Bari: mercato ancora in pausa

Comincia una nuova settimana e riparte il calciomercato. O perlomeno, ricomincia il tourbillon di nomi e di trattative vere o presunte che si snodano intorno al Bari. Il direttore sportivo del sodalizio biancorosso Guido Angelozzi, dopo un week-end di riposo nella sua Sicilia, prova da oggi a riallacciare il filo del discorso con le trattative che maggiormente tengono in ansia i tifosi baresi. Parliamo del nodo-Bonucci, che potrebbe essere sciolto entro la fine della settimana col trasferimento del difensore alla Juventus (anche se recentemente c’è stato un interessamento di Milan e Fiorentina), della risoluzione delle situazioni di Almiron e Barreto, che i tifosi sperano di rivedere in biancorosso anche durante la prossima stagione, e delle comproprietà di Sasà Masiello e Meggiorini, col primo che sembra avere molte più chances del secondo di proseguire l’avventura barese.

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Bologna, il punto di Walter Fuochi: mercato in entrata ed uscita

Le trattative per la cessione del club continuano ad essere tanto al centro dell’attenzione quanto ancora molto oscure. Si va avanti con le voci, l’ultima delle quali vorrebbe il patron Renzo Menarini intento a prendere in esame un’offerta non troppo lontana dai 30 milioni. Cosa c’è di vero?

Di vero c’è sotto i riflettori c’è poca roba e stamattina molti giornali cominciano a dire: caro geometra ci faccia sapere, perché non si può dire che il Bologna è un patrimonio della città solo quando si fa la campagna abbonamenti o quando si sventolano i bandieroni. Un’informazione è dovuta. Poi si capisce la riservatezza delle trattative e il diritto di una proprietà che detiene le azioni di svolgerle nel modo più riservato possibile.
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Napoli: summit di mercato, comproprietà da risolvere

Il summit di mercato a Sorrento, nella cornice incantevole del Golden Goal, dove si sono ritrovati manager del football, calciatori e altri addetti ai lavori e dove sono sbarcati anche il diesse azzurro Riccardo Bigon e il timoniere del Napoli Walter Mazzarri. Hanno parlato di calcio, di acquisti ed anche di cessioni: liberarsi degli esuberi è un’esigenza primaria di Casa Napoli, un principio che sta caratterizzando il calciomercato del Club di Castelvolturno. E’ tale la priorità stabilita dal patron attraverso una verifica dei conti della società: «La strategia è creare il numero giusto nell’organico per far lavorare bene il mister.

Il bomber? Non dimentichiamo che i nostri attaccanti sono forti e che il nostro migliore acquisto è tenere quelli che abbiamo già. D’altra parte abbiamo cinque giocatori ai mondiali e due tagliati», Continue reading “Napoli: summit di mercato, comproprietà da risolvere”

Mercato Bologna, tutto fermo in entrata e uscita

Il mercato del Bologna è fermo, sia in entrata che in uscita, esattamente come un anno fa. Tante le voci di possibili cessioni, ma al momento restano tali: per Britos, Mudingayi, Moras e Viviano si sono fatte solo supposizioni ma ad oggi restano ancora giocatori agli ordini di Colomba. Cosi come la cessione della seconda metà di Valiani al Parma, altra voce in mezzo a tante che non hanno ancora nero su bianco.

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Milan: mercato in stand-by. Nomi, smentite e troppi dubbi

Quella che sta per arrivare ha i contorni della classica estate “in attesa”. Se il nome del nuovo mister sembra ormai certo (Allegri infatti aspetta solo di liberarsi dal Cagliari), non può dirsi la stessa cosa sul fronte mercato, orientato all’allestimento di una squadra realmente competitiva. Come sempre accade in questo periodo dell’anno, sui giornali ogni giorno si leggono ventagli di papabili acquisti, seguiti poi dalle solite smentite. Ecco, ad esempio, che è ricomparso il nome di Luis Fabiano come obiettivo rossonero per il reparto avanzato. Dzeko rimane “il sogno”, sempre lontano economicamente dalle possibilità di Via Turati; Bale, esterno sinistro del Tottenham, il giocatore gradito a mister Allegri; a margine, una serie di giovani brasiliani suggeriti dagli osservatori Cafu e Serginho. Fabiano, Dzeko, Bale…una girandola di nomi dai ruoli completamente diversi, a testimonianza che in società forse non aleggiano ancora idee chiarissime.

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Milan: quale futuro attende i rossoneri?

Conoscere il futuro è uno dei maggiori interrogativi dell’uomo, nel caso del Milan si potrebbe dire che è una incognita talmente oscura che molto probabilmente neanche il Divino Othelma riuscirebbe a trarci un ragno dal buco.

Le mille indiscrezioni di cui ci stanno bombardando appaiono, spesso, in netto contrasto l’una con l’altra: “Berlusconi vende, Berlusconi compra. Mercato povero, colpo di mercato. Politica giovani, rinnovo agli ultratrentenni”. Queste sono soltanto alcune delle discordanti notizie che ci giungono quotidianamente e che, oggettivamente, sono talmente in contrasto da far apparire davvero una impresa titanica comprendere quale sia la rotta che il barcone Milan voglia percorrere.

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Spinelli pensa alla Serie B: “Ridurremo gli ingaggi”

Livorno – Il mese di maggio si è concluso e la mancanza di offerte per l’acquisto della società del Livorno ha dato l’input al presidente, Aldo Spinelli, per iniziare a costruire la squadra che parteciperà al prossimo campionato di Serie B.

Oggi, a Genova, dovrebbe svolgersi l’incontro tra il patron e il tecnico Bepi Pillon, ex Ascoli, accreditato come possibile nuovo allenatore amaranto, anche se nelle ultime ore sono salite le quotazioni di Beppe Sannino, allenatore del Varese, impegnato nei playoff di Prima divisione.

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Claudio Nassi, futuro viola: ”L’allenatore al massimo per tre anni”

L’addio di Cesare Prandelli alla panchina viola non può certo non lasciare strascichi, specialmente dopo la grande manifestazione d’affetto dei tifosi al suo ritorno a Firenze ieri sera. Le domande sul futuro sono tante, a cominciare da quelle sulla società e sul nuovo allenatore. Per capire di più sul futuro viola Violanews.com ha contattato in esclusiva Claudio Nassi, ex ds della Fiorentina.

Crede che l’addio di Prandelli sia stato gestito male dalla dirigenza viola?

No, è stato fatto ciò che doveva essere fatto, era evidente che qualcosa scricchiolava già da tempo, e poi una società ha tutto il diritto di cambiare allenatore. Poi io sono dell’opinione che un allenatore, così come un ds, debba stare in una squadra massimo 2 o 3 anni, perchè poi anche inconsciamente c’è un rilassamento, non ci si deve più impegnare come un tempo per conquistare la stampa e la piazza. Era giusto cambiare.

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