Il Cagliari molla gli ormeggi, tra incognite, certezze e speranze

Messe alle spalle vacanze e più o meno probanti test estivi, il campionato di serie A molla gli ormeggi per ripartire. A salpare, 20 equipaggi, con destinazioni differenti: c’è chi arriverà, chi si dovrà accontentare di un porto intermedio, chi naufragherà. Il traguardo finale per il nuovo Cagliari di Pierpaolo Bisoli si chiama salvezza, se non altro per le mille incognite con le quali la formazione rossoblù si presenta al via.

Anzitutto, l’impatto con un nuovo tecnico. Bisoli, preparatissimo, non è Allegri: nonostante il modulo base (rimarrà il 4-3-1-2), l’impostazione tattica del mister di Porretta Terme è completamente diversa da quella che del predecessore sulla panchina rossoblù. Maggior attenzione alla difesa, centrocampo più bloccato, tutti a difendere dietro la linea della palla ma, al contempo, libertà totale di manovra per uno-due elementi, capaci di ribaltare proficuamente l’azione nello spazio di un passaggio.

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Antonio Floro Flores: “Trasformare la paura in cattiveria”

La prova interlocutoria nell’amichevole di sabato pomeriggio contro il Chievo Verona ha fatto suonare un campanello d’allarme in casa bianconera. “Il mister si è detto giustamente preoccupato perché la squadra non ha risposto come avrebbe voluto. Prendere tre gol non è mai piacevole, nemmeno in amichevole. Abbiamo sbagliato tutti, la colpa non è stata della difesa. Dobbiamo collaborare maggiormente e parlare di più in campo”.

Il mister di Castelfranco Veneto ha chiesto maggior cattiveria agonista ai suoi ragazzi: “Lo spirito che metteremo in campo per la prima di campionato sarà diverso. Alle volte è difficile trovare le giuste motivazioni nelle gare amichevoli. Il Chievo però le ha trovate e ci ha messo in difficoltà; si è vista la differenza nell’approccio alla gara. Partire dalla panchina non è mai semplice, ma mi sono sciolto man mano che passavano i minuti. Mi è mancato il gol, peccato”.

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L’uomo del vento: auguri a Gigi Delneri

Il vento, elemento atmosferico poetico, volubile, che rimanda ad un’idea di cambiamento, di svolta, di rimembranza. Il destino in blucerchiato di Gigi Delneri è scritto nel vento, che iniziò a spirare assumendo la forma di una bizzosa tramontana nel derby del 7 dicembre 1980, spingendo in rete un pallone direttamente dal calcio d’angolo. Un centrocampista baffuto dai folti capelli biondi entrava così indelebilmente nella storia della Sampdoria.

Trascorrono ventotto anni e la brezza lo riporta all’ombra della Lanterna, mutato nei colori ormai passati dall’oro del grano all’argento, ma con la stessa parlantina talmente a raffica da risultare ai limiti del comprensibile. Delneri torna da allenatore e porta la Samp al quarto posto in campionato, che coincide con un preliminare di Champions League inaspettato e meritato. Al termine della stagione, tuttavia, il vento si alza di nuovo e lo sospinge verso altri lidi ambiziosi, inducendolo ad accettare l’offerta della Juventus, pronto per un nuovo progetto.

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E adesso tocca al Toro

Il mercato non è ancora finito ma la serie B ha già prodotto le prime sentenze, dunque in teoria le squadre scese in campo in questi tre giorni potrebbero ancora essere modificate strada facendo. Così sarà anche per il Torino, che però nella giornata odierna dovrà pensare solo alla sua prima di campionato contro il neo promosso Varese, una squadra che ha annoverato spesso giocatori granata che sono passati prima o dopo nella squadra lombarda, uno su tutti il campione di Superga Franco Ossola.

Il Torino questa sera sarà privo di Bianchi per infortunio alla schiena e mancherà D’Ambrosio per squalifica, in campo si potranno vedere all’opera i nuovi arrivati, in primis proprio il sostituto di Rolandinho Bernacci, che giocherà molto probabilmente con Iunco e Sgrigna. Non potranno ancora essere perfetti i movimenti perchè i nuovi arrivati hanno avuto poco tempo per amalgamarsi con i compagni, per questo la giocata singola o gli episodi determineranno il risultato.

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Riflettori puntati su Giampiero Ventura, artefice di un grande Bari

Mentre la preparazione del Bari continua e tutti sono concentrati sul difensore di cui tanto si chiacchiera, personalmente ritengo doveroso fare un applauso e focalizzare l’attenzione di tutti i lettori verso una persona senza la quale questa favola non avrebbe preso piede in questo modo: Giampiero Ventura.

Il mister è una persona carismatica che in questi mesi di permanenza a Bari non è mai stato messo in discussione ed ha saputo lavorare con bene con il materiale umano messogli a disposizione.

Va lodato non solo per la sagacia tattica con la quale fa scendere in campo l’undici biancorosso o per l’aver insegnato alle pedine dello scacchiere i giusti ovimenti da fare ma anche per il suo carisma e per la grande disponibilità verso i giornalisti.

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Europei di Nuoto di Budapest: il punto

Un’Italia DOC conferma la propria vitalità, assestandosi ancora una volta fra le super potenze d’Europa, conquistando ben 6 Ori. Strepitoso Torneo anche per la Francia, in crescita esponenziale.

AL DI Là DELLE PREVISIONI

TANIA CAGNOTTO, SIMBOLO AZZURRO DI QUESTI EUROPEI. CON I 2 ORI DI BUDAPEST LA BOLZANINA E’ ARRIVATA A 7 TITOLI CONTINENTALI – L’Italnuoto non si smentisce ed anche stavolta raccoglie un bottino d’allori di assoluta rilevanza, che esula da certe previsioni tutt’altro che rosee azzardate alla vigilia di questa kermesse, quando ci si affliggeva al pensiero di una Nazionale alle prese con un ricambio generazionale abbastanza dilatato e con certe defezioni che avrebbero dovuto strizzare l’occhio alle delusioni. Invece, elevandoci oltre le attese, smentendo molti addetti ai lavori e la stessa FederNuoto, abbiamo dato vita ad una signora manifestazione, attestandoci al 5° posto nel Medagliere, per un collage di soddisfazioni che consta di 6 Ori, 5 Argenti e 6 Bronzi. Ci inginocchiamo soltanto a mostri sacri come la Russia (che varca la doppia cifra), la sorprendente Francia – che fa registrare un exploit pazzesco rispetto ai suoi standard – la solita Germania e -per la differenza argenti- il Regno Unito. Abbiamo preceduto Nazioni tradizionalmente veraci come l’Ungheria di Laszlo Cseh (doppietta nei misti), protagonista dei Campionati assieme ai francesi Roualt (800 e 1500 s.l.) e Lacourt (50 e 100 Dorso).

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Zanetti: “Vinceremo ancora. Maicon deve restare!”. Poi è commovente…

A Sky Sport 24, nel giorno del suo 37esimo compleanno, Javier Zanetti, capitano eterno dell’Inter, si confessa e parla a 360° su se stesso e sull’Inter, campione di tutto: “E’ un giorno speciale per me, ringrazio la società che mi ha rinnovato il contratto e devo ringraziare tifosi, l’Inter, il presidente Moratti e tutta la famiglia Inter. Mi auguro di continuare anche dopo, ma questo è un motivo d’orgoglio immenso. Se festeggerò? Sicuramente stasera facciamo festa dai, poi domani si torna a lavorare.

Quest’anno sarà dura, anche in Serie A ce la giocheremo con tutti, Roma, Juve, Milan, Fiorentina e Genoa sono tutte ottime squadre, tutte vorranno batterci e si sono rinforzate al meglio. Noi però vogliamo continuare a scrivere la storia di questo club. Giocheremo la Supercoppa Italiana contro la Roma che becchiamo sempre, che non sarà facile, e poi la Supercoppa Europea. Speriamo che i risultati possano arrivare”. Qualche parola sul nuovo tecnico, Rafa Benitez: “Lui ha idee molto chiare, quando arriva un nuovo allenatore è sempre così, ci sono cambiamenti. Dovremo essere bravi ed accorciare i tempi per ripartire fortissimo. Ha un’idea tattica di una squadra molto alta, e sa che il gruppo è disponibile e unito”.

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Pescara-Roma: tutte le interviste del dopo-partita

Queste le interviste realizzate nel dopo partita di Pescara-Roma.

Leandro Greco in zona mista:

Non mi aspettavo di giocare dal primo minuto sono contento. Sto lavorando bene dall’inizio del ritiro cercando di farmi trovare pronto e sono contento di poter giocare. A 24 anni sono un finto giovane e so che è importante giocare ma deciderlo spetterà al mister e alla società ma io sono a disposizione. C’è una bella concorrenza, sono tutti grandi campioni e stando qui posso solo che migliorare. Ho bisogno di giocare ma se la società e il mister riterranno opportuno che io rimanga lo farò volentieri.

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