Mascherano-Inter più vicini: spunta Krhin. Il Barça è immobile perchè…

L’Inter muove altri passi importanti verso Javier Mascherano. Il centrocampista del Liverpool non è mai stato facile come obiettivo, e lo è stato ancor di meno da quando si è inserito il Barcellona con la preferenza del club inglese di cedere l’argentino ai blaugrana proprio per non favorire Rafa Benitez, con il quale il divorzio è stato abbastanza forte. Ma adesso il Barça ha avuto un’improvvisa frenata su questa operazione, per ‘colpa’ di Yaya Tourè: il centrocampista blaugrana era stato praticamente ceduto al Manchester City per 30 milioni, che poi sarebbero stati reinvestiti proprio su Mascherano, ma adesso problemi contrattuali hanno bloccato tutto con i Citizen.

Il nuovo presidente Sandro Rosell dovrà ritrattare dall’inizio con il City, perchè l’accordo trovato da Laporta con il club inglese è ‘sfumato’ lo scorso lunedì, quindi l’affare al momento è saltato, ed i 30 milioni anche. Ora bisognerà vedere se Rosell intenderà riproporre la trattativa alle medesime cifre, così da chiuderla, oppure se deciderà magari di tenere il ragazzo o di chiedere una cifra più alta. C’è però un altro problema che blocca questa trattativa, cioè quello della tifoseria del Barcellona: in un sondaggio, El Mundo Deportivo chiedeva ai tifosi se a loro avviso andasse ceduto Tourè, e la risposta è stata per il 91% (!) un secco no, che suona anche come nettissima preferenza a Mascherano. Anche il quotidiano sta facendo una campagna per tenerlo, visto che il centrocampista ivoriano è ritenuto fondamentale per lo scacchiere blaugrana.

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Prandelli e Firenze: ”La ringrazierò sempre, è la mia città”

Nel corso della conferenza stampa di presentazione come nuovo Ct azzurro, Cesare Prandelli è tornato sulla sua scelta di accettare la panchina azzurra, ribadendo che neppure con lui c’erano stati contatti con la Figc prima di quel “famoso” lunedì della telefonata con Abete di cui aveva parlato anche la Fiorentina nelle settimane scorse. Queste le parole di Prandelli relative alla Fiorentina:

Non ho mai pensato alla Nazionale finchè in quel lunedì mattina mi ha chiamato il presidente Abete. Sono qui forse perchè colleghi più blasonati non erano “liberi” o almeno “non vincolati” come me ( ?, ndr). Alla Nazionale non potevo dire di no e non ho avuto nessun dubbio. Ringrazio di cuore la Fiorentina che in questi 5 anni mi ha dato la possibilità di lavorare con grande serenità, la famiglia Della Valle, e auguro al club di continuare a fare bene. I tifosi viola? Li ho salutati scrivendo parole dettate da sentimenti sinceri, un grande ringraziamento che mi rimarrà per sempre, Firenze è ormai la mia città. Un’amichevole a Firenze? Dipenderà dalla federazione e per quanto mi riguarda sarebbe una bella cosa.

Tradito dalla Fiorentina? Assolutamente no, quando è arrivata la chiamata della Nazionale ci siamo parlati e insieme abbiamo valutato che non potevamo dire di no. L’addio alla Fiorentina? Vorrei parlare esclusivamente della Nazionale. Per quanto mi riguarda rimane inalterato il rapporto con tutti e nel tempo avremo modo di rafforzarlo. Prima della chiamata della Figc non avevo mai pensato alla Nazionale, ma quando è successo mi sono sentito coinvolto da subito. Il parallelo con Valcareggi ( ex allenatore della Fiorentina chiamato dopo il fallimento del 1966 – domanda del ‘nostro’ Roberto Vinciguerra) ? Questo raffronto mi fa ben sperare, visto che di solito con le tue statistiche ci azzecchi… (sorride). Orzinuovi? E’ e rimane il mio paese ma in questo momento Firenze per me è un riferimento.

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Genoa, Toni: «Voglio vincere la classifica dei cannonieri»

Il nuovo bomber del Genoa Luca Toni ha già imparato a conoscere il calore della tifoseria rossoblù benchè la presentazione ufficiale fosse riservata agli organi di stampa. L’entusiasmo della folla, assiepata all’esterno della Fondazione, ha fatto da sottofondo alle prime parole da centravanti del Grifone del gigante di Pavullo. Musica alle orecchie di chi si augura una stagione all’insegna delle grandi soddisfazioni.

«Sono qua per aiutare la squadra a centrare i propri obiettivi e per cercare di segnare il maggior numero possibile di gol – ha dichiarato – Nel campionato italiano ci sono compagini più forti della nostra ma vogliamo migliorare la posizione dell’ultima annata ed assestarci a ridosso delle grandi. Sotto il profilo personale, invece, mi piacerebbe vincere il titolo di capocannoniere. Da un paio di anni non ci riesco e ammetto che mi manca».
Il Genoa è sempre stata una squadra che ha trovato grande facilità ad andare a segno e, con l’innesto di Luca Toni, le cose non possono che migliorare.

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Napoli e Fabio Cannavaro, un matrimonio sfiorato

Pompei. Al Kobe Pub Grill il “colore” gettonato è l’azzurro. Due Fabio e un Paolo. Due fratelli e un grande amico. Due nazionali e due capitani, ma non sono quattro. Due futuri pilastri dell’azzurro italico e un pallone d’oro che ama il Napoli. Non è un rompicapo, ma se … mettiamo una sera a cena (per dirla con Patroni Griffi) i Cannavaro’s e Quagliarella, il gioco viene spontaneo tra nomi e coincidenze sullo scenario consolidato di una napoletanità condivisa. Tutti e tre, inoltre, hanno in comune la nazionale sulla linea del tempo: passato glorioso per Fabio Cannavaro, presente con assaggio mondiale per Fabio Quagliarella e futuro assicurato per Paolo Cannavaro.

Prandelli lo ha allenato sia a Verona che a Parma e ha stima di lui. Tra le maglie larghe di queste considerazioni, il Napoli è un filo conduttore imprescindibile. Partiamo dal Cannavaro che sbarcherà a Dubai. Il “muro di Berlino” è stato ad un passo dal realizzare il sogno di chiudere la carriera in riva al Golfo. “Con il presidente De Laurentiis erano d’accordo su tutto e la Nike avrebbe ricoperto un importante ruolo come anello di congiunzione.

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Juventus: in arrivo Motta

Aboliti nella scorsa stagione, per costruire una squadra a immagine e somiglianza di Diego, la nuova Juve sta riscoprendo gli esterni, specializzazione fondamentale nel gioco di Del Neri: 4-4-2 e pedalare. Da un mese e mezzo il dg Beppe Marotta e il suo braccio destro Fabio Paratici si stanno adoperando per consegnare al tecnico le materie prime richieste. I risultati si vedono: Marco Motta, 24 anni, terzino destro dell’Udinese che con ogni probabilità entro stasera sarà juventino (oggi incontro decisivo tra le società), sarà il quarto specialista della fascia su sei acquisti del nuovo corso.

Tolto il portiere (Storari), reclutato dopo l’infortunio di Buffon, e il difensore centrale (Bonucci), gli altri sono abituati a giocare nei pressi della linea laterale: Pepe, Martinez, il giovane di ritorno Lanzafame e, appunto, Motta. Non è finita qui: nei piani bianconeri sono in arrivo un altro esterno di centrocampo (Krasic, se il braccio di ferro con il Cska Mosca avrà esito positivo: dopo l’acquisto di David Silva da parte del Manchester City potrebbe arrivare un’accelerazione) e un terzino sinistro: piacciono soprattutto Aleksandar Kolarov (24) della Lazio e Fabio Coentrao (22), portoghese del Benfica, ma per entrambi ci vogliono troppi soldi: almeno 20-25 milioni ciascuno. Ecco perché per ora la Juve ha deciso di tenersi Grosso (oltre a De Ceglie) nonostante il pressing dell’Atletico Madrid. Quanto al bomber, oggi Edin Dzeko (24) chiederà al Wolfsburg – cui piace Diego – di essere ceduto: bianconeri alla finestra.

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Enrico Preziosi: «E’ un mercato da manicomio, chi vuol spendere soldi può fare buoni affari»

Enrico Preziosi si presenta al Museo del Genoa con il sorriso di chi è riuscito a mettere a segno un grande colpo. E’ profondamente convinto che, con Luca Toni, la squadra abbia nuovamente un terminale offensivo in grado di fare la differenza. Un acquisto inseguito da tempo, come conferma lo stesso massimo dirigente del Grifone: «Lo avevamo cercato anche a gennaio e appena si è ripresentata l’opportunità l’abbiamo colta senza pensarci due volte. Si tratta di un’operazione di cui sono molto entusiasta e che rifarei anche subito. Non si lavora solo di calcoli e di testa ma anche di pancia e Toni mi ha convinto subito. E’ un giocatore importante che mi rasserena e mi lascia tranquillo».

Il chiodo fisso del presidente era quello di mettere a disposizione di mister Gasperini un attaccante prolifico che potesse diventare il punto di riferimento della manovra offensiva.

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Flachi: la squalifica, la Samp in Champions e la Nazionale

In 8 lunghi anni Francesco ha conquistato la Gradinata Sud, rinunciando al Dio Denaro pur di salvare la baracca, ha contribuito da principale protagonista alle vittorie nei derby, alla promozione in serie A, al ritorno in Europa, ha realizzato la bellezza di 107 goal in blucerchiato, diventando il terzo cannoniere della nostra storia.

Ma, oltre ai goal e ai successi, Ciccio ha rappresentato e rappresenterà per sempre il nostro idolo, il campione, il giocatore che abbiamo sempre sognato, capace di farci godere come nessun altro, il Sampdoriano in campo, in grado di condividere le nostre gioie, le nostre sofferenze, le nostre delusioni, il nostro orgoglio.
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Catania: Souza all’Atletico MG, Si Punta Barrera

RIO DE JANEIRO – Il Presidente dell’Atletico MG Alexandre Kalil ha annunciato, utilizzando la sua pagina Twitter, il prossimo acquisto del suo club: Diego Souza. Il giocatore ex-Palmeiras a quanto pare è molto vicino a vestire la maglia bianconera della squadra di Belo Horizonte, giacché il presidente del club, con lo stesso metodo, ha già annunciato gli arrivi del tecnico Luxemburgo e dei giocatori Ricardinho, Daniel Carvalho e Mendez.

Dopo esser stato a lungo conteso da Catania ed Al Jazira, il futuro del centrocampista carioca non sarà lontano dalla sua terra d’origine, il Brasile. Sfuma così la principale trattativa portata finora avanti dal Catania ed arenatasi, tempo addietro, sul nodo ingaggio. Resta singolare come un club brasiliano possa garantire maggior sicurezza economica di un club europeo.

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