Tronchetti Provera sogna Kakà in nerazzurro: dichiarazione d’intenti?

“Mi piacerebbe vedere Kakà in nerazzurro. Quello che abbiamo ammirato al Milan è un grandissimo giocatore, che mi piacerebbe molto rivedere in maglia interista. L’Inter di colpi ne ha fat­ti tanti e lo dimostrano i campioni che schieriamo ogni domenica. Non è un pro­blema che non sia arrivato un giocatore in estate. Un giocatore che può essere utile al­la squadra può sempre arrivare”. Sono state queste le parole di Marco Tronchetti Provera, rilasciate, in un’intervista esclusiva a Sky, all’inviato Massimiliano Nebuoli, conoscitore del mondo Inter. Parole importanti quelle dell’azionista nerazzurro che ha sempre mostrato simpatia ed ammirazione nei confronti del campione brasiliano, ora fermo per infortunio.

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Italia, crollo europeo: che succede?

Disfatta. Nessun’altra maniera di definire lo score delle italiane in questa prima tre giorni europea della nuova stagione. Su sette squadre impegnate, solo una è riuscita a centrare la vittoria, tre i pareggi così come le sconfitte.

Lontani i tempi in cui il nostro calcio mieteva vittima in giro per il continente? Nemmeno tanto, se si pensa che non più tardi di qualche mese fa l’Inter si laureava campione d’Europa e per ritrovare una nostra squadra sul tetto del continente dobbiamo risalire solo al 2007, ma una riflessione è d’obbligo.

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Ecco dove sbaglia la Juve. Se Agnelli chiama, rispondo! Top e flop da Milano. Vi dico tutto quello che penso…

Probabilmente in pochi mi credono ma vedere la Juventus subìre tre gol in casa dal Lech Poznan (fino a ieri non sapevo neanche come si scrivesse) fa male. All’orgoglio juventino, ai ricordi che mi riportano alle sifde di Champions e agli scudetti vinti. A Tokyo per fare un esempio. Tre gol ieri, altri tre domenica scorsa con la Sampdoria. Mi sento come un leone in gabbia, se potessi aiuterei subito questa squadra che, per me, ha significato quasi tutta la mia esistenza calcistica.

Lunedì sera, nel corso di “Notti Magiche” su Sportitalia, un tifoso, via internet, mi ha chiesto se fossi disponibile, un giorno, a rientrare nella Juve. Certo, è stata la mia risposta ma chi è al comando, tranne Andrea Agnelli, ha preferito fare piazza pulita e puntare sui volti nuovi che oggi sono presenti a Torino. La Juve va vissuta con cuore e anima. Come recita l’inno “Juve, storia di un grande amore”. Andiamo avanti, altrimenti la malinconia prevale sul commento calcistico. Zlatan Ibrahimovic si prende il Milan, non avevamo dubbi.

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Pastore e Cassano: i sogni del 2011. La Juve tenta Montolivo, il Napoli in missione per Matavz, l’Inter cerca l’erede di Maicon…

Si viaggia, si guarda, si osserva. Per il momento non si tratta. E’ il momento delle missioni segrete, delle relazioni che finiscono sul tavolo dei direttori, un paio di mesi per riflettere poi si tornerà all’assalto. Meno dvd, adesso. Quelli servono (se servono) per le operazioni last minute, adesso si spediscono gli uomini di fiducia in giro per il mondo a caccia di un’idea, per promuovere o bocciare quel talento segnalato, per essere sicuri (se si può essere sicuri) di non sbagliare.

Un po’di appunti sparsi, qualche sms di fiducia, ecco quello che il mercato fa ma non può ancora dire. Il Barcellona, per esempio, vuole a tutti i costi Pastore. Lo vuole anche l’Inter, piace al Manchester City ma il Palermo non si accontenterà di venticinque milioni, quelli sono stati già rifiutati: Zamparini ne chiede almeno, ma almeno, trenta. Saranno i gioielli della prossima estate, lui e Cassano: l’abbiamo subito accostato alla Juve –FantAntonio- non appena il mercato ha detto stop, forse ve lo ricorderete, al massimo potete ritrovarlo nell’archivio del sito.

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Eto’o in stato di grazia, è lui l’arma in più. E il Principe lo ha capito

In attesa di Diego Milito, l’Inter si gode Samuel Eto’o. Se l’argentino fatica a tornare il bomber micidiale che abbiamo imparato a conoscere e amare da quando veste la maglia nerazzurra, a rendere la squadra pericolosa in zona offensiva sta pensando il camerunense, senza dubbio il più in forma di questo inizio di stagione. Per lui, in cinque incontri ufficiali, già quattro gol (due alla Roma in Supercoppa italiana, uno all’Udinese e uno ieri contro il Twente). Numeri che lo portano a 20 centri da quando gioca nell’Inter. Non solo. Se il Principe denota difficoltà anche nel svolgere il suo tradizionale e apprezzatissimo lavoro per la squadra, a causa di una condizione fisica che non lo sostiene come vorrebbe, il Leone d’Africa è tra i più attivi e dalle sue iniziative nascono frequenti situazioni potenzialmente da gol. Basti pensare alla traversa di Bologna e al palo contro l’Udinese, tipici esempi della pericolosità offensiva di Eto’o.

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Twente-Inter: probabili ventidue: forfait Chivu, dubbio Muntari-Mariga

L’Inter, che stasera esordirà da campione uscente in Champions League, in Olanda, ad Enschede contro il Twente, non sarà la stessa di Madrid, quella che conquistò la coppa il 22 maggio scorso. Infatti, stando alle ultime, Cristian Chivu sembra in forte dubbio e la sua presenza è appesa ad un filo. Sabato sembrava potesse essere recuperato, ma il lavoro differenziato svolto ieri in palestra conferma che la sua presenza in campo è improbabile. Per dare una percentuale, il romeno al 90% non sarà della partita. Al suo posto potrebbe esserci Javier Zanetti che tornerà sulla linea dei difensori, come nelle sfide contro Chelsea e Barcellona dello scorso anno. A centrocampo il dubbio di Benitez è tra Mariga e Muntari, con il primo in vantaggio, favorito per affiancare Cambiasso. In avanti andranno i ‘soliti noti’ ovvero Eto’o, Sneijder, Pandev dietro a Diego Milito, alla ricerca del primo centro stagionale.

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Samuel Eto’o è già decisivo da esterno, in attesa del 4-3-1-2

E’ il giocatore più decisivo dell’ultimo periodo nerazzurro. I suoi gol hanno dato la Supercoppa Italiana e i primi tre punti in Serie A. E’, insieme a Sneijder, l’uomo chiave di questo inizio stagione, nell’attesa del ritorno al gol di Diego Milito. Samuel Eto’o ha messo a segno già diverse segnature importanti, anche se è lontano dalla porta. Il camerunense nonostante parta sempre da sinistra, rispetto al passato, taglia più in profondità e si trova più vicino alla porta e perciò può avere più occasioni per segnare.

Un avanzamento graduale che Benitez gli sta pian piano inculcando, prima del probabile cambio di modulo, un passaggio dal 4-2-3-1, ad un 4-3-1-2, un rombo che vedrebbe vertice alto Cambiasso, due centrocampisti (come Stankovic, Motta o Capitan Zanetti), e Wesley Sneijder a sostegno delle due punte, Milito ed Eto’o. Nell’attesa del ritorno ai massimi livelli dell’argentino, il camerunese si sta dimostrando suo degno sostituto in zona gol. E’ lui il goleador di questo primo scorcio stagionale, prova ne è che Benitez non lo sostituisce mai, togliendo dal campo invece il suo compagno di reparto.

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Inchiesta, bilanci Inter: ecco perché Platini ha torto

Ha sorpreso un po’ tutti il Presidente dell’Uefa, Michel Platini, che ha bacchettato tutta la serie A per un passivo evidente nei conti, elogiando solo il lavoro dell’Inter, per fama il club italiano più “spendaccione” degli ultimi 10 anni. Come fare i complimenti per la buona condotta a chi deve scontare il 41 bis. Il Presidente Platini, in vista del fair play finanziario, ha dato uno sguardo agli ultimi bilanci, tralasciando due particolari. I club più prestigiosi sul lastrico sono in Inghilterra e non in Italia. Esortare la Juventus a non spendere, dopo che questa ha patito le pene dell’inferno retrocedendo in serie B, è come vietare ad una società di rimettersi in carreggiata dopo essere sbattuta contro il guardrail. Berlusconi ha rimesso mano al portafogli, ma con oculatezza ed intelligenza imprenditoriale.

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