola la Juve sempre pronta. Anche per Burdisso: la Roma è preoccupata, se non chiude entro il week end la fedeltà dell’argentino potrebbe traballare, ci credono a Torino per un clamoroso colpo di coda. Clamorosa è anche la trattativa per Ibra al Milan, forse è meglio non illudersi troppo per non rimanerci male. Galliani ci proverà, ha avuto l’ok di Berlusconi ma non ancora i soldi dello Schalke per Huntelaar (che non ha ancora accettato).

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Almeida riapre la porta: “Sono in contatto con diversi club…”. C’è anche il Benfica

“Il mio futuro è tutto ancora da decidere”. Dopo le dichiarazioni d’amore verso il Werder Brema, rilasciate al termine del preliminare di andata di Champions vinta contro la Sampdoria (“Voglio restare in Germania”), il centravanti portoghese Hugo Almeida torna a parlare del suo destino. L’obiettivo numero uno della Lazio per rinforzare il proprio reparto offensivo (in scadenza di contratto tra un anno) cambia nuovamente le carte in tavola, pur senza sbilanciarsi, questa volta non ha escluso una sua cessione, così come aveva fatto 48 ore fa alla stampa lusitana (“Dove c’è fumo, c’è anche del fuoco”, dichiarò commentanto gli interessi di Lazio e Bologna”). “

Sono in contatto con diversi club, ma non c’è ancora nulla di concreto”, ha ammesso l’attaccante di Schaff. Un riferimento chiaro alla trattativa in corso con la compagine capitolina che la scorsa settimana è arrivata ad offrire 1,2 milioni a stagione più premi e bonus al calciatore e una cifra vicina ai 5 milioni di euro ai tedeschi. Ma non solo.

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Roma: gli errori di mercato si pagano. Baptista ha il diritto di dire no

In un’estate noiosa dal punto di vista del calciomercato, sopratutto in casa giallorossa, a tener banco sembra essere la telenevola Baptista. La Bestia, e non da giugno, bensì dalla finestra di mercato di gennaio, sta rifiutando tutte le offerte provenienti da città e campionati che il giocatore non ritiene essere alla sua altezza. Dopo i primissimi colpi di inizio estate, Simplicio e Adriano, entrambi arrivati a costo zero, la Roma si è presa forzatamente una lunga pausa.

La campagna acquisti non è finita, e gli ultimi giorni e le ultime ore, si sa, sono i più caldi (soprattutto in tempi di crisi come questi). Ma Pradè non potrà muoversi finchè non riuscirà a vendere almeno uno dei pezzi pregiati in rosa (o forse sarebbe meglio dire “fuori rosa?”). In pole c’è proprio il brasiliano: lo scorso anno ha giocato molto poco, e quelle volte che Ranieri lo ha schierato in campo, la Bestia non ha mai dato l’apporto che si sperava. Il suo ingaggio, poi, è fra i più alti della squadra. Un club come la Roma, che si autofinanzia, non può proprio permettersi il lusso di avere nello spogliatoio un giocatore strapagato e che non rientra negli schemi dell’allenatore. Venderlo, anche facendo una minusvalenza, è l’unica soluzione.

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