Su Calcioexpo
Sui tifosi
Su Gilardino
Su Montolivo
Sul mercato
Sulla Primavera
Sui Campini e lo stadio
Sulla Nazionale
[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]
Su Calcioexpo
Sui tifosi
Su Gilardino
Su Montolivo
Sul mercato
Sulla Primavera
Sui Campini e lo stadio
Sulla Nazionale
[Alessio Crociani – Fonte: www.violanews.com]
Siamo quasi ai saluti. La coda di un mercato lungo e, a tratti, snervante. E’ da giugno che ci dicono che, prima o poi, i colpi si faranno. E’ rimasto poco. Il tempo di fare qualche calcolo e di capire che questo sciopero è servito soprattutto ai club, ancora impreparati all’inizio di una nuova stagione. Per tre mesi l’Inter ha provato a vendere Sneijder e, d’improvviso, si è ritrovata senza il suo attaccante più prolifico: Eto’o. Il Milan ha raccontato la storia di Mister X per attirare l’attenzione di tifosi e media e a poche ore dalla chiusura ha dato il benvenuto solo ad Aquilani. Galliani e Raiola non ce la contano giusta; vogliamo un Balotelli last minute. Vogliamo anche un centrale e un esterno sinistro da Juve e una Roma protagonista all’altezza degli americani. Parliamo senza scrupoli, come facciamo sempre. Troverete delle apparenti contraddizioni, ma siete pregati di leggere le motivazioni; il caso Napoli, dove c’è un Presidente rinato e un allenatore a proprio uso e consumo. Meglio un nemico che un amico in più…
PROMOSSI
Aurelio De Laurentiis
Va promosso per l’entusiasmo che sta mostrando e per la spesa fatta in questa lunga estate. Due voti in più per aver trattenuto (non faccia scherzi fino a mercoledì) sia Hamsik che Lavezzi. Ha accontentato al 100% lo staff tecnico, forse troppo, e fa rispettare la voce dei napoletani anche nelle stanze dei bottoni. Il Presidente perfetto per Napoli che negli anni ha capito, da persone più competenti, come fare calcio nella maniera giusta. Vende bene e acquista senza svenarsi. Nonostante tutto ha commesso un grande errore… lo capirete nel capitolo “bocciati”.
Mercato Lazio
I tifosi sono contenti e ci sentiamo di premiare Claudio Lotito per gli investimenti fatti con oculatezza ed intelligenza. Si è mosso prima di tutti e ha consegnato a Reja le chiavi di una fuoriserie. Adesso bisogna mettere la benzina e non sbagliare direzione. Può essere la vera out-sider del campionato con la possibilità di fare bella figura in Europa League: anche il girone strizza l’occhio all’aquila biancoceleste. Unico appunto: non aver gestito benissimo la vicenda Zarate.
Igor Campedelli
Se leggete il tabellino del mercato in entrata, fate fatica a credere che si tratti del Cesena, se non lo scrivono a caratteri cubitali. Altro che salvezza, altro che Provinciale. Campedelli ha fatto un gran mercato, con tanti soldi e molti nomi. Marco Giampaolo non può sbagliare, la salvezza non è l’obiettivo; non può essere l’obiettivo. Cesena sogna e fa bene. Una squadra così, nella parte destra della classifica, in molti la vorrebbero.
Giuseppe Bozzo
E’ il procuratore dell’anno. Prima veniva riconosciuto come l’agente di Cassano, oggi è l’agente dei casi impossibili e disperati. Voto 10 per come ha risolto il caso Marchetti, voto 9 se porta Zarate all’Inter e se accontenta Gilardino ad andar via da Firenze. Quagliarella tratta Bozzo come fosse il padre e i suoi assistiti sono sempre al sicuro: non perdono un euro e vengono tutelati da un procuratore cresciuto facendo la famosa gavetta.
Samuel Eto’o
E’ lui il Re del mercato. Bravo Samuel. Perché nella vita non bisogna mai accontentarsi e, allora, meglio andare in Russia in una squadra di cui fino a un anno fa non sapevamo neanche l’esistenza. Ha mosso più soldi il camerunese (30 milioni subito e altri 30 nei prossimi due anni con l’ingaggio) che mezza serie A. Ha lasciato l’Inter su una piazzola di sosta in autostrada e ha trovato una seconda America. Grande Samuel, altro che vendere le rose in un metrò, come cantavano alcuni avversari pseudo razzisti. Diciamocelo a voce alta: tutti vorremmo salire su quel metrò.
BOCCIATI
Mino Raiola
Lo aspettiamo ancora! Non è una bocciatura perché ci sono i corsi di recupero. In tre giorni può fare quello che non ha fatto in tre mesi. Nelle ultime sessioni, estive ed invernali, di calciomercato è sempre stato lui il protagonista. Da metà giugno ha smesso di rispondere al telefono e di rilasciare interviste. Se c’è un disegno dietro, allora, sarà premiato ancora una volta. Se tutto finirà senza il colpo Raiola, per un anno, andrà dietro la lavagna.
Gestione Montolivo
Hanno perso tutti. Milan, Fiorentina, Montolivo e i procuratori del calciatore. Montolivo vestirà, comunque, la maglia rossonera ma doveva essere un’operazione da chiudere già in questo mese di agosto. Corvino e Della Valle hanno tirato troppo la corda e rischiano di avere in rosa un calciatore che andrà via senza far guadagnare centomila euro al club. Montolivo non si deprime ma se fino a gennaio farà ben poco chi lo spiegherà al Milan che ha già l’accordo con il calciatore?
Walter Sabatini
L’allarme lo abbiamo lanciato da tempo ma adesso, a Roma, iniziano ad essere seriamente preoccupati. Fuori dall’Europa al 25 Agosto è un’umiliazione per una tifoseria abituata ad altri standard. Aver fatto pulizia societaria non è stata una scelta saggia e aver venduto Menez e Vucinic per quattro noccioline non sono sembrate mosse del tutto memorabili. Mexes a zero, la colpa è della vecchia gestione ma a Trigoria iniziano, giustamente, a rimpiangere la triade Sensi-Conti-Pradè. Poveri ma col cervello.
Marco Branca
Ha voluto Gasperini e se n’è assunto le responsabilità. Ha creato confusione e il Presidente Moratti si inizia a stufare dei suoi comportamenti. Non ha portato nulla di nuovo in questa squadra e senza Mourinho sembra essere tornata l’Inter del pre-calciopoli. Piero Ausilio in odore di promozione: sarebbe ora! Ragazzo competente ed intelligente. L’Inter esce enormemente ridimensionata da questo mercato, salvo colpi ad effetto (Forlan + Zarate) dell’ultim’ora.
Walter Mazzarri
Promosso il Presidente, bocciato l’allenatore. E’ normale? Si, perché De Laurentiis ha incarnato la napoletanità, Mazzarri a fine campionato aveva preparato valigie e biglietto aereo per Torino. Se oggi non è sulla panchina della Juve, deve solo prendersela con Andrea Agnelli che gli ha preferito Antonio Conte. Ha voluto un mercato a suo uso e consumo, preferendo seconde scelte e tenendo al minimo il numero della rosa, nonostante ci sia una Champions da onorare. D’accordo che Barcellona non fa testo per nessuno ma questo Napoli dovrà confrontarsi con Bayern Monaco, City e Villarreal. Tenendo conto che i napoletani non vogliono perdere neanche quando giocano a scopone scientifico, sia opportuno che Mazzarri torni sulla terra.
[Michele Criscitiello – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]
Autore di una seconda parte di stagione superata a pieni voti con la maglia dell’Inter, Andrea Ranocchia, prelevato in gennaio dal Genoa, si sta godendo in vacanza il meritato riposo: “Ma faccio palestra ogni giorno per mantenere il tono muscolare al ginocchio -rivela a La Gazzetta dello Sport -. Il rischio operazione credo sia scongiurato e voglio arrivare al punto di non dovermi più fermare. Ora sto bene”. Dal 10 luglio il giovane centrale nerazzurro inizierà con la squadra il ritiro a Pinzolo, dove ritroverà Gian Piero Gasperini, tecnico che l’ha allenato quest’anno nei quattri mesi al Genoa: “Al mister devo tantissimo. Ero fermo da mesi ma mi ha subito trasmesso grande fiducia. Quando è stato esonerato a novembre ci sono rimasto male. Non ho capito il suo allontanamento e allora l’ho chiamato. Adesso invece non ci siamo sentiti, nemmeno un sms, tanto lo rivedrò presto”.
“Con me Gasperini ha avuto una pazienza infinita – spiega Ranocchia -: all’inizio faticavo a capire le sue idee tattiche e soprattutto ad applicarle in campo visto che le gambe erano legnose. Poi ci siamo capiti in fretta. Lui chiede ai difensori anche di salire e mi sono divertito parecchio”. L’ex allenatore rossoblù potrebbe scegliere di portare anche all’Inter quello che è il suo credo calcistico, il 3-4-3: “A volte a Genova giocavamo anche con quattro difensori, ma con due allenamenti al giorno in ritiro avremo tutto il tempo di abituarci”. Sulle eccellenti doti del tecnico, Ranocchia non mostra alcun dubbio: “Mi ricorda Conte, entrambi sanguigni, determinati, attenti al particolare, tattico e psicologico. Gasperini per esempio evita ramanzine a fine partite, quando fa caldo non si ha la giusta lucidità, ma con il suo assistente Luca Trucchi per il giorno della ripresa prepara video accurati in cui ti mostra dove e perché hai sbagliato. È molto composto negli atteggiamenti, non fa sceneggiate, ma se serve sa appenderti al muro. Un paio di volte è successo anche a Leo – svela il difensore -, ma non dopo le scoppole contro Milan e Schalke. Anche perché rischiava di ottenere l’effetto contrario. Per Gasperini la dimensione Inter è nuova, e società e giocatori dovranno dargli una mano”.
Sull’addio di Leonardo, Ranocchia commenta: “Non volevo crederci, anche perché dopo il successo di Roma lo avevo visto contento e convinto di proseguire in panchina. Credo non se lo aspettasse nessuno. Appena si saranno calmate le acque lo chiamerò”. Ma a breve con Gasperini ci sarà una nuova stagione da preparare, per riuscire a centrare nuove vittorie già dalla Supercoppa Italiana del 6 agosto contro il Milan: “Basterà andare dietro al mister e a Pechino saremo pronti a prenderci la nostra rivincita sul Milan. Vincere la Supercoppa darebbe entusiasmo a tutti e la convinzione che la via tracciata dal nuovo allenatore sia quella giusta. All’Inter ci sono giocatori affamati, intelligenti duttili e che soprattutto ne hanno viste di tutti i colori”. Di questi, però, non farà parte Marco Materazzi: “Assenza pesantissima, per me Marco era come un fratello maggiore, aiutava tutti i giovani ad ambientarsi. Nagatomo sarà molto triste, ora con chi farà casino nello spogliatoio?”.
[Daniele Alfieri – Fonte: www.fcinternews.it]
Cambiare, non cambiare, cambiare come, cambiare cosa? TFR: Tormentoni fine rapporto con l’allenatore assediano i pensieri più nascosti dei tifosi catanesi. Simeone è andato via, ma chi arriverà? Chi vorrebbero in panchina i tifosi con una voglia rossoazzurra tatuata in testa (e nel cuore)? Girovagando tra i siti ufficiali e non del mondo-catanese ci siamo imbattuti tra le più disparate opinioni dei tifosi sopra l’argomento “cambio della guardia”. E ne abbiamo trovato delle belle (e delle balle). Fra chi propone maxi-sondaggi e chi nomi fantasmagorici, proviamo a mettere ordine nel “pensiero” della tifoseria rossoazzurra dividendo il nostro articolo in macro-categorie di pensiero.
Quelli che… “è inutile cambiare”
Categoria di tifosi molto diffusa. Si caratterizza per un certo disfattismo, ma anche per una spiccata nostalgia. Le opinioni vanno da “il volpone Lo Monaco perchè non prende allenatori veri e propri?” a “Grazie Simeone per averci salvato..come Sinisa rimarrai sempre nei cuori del Catania”. La sensazione diffusa è che separarsi da Simeone sia stata la scelta sbagliata e lo dimostrano anche i sondaggi di vari siti: su Mondocatania.com un buon 12% non vorrebbe assolutamente far andare via Diego Pablo. Nel sondaggio di Lasiciliaweb.it il 23% dei votanti vorrebbe riconfermare l’argentino, insomma non sono pochi gli “afecionados” di Simeone. Delusi, ma battaglieri.
Quelli che… “preferisco Tizio a Caio perché…”
Ma ci sono anche coloro che guardano già avanti. Augurata “buena suerte” a Diego Pablo Simeone si pensa al sostituto. I nomi che circolano sono quelli di Montella, Marcolin, Ventura, Torrente, Ficcadenti e De Canio. E il pubblico catanese si divide. Ci sono i pro-De Canio: “E’ l’allenatore che ha le caratteristiche più coerenti col Catania che si vuole costruire, è giovane ma con esperienza, ha dimostrato capacità e personalità”; quelli a favore di Giampiero Ventura (“Indelebile il ricordo del magico Giarre di mister Ventura”). Un vero dibattito invece si apre sui tre candidati non a caso più chiacchierati anche sui giornali:
Opinioni su Vincenzo Montella: “Montella..dà visibilità maggiore e più protezione nei palazzi, De Canio è bravo ma è abituato solo a salvezze”, “Se lo prendono fanno sempre lo stesso errore di ogni girone d’andata”, “Montella? Meglio promuovere il nostro allenatore della primavera”, “Non è un uomo da Catania”, “Io ho l’impressione sia competente”, “Anche l’occhio vuole la sua parte, non voglio un romanista sulla nostra panchina per di più una bandiera” “Montella è un bravo allenatore che ci porterà in Uefa, anche se è romano non importa, contano i risultati”, “Spero non si faccia nulla con Montella, spero in Torrente e meglio ancora Marcolin”.
Dedichiamoci quindi alle opinioni sugli altri due candidati. Dario Marcolin nel sondaggio de “La Sicilia” è primo con quasi il 30 % di voti: “E’ l’uomo giusto, già conosce la squadra ed e bravo, lui la faceva la formazione no Mihajlovic”, “Marcolin è un vero stratega”. Tanti commenti positivi, solo commenti positivi, sulla stessa scia ma con qualche perplessità in più, Vincenzo Torrente: “E’ un Atzori 2”, “Anche se ha allenato in serie minori è un signor allenatore”, “Certo è meglio di Montella”.
Quelli che…votano “altro” nei sondaggi
E poi ci sono coloro che preferiscono un allenatore diverso da quelli proposti dai media catanesi. Non sono pochi i nostalgici di Marino (“conosce la piazza, Marino poi è amato da Pulvirenti” recita qualcuno, “uno dei migliori allenatori in circolazione, se fosse spagnolo o portoghese lo avrebbero già contattato le migliori squadre di Italia e non solo. Incredibile quello che ha fatto a Catania, ricordiamo che fino a quel 2 febbraio eravamo in zona Champions” recita qualcun altro) e chi propone anche Sensini (“continuiamo con gli argentini!”), Zenga (“Pronto a perdonarlo”) e Ranieri (“Sarebbe l’apoteosi ed è ex rossoazzurro”). Chiunque venga il pensiero comune dei catanesi è il seguente: “per cortesia prendiamo un allenatore esperto e grintoso. Non sbagliamo anche quest’anno”.
Quelli che… fiducia in tutti i casi
Non mancano atteggiamenti propositivi uniti a fiducia incondizionata nelle scelte societarie: “Non mi importa sapere il nome del nuovo allenatore, fiducia alla società alla faccia delle cucche”, “Chiunque sarà il prossimo allenatore l’importante sarà lasciarlo lavorare in pace e dargli il tempo di esprimere tutte le proprie idee e qualità.”
Quelli che…sono ubriachi di prima mattina
Infine c’è chi è abituato a spararla grossa. “Io a Catania porterei Delio Rossi”, “Lippi in visita al centro sportivo? E se fosse lui il nuovo che avanza?”, “Ci basta uno alla Ferguson”, “Se l’Inter cacciasse Leonardo, perché non provare a prenderlo?”, “Maradona! Ma se porta messi e ci vuole lo stadio nuovo” ecc, ecc. all’infinito! Ma la più gustosa (e pungente) è questa: “Mettiamo Lo Monaco in panchina!”
Provocazione (ironica) di fine articolo
E se pensassimo già da ora all’allenatore per gennaio?
[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]
Ecco i voti finali dati da mondocatania.com ai giocatori rossazzurri al termine della stagione 2010/2011, calcolati tenendo conto anche della votazione ottenuta domenicalmente. Stavolta tocca ai centrocampisti.
LEDESMA 5.5 (32 presenze)
In crescendo nelle ultime esibizioni non ha tuttavia mai riproposto le qualità tecniche evidenziate nel corso della prima stagione in maglia rossazzurra. Spesso bravo nell’arginare le iniziative avversarie ha tuttavia mostrato ancora evidenti limiti in fase di proposizione della manovra. Al suo attivo una rete importante contro il Palermo e l’ultima della stagione, contro l’Inter.
LLAMA 5.5 (15 presenze)
Poche apparizioni per il centrocampista rossazzurro che raramente ha convinto i sostenitori etnei. A sua parziale giustifica un lungo stop derivante da un grave infortunio che lo ha costretto a saltare gran parte della stagione. Non è ancora il giocatore capace di saltare l’uomo e puntare a rete che abbiamo visto prima dell’infortunio. Gli attribuiamo in ogni caso mezzo voto in più per la bellezza e l’importanza della rete messa a segno, sotto il diluvio, contro la Sampdoria.
BIAGIANTI 6 (15 presenze)
Stagione compromessa dagli infortuni per lo sfortunato centrale di centrocampo. Al rientro ha tuttavia dimostrato di essere in buono stato di forma, assolvendo con abnegazione i compiti a lui assegnati. L’augurio è quello che possa ritrovare quella continuità di rendimento che ha saputo proiettarlo all’attenzione del selezionatore della nazionale.
CARBONI 7 (28 presenze)
Conclude la sua avventura in rossazzurro con una stagione nella quale ha spesso saputo esaltare le sue qualità di combattente. Non ha sempre disputato gare ad alto livello ma ha saputo compensare le sue non eccelse doti tecniche con un’abnegazione encomiabile. Ligio nell’applicare i dettami dell’allenatore, raramente si è risparmiato e talvolta ha cercato, peccando di precisione, di concludere a rete.
RICCHIUTI 7+ (31 presenze)
Stagione da incorniciare per l’infatigabile furetto rossazzurro che ha saputo, in diverse occasioni, essere risolutivo mettendo a disposizione della squadra le sue indiscusse qualità tecniche. E’ entrato sovente a partita in corso ma ha anche dimostrato, nonostante non sia più un giovane di primo pelo, di poter reggere ritmi elevati per tutta la durata della gara. Anche nella prossima stagione il suo contributo potrebbe risultare determinante
IZCO 5 (18 presenze)
Nelle apparizioni stagionali ha impressionato in negativo non riuscendo mai ad esprimersi in maniera convincente. Non è riuscito a ripetere la discreta stagione passata, evidenziando una preoccupante involuzione tecnico-tattica.
PESCE 6 (8 presenze)
Ha avuto delle opportunità di esprimere le sue qualità con la gestione Giampaolo. Con l’arrivo di Simeone ha trovato posto quasi sempre in panca entrando poche volte a partita in corso. Quando è stato chiamato in causa ha comunque sempre saputo fornire un buon contributo ed ha impreziosito la sua stagione in rossazzurro con la pregevole segnatura siglata contro il Palermo
MARTINHO 5.5 (11 presenze)
Poche le apparizioni del giovane brasiliano, anche lui vittima di un grave infortunio. E’ dunque ancora tutto da verificare il contributo che potrà dare alla causa rossazzurra. Il talento è innegabile ma appare essenziale acquisire una migliore disciplina tattica in modo tale da metterlo al servizio del collettivo.
LODI 7 (16 presenze)
La sue punizioni “chirurgiche” hanno convinto tutti permettendo ai rossazzurri di incamerare punti preziosissimi .Persistono tuttavia alcune perplessità inerenti l’impostazione della manovra e la continuità di rendimento. Il centrocampista campano ha una stagione ha disposizione per dissipare questi dubbi e proporsi come pedina essenziale del centrocampo etneo.
SCHELOTTO 7 (14 presenze)
Arrivato a stagione iniziata ha dato un contributo importante, vivacizzando la manovra offensiva rossazzurra. Ha saputo anche sacrificarsi, in alcune occasioni, svolgendo compiti prettamente difensivi ma i migliori risultati li ha espressi quando ha potuto giocare sulla trequarti campo avversaria. Le sue doti tecniche ed atletiche sono innegabili anche se deve acquisire una maggiore consapevolezza dei suoi notevoli mezzi. Potrebbe essere una pedina importante per la prossima stagione se si riuscirà a strapparlo all’Atalanta.
GOMEZ 7.5 (36 presenze)
Dopo una partenza altalenante è riuscito a convincere anche i più scettici sulle sue qualità tecniche. Tanti gol rossazzurri sono scaturiti da sue iniziative e, nel finale di stagione, ha siglato due marcature importantissime contro Juve e Roma. Deve anche lui migliorare nella fase di gestione della manovra ed acquisire una maggiore disciplina tattica. La prossima stagione potrebbe essere quella della sua consacrazione in rossazzurro
SCIACCA s.v (4 presenze)
Troppo poco in campo per poter esprimere un giudizio. Speriamo che la prossima stagione, messi alle spalle i malanni fisici, possa essere quella del riscatto per lo sfortunato centrocampista etneo
DELVECCHIO 5 (7 presenze)
Poche presenze prima della cessione all’Atalanta in serie B. Nelle poche apparizioni al suo attivo ha confermato le impressioni negative già rilevate nel corso della stagione passata. Spesso lento ed abulico, non ha mai fornito delle prestazioni convincenti.
[Angelo D. Giuffrida – Fonte: www.mondocatania.com]
Chiusa la stagione sportiva, diamo i voti alle squadre di serie A che hanno partecipato al torneo. Male le retrocesse, su tutte la Sampdoria, ma anche qualche big delude. Napoli ed Udinese l’esempio da seguire. Ecco i giocatori da tenere sott’occhio, soprattutto gli scontenti della possibile serie B e quelli da cui ripartire.
Bari voto 2: Rivelazione al suo ritorno in A nel 2009/2010: celebrata in individualità e collettivo come la squadra capace di proporre il miglior calcio dell’intera serie A; tifoseria riappacificata con la proprietà; Mister Ventura nuovamente sugli scudi dopo la retrocessione col Pisa, per nulla travolto dall’eredità lasciata da Conte. Quest’anno? Tutto è andato a rotoli, e non è stato certo solo colpa delle cessioni di Bonucci e Ranocchia. Dirigenza in affanno coi pagamenti, squadra appagata e troppo certa dei propri mezzi, infortuni, torti arbitrali, avvicendamento tecnico tardivo, tifosi inviperiti da una retrocessione annunciata già al giro di boa. Naturale l’ultimo posto.
Occhio a: Ghezzal, Rivas e Bentivoglio.
Brescia voto 3: Eder, Diamanti, due colpi importanti ma il resto della squadra? Pochi elementi interessanti, troppi senatori. Il presidente Corioni fa come al solito di testa propria e, lasciando inascoltate le richieste di Iachini, spreca la possibilità di confermarsi in A nell’anno del centenario e dopo una così lunga risalita. Il cambio con ritorno Iachini – Beretta – Iachini, da’ conto della “programmazione” societaria.
Occhio a: Diamanti, Eder.
Sampdoria voto 0: La partecipazione ai preliminari di Champions ha montato la testa più al presidente Garrone che non ai giocatori. Immaginando di poter far a meno di Cassano e Pazzini, li vende entrambi a Gennaio dando il via alla parabola calante della squadra, che si trova smarrita, senza punti di riferimento e con un modulo da inventare. Le colpe Di Carlo e Cavasin sono ben poche, e lo dimostra l’improvvisa sparizione del Presidente doriano da giornali e teleschermi: è il figlio a far da parafulmine. La retrocessione è un disastro.
Occhio a: Pozzi, Guberti, Mannini, Palombo, Biabiany, Gastaldello, Tissone, Poli.
Lecce voto 5.5: Determinanti i punti contro le grandi squadre strappati al Via del Mare. Mezzo voto sotto la sufficienza sol perché la permanenza in A l’ha conquistata più per demeriti della Sampdoria che non per assoluti meriti propri. Ciò è dimostrato anche dagli eventi immediatamente successivi all’avvenuta salvezza: Mister De Canio lascia, la famiglia Semeraro anche, che ne sarà del Lecce?
Occhio a: Chevanton, Corvia, Mesbah, Benussi.
Cesena voto 6: Grande partenza, poi la discesa e la necessità di importanti investimenti a Gennaio. Squadra quadrata che ha fatto delle propria compattezza l’arma principale con la quale conquistare la permanenza. Ficcadenti andrà via, probabilmente anche Jimenez e Rosina; serviranno altri investimenti per riconfermarsi per il terzo anno in serie A.
Occhio a: Parolo, Giaccherini.
Bologna voto 6: Al di là del calo verticale patito sul finire del Campionato, i felsinei sono riusciti a salvare la categoria con una formazione sulla quale nessuno avrebbe mai scommesso alcunché, presidenti compresi che davvero poco hanno investito. Tutto merito di Malesani, capace di render impermeabili i suoi uomini alle beghe societarie prolungate, che sono valse persino la penalizzazione di tre punti.
Occhio a: Portanova, Viviano, Gimenez.
Chievo Verona voto 6: Una realtà da prendere ad esempio. Sa quel che vuole e dove può arrivare sin da inizio anno e non perde mai d’occhio l’obiettivo, centrato anche quest’anno. Il salvatore è Pellissier, che ogni anno deve finire.. ma ogni anno si conferma scialuppa di salvezza.
Occhio a: Marcolini.
Parma voto 4: Salvarsi con un colpo di coda nelle ultime sei giornate non può certo definirsi un merito per una squadra costruita con ben altre aspettative ed investimenti ingenti. E’ il più evidente fallimento dell’ex tecnico rossazzurro, Pasquale Marino, e del d.s. Ec Udinese, Leonardi.
Occhio a: Marques
Cagliari voto 5.5: Perdere Matri a Gennaio non è una decisione che possa passar senza conseguenze. Squadra già salva con largo anticipo, poco mordente nel finale di Campionato. Provvidenziale il cambio d’allenatore imposto dal presidente Cellino, un tipo autoritario ma assolutamente competente.
Occhio a: Missiroli, Ragatzu.
Genoa voto 5.5 Una piazza come Genoa merita altri palcoscenici, merita di combattere fino all’ultima giornata non solo nel tentativo, riuscito, di mandar in B la Sampdoria: unico e vero traguardo stagionale raggiunto. Esaurito il ciclo Gasperini, Preziosi trova in Ballardini un ottimo traghettatore, che adesso dovrà lasciar però il posto.
Occhio a: Paloschi, Jankovic.
Fiorentina voto 4.5 Poche soddisfazioni in campionato, nessun risultato clamoroso, stadio quasi sempre deserto, tecnico (Mihajlovic) contestato insieme alla proprietà. Non è facile partir bene senza Vargas, Mutu e Jovetic, strada facendo i viola raccolgono i cocci ma la stagione resta fallimentare, la prima pagina nera firmata Corvino che ha pronto il repulisti: via Montolivo, Gilardino, Frey, Mutu e la vecchia guardia.
Si riparte da: Jovetic e Liajic.
Palermo voto 6,5 L’anno del dopo-Cavani è funestato dalle incaute ed inopportune prese di posizione del presidente Zamparini che, convinto di spronare la squadra, altro non fa che metter i bastoni tra le ruote prima Rossi, poi a Cosmi, quindi nuovamente a Cosmi. Solo grazie alla Coppa Italia i rosanero si garantiscono gli introiti che derivano dalla partecipazione all’Europa League, sempre snobbata sul campo, ed il prestigio oltre all’entusiasmo di giocarsi la finale contro l’Inter.
Si riparte da: Pinilla, Ilicic.
Juventus voto 2: Fuori dalle coppe, come vent’anni fa quella allenata da Maifredi. Un progetto “a perdere” iniziato con l’esonero di Deschamps, quindi Ranieri, e proseguito con le scelte di Ferrara e Del Neri. Troppo pesante l’ingerenza dei senatori, troppi gli infortuni occorsi in stagione, unico acquisto utile: Matri. Krasic è durato un girone. Che disastro Martinez !
Si riparte da: Matri, Marchisio, Pepe, Krasic.
Roma voto 4: Non ha mai smesso di sognare la Champions, alla fine ha ricevuto in regalo l’Europa League grazie ad una Juventus incapace di vincere contro Parma e Napoli nelle ultime due giornate. Ammutinamento a metà stagione, figuraccia in Champions, fuori anche dalla Coppa Italia, Montella salva il salvabile in condizioni, anche societarie, d’assoluta incertezza.
Si riparte da: De Rossi, Caprari, Burdisso.
Lazio voto 6,5: Stucchevole il lagnìo di Lotito allorquando l’obiettivo Champions s’allontanava. L’Udinese ha meritato di più per costanza di rendimento ed investimenti oculati. Ai biancocelesti manca ancora un centravanti in grado di far la differenza, con Hernandes alle spalle non dovrebbe poi esser nemmeno troppo difficile buttar dentro il pallone. Zarate croce e delizia.
Si riparte da: Kozac, Hernanes, Zarate.
Udinese voto 9.5: Esempio di quanto sia importante una fitta e competente rete mondiale di osservatori. Quando Sanchez non c’è la barca affonda fino a che, senza il cileno né Di Natale, la formazione di Guidolin espugna il San Paolo. E’ il salto di qualità che vale la Champions. Benatia, Armero, Asamoah.. ex signor nessuno tutti prossimi protagonisti del mercato.
Si riparte da: Handanovic, Di Natale, Pinzi.
Napoli voto 9: Tanti investimenti, mirati, che per lungo tempo sono riusciti ad alimentare addirittura le speranze scudetto. Insieme all’Udinese è la squadra che più ha impressionato e fatto divertire in campionato. Peccato l’incidente contro il Villareal in Europa League e le incomprensioni chiarite tardivamente tra presidente ed allenatore.
Si riparte da: Cavani, Hamsik, Lavezzi, Campagnaro, De Sanctis.
Inter voto 7: Il fair play finanziario? Progetto che naufraga insieme alla gestione Benitez, palla al piede che vale lo scudetto alla controparte milanista. Delude Milito, l’unica conferma è Eto’o. Tanti infortuni a complicar l’inizio di campionato, poi l’arrivo di Leonardo, ma soprattutto di Pazzini, quando però il Milan è troppo più avanti e troppo più squadra per esser sopravanzato.
Si riparte da: Pazzini, Nagatomo, Sneijder.
Milan voto 8.5 Sfrutta come meglio non potrebbe l’annata storta dei cugini per imporre il proprio dominio, costante, sul campionato. La prova di forza nei due derby, vinti con autorità, e nella gara di ritorno col Napoli, per lunghi tratti del campionato apparsa come unica formazione in grado di insidiarne il primato. Vincere è sempre difficile, con gli arrivi di Ibrahimovic, Robinho, Cassano, Van Bommel, lo è sicuramente un po’ di meno.
Si riparte da: Abate, Thiago Silva, Robinho.
[Redazione Mondo Catania – Fonte: www.mondocatania.com]
Ecco i voti finali dati da mondocatania.com ai giocatori rossazzurri al termine della stagione 2010/2011, calcolati tenendo conto anche della votazione ottenuta domenicalmente.
Portieri
ANDUJAR (37 presenze) VOTO: 5.5 Ha alternato buone esibizioni ad altre caratterizzate da incertezze, senza tuttavia commettere errori grossolani. Il suo punto debole restano le uscite. Probabile la sua partenza da Catania.
CAMPAGNOLO (1 presenza) 5 Si è visto solo all’ultima di campionato a Milano e non ha offerto, se non in alcuni frangenti, una prestazione all’altezza delle sue possibilità. E’ evidente che stare a lungo lontano dall’agonismo di un match di campionato non gli è stato di giovamento.
KOSICKY s.v. Non ha disputato nessun incontro di campionato.
Difensori
ALVAREZ (23 presenze) 5.5 Soltanto nel finale di campionato si è, a sprazzi, rivisto il giocatore arcigno e tecnicamente dotato delle stagioni precedenti. Molte esibizioni senza infamia e senza lode. Si è visto molto poco in fase propositiva.
SILVESTRE (36 presenze) 8.5 La sua migliore stagione in rossazzurro coronata da sei marcature, alcune delle quali pesantissime. Insostituibile nello scacchiere della difesa rossazzurra. Se dovesse cambiare casacca non sarebbe facile sostituirlo.
SPOLLI (25 presenze) 7.5 Ha saltato diverse partite per infortunio ma, quando è stato chiamato in causa, ha confermato le qualità già evidenziate la passata stagione. Punto di forza della retroguardia rossazzurra, non è tuttavia riuscito in questa stagione a “bucare” la rete avversaria
CAPUANO (23 presenze) 6 Anche lui ha alternato prestazioni da elogiare per impegno ed abnegazione ad altre decisamente sotto tono. Senza considerare la prestazione contro l’Inter (anche perché schierato in un ruolo a lui inedito) il difensore campano ha finito la stagione in crescendo. Non riesce tuttavia ancora ad essere sempre efficace in fase difensiva e, soprattutto, propositiva. Ha al suo attivo uno splendido gol siglato contro il Milan al Meazza.
MARCHESE (12 presenze) 6 Nelle poche gare nelle quali è stato impegnato ha svolto il suo compito senza strafare, senza tuttavia mai dimostrare di aver fatto il salto di qualità che era lecito aspettarsi.
TERLIZZI 5.5 (12 presenze) 6- In linea con la stagione precedente alterna buone gare ad altre in cui appare svogliato e privo di mordente. Ha al suo attivo due reti delle quali una decisiva siglata in casa contro il Bari. Non sembrano risolti i contrasti con società ed allenatore e, probabilmente, quella appena trascorsa sarà la sua ultima stagione in rossazzurro
POTENZA (20 presenze) 6 Stesso discorso fatto per Marchese. Le qualità tecniche non sono eccelse eppure, nelle partite disputate, ha svolto con dedizione il suo compito limitandosi sovente alla fase difensiva
BELLUSCI (9 presenze) 6 Stagione sfortunata per il giovane difensore, vittima di infortuni. Tuttavia, quando è stato chiamato in causa, ha evidenziato buone doti tecniche e tattiche che fanno ben sperare per un suo impiego più continuo nel prossimo campionato
AUGUSTYN (6 presenze) 5 Poche presenze e poco convincenti. Ha dimostrato di non essere ancora maturo per i grandi palcoscenici. Probabilmente una gavetta nella cadetteria gli sarebbe di grande giovamento.
[Alfredo Giuffrida – Fonte: www.mondocatania.com]
«Tempo fa mi era stato detto di essere fortemente in corsa e da allora non è cambiato nulla. Può succedere di tutto e varrà molto anche il mio pensiero, perchè dovrò fare le mie valutazioni».
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