Lazio, giornata di scarico per chi è rimasto a Roma: Barreto e Cavanda ancora con la Primavera

FORMELLO – Allenamento piuttosto blando ieri per il residuo gruppo di giocatori rimasto agli ordini di mister Edy Reja. Mattinata dedicata ad alcune partitelle intervallate da diverse serie di “navette” su distanze brevi, pomeriggio quasi completamente di scarico per i calciatori biancocelesti, tra i quali alcuni si sono divertiti calciando in porta, giocando al classico ‘torello’ ed a calcio-tennistra, altri si sono esclusivamente dedicati a massaggi e fisioterapia.

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Marotta: “Il nostro mercato merita la sufficienza piena”

A 48 ore dalla chiusura del mercato il DG bianconero Marotta fa il punto conclusivo: “Mercato più che sufficiente col badget alqunto contenuto che avevamo a disposizione – spiega – Pepe, Motta e Quagliarella li abbiamo presi in prestito: se non saremo soddisfatti del loro rendimento li restituiremo ai proprietari. Avrrei voluto prendere Dzeko, ma non ce l’hanno dato.Borriello era un’opportunità, mi ha pure detto he preferiva la Juve alla Roma m poi l’affare è sfumato. Ai tifosi chiedo solo di avere pazienza”. Di seguito l’intera intervista.

Marotta, il mercato della Juve ha portato tanti cambiamentimanon è arrivato il grande colpo. Cosa èmancato?
«Non sono d’accordo sulla poca qualità. Ne abbiamo immessa sposandola alla quantità e non in alternativa ad essa. Quando hai un budget giustamente contenuto e puoi destinarlo a due o tre giocatori ti si offre un panorama più ampio di prospettivemanoi dovevamo cambiare mezza squadra, l’abbiamo fatto mantenendo fede alle linee che ci eravamo dati. Meritiamo una sufficienza ampia».
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Cento: “Borriello? La Lega straparla, Unicredit non ha tirato fuori un centesimo”

“Quello di Borriello è stato un colpo magistrale e non solo per la qualità del giocatore. L’ex milanista è tra le migliori 4-5 punte in Italia e tra le prime 10 in Europa. Un attaccante così mancava dai tempi di Batistuta. Rosella Sensi ha fatto un gran colpo in 48 ore con tutte le difficoltà del caso, convincendo il Milan, Borriello e la Banca.

La Lega dice che Unicredit non doveva dare i soldi? La Lega rosica e straparla. La Banca non ha tirato fuori un centesimo. Ha semplicemente garantito con una fidejussione il costo del giocatore.

Lo scudetto? L’inter rimane comunque la grande favorita; il Milan l’anno scorso ha finito la stagione molto lontano dai nerazzurri, ha fatto due grandi acquisti ma bisogna vedere se avrà colmato il gap. Quando l’Inter gioca da Inter è una squadra assolutamente forte, sia in attacco che in difesa. Il Milan mi sembra molto sbilanciato mentre la Roma attualmente è la squadra che più si avvicina ai nerazzurri. Continue reading “Cento: “Borriello? La Lega straparla, Unicredit non ha tirato fuori un centesimo””

Chiellini: “Siamo dietro Inter e Milan”

Chiellini, il mercato è finito e la Juve è rimasta in mezzo al guado, senza l’attaccante né il difensore forte che cercava. Deluso? La domanda cala nell’aula di Coverciano dove il difensore bianconero ha appena accostato il ciclo nascente della Nazionale di Prandelli alla ricostruzione della squadra di Del Neri. «Con entrambe ci vorrà un po’ di pazienza, non si può pensare che si cambi così tanto e si trovi subito la ricetta giusta. C’è molto da fare», aveva detto. Il discorso sul mercato lo riporta alle difficoltà juventine. La forma è più ottimista di quanto non sia il tono. Si fatica a tenersi su quando gli altri comprano Ibra e Robinho e tu rispondi con Rinaudo.

Chiellini, come altri, ha capito che lo attende un altro anno difficile perché non sono state colmate le distanze e qualcuna è diventata addirittura più profonda. Attendeva due o tre acquisti, ne è arrivato uno che non scatenerà la “ola” della curva: un petardo più che un botto. Lui comunque abbozza. «Sarà una Juve in lotta per un posto in Champions League – dice -, di più non si può promettere perché non sarebbe realistico e si rischierebbe di creare depressioni pericolose come l’anno scorso, quando la delusione è arrivata troppo presto e ci ha travolti. L’Inter è ancora la più forte, il Milan con l’acquisto di Ibrahimovic ha fatto un grande passo da noi, grande quanto è Ibra.

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Tracce di grande Milan

E così alla fine è arrivato. Zlatan Ibrahimovic è ufficialmente un giocatore del Milan. Una trattativa alla fine breve, quattro giorni di incontri, proposte, offerte e con 24 milioni di euro Adriano Galliani è riuscito a portare a Milano lo svedese. Probabilmente era destinato ad indossare i colori rossoneri visto che già nell’estate del 2006 l’accordo era stato molto vicino, poi, causa calcio poli, la trattativa sfumò.

Si chiude così un calciomercato che sino ad oggi era stato privo di grandi colpi, solamente un mese fa tutto ciò sembrava impossibile. Era stato proprio il Presidente, in occasione del raduno del 20 luglio, a mettere la parola fine all’arrivo dello svedese, esprimendo anche qualche dubbio su un suo futuro inserimento nello spogliatoio rossonero. Cosa sia successo da quel giorno in poi è difficile da sapersi, sta di fatto che era da un po’ di tempo che non si assisteva ad una trattativa di mercato così perentoria e con molto clamore mediatico.

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Quattro giorni di tempo per dare a Benitez un altro Mascherano

Nei suoi quindici anni di presidenza Massimo Moratti ha abituato i tifosi nerazzurri a mettere a segno almeno un colpo di mercato a stagione. In particolar modo, il numero uno di Corso Vittorio Emanuele è andato all’attacco spesso e volentieri quando ha notato che la squadra mostrava delle lacune, talvolta dopo una prestazione di basso profilo. Ecco, proprio come quella di ieri contro l’Atlètico Madrid in Supercopa europea.

Durante il mercato estivo del 2009, all’Inter mancava un trequartista e dopo una telenovela di oltre un mese è arrivato Wesley Sneijder. Tutti sappiamo quanto abia fruttato questo acquisto last minute. Lo sbarco dell’olandese è però avenuto già in pieno regime di oculatezza negli investimenti, frutto della dolorosa cesione di Ibrahimovc al Barcellona che ha finanziato quasi tutte le altre operazioni di mercato in entrata. Mourinho voleva due giocatori (un difensore centrale e un trequartista) e li ha avuto, pur non otenendo le sue prime scelte (Deco e Carvalho).

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Ben tornato Ibra, ma non illuderti

Zlatan Ibrahimovic d’ora in avanti vestirà la maglia del Milan. Ma non per questo noi tifosi nerazzurri sputeremo addosso a quanto lui ha fatto per i nostri colori nei tre anni di permanenza, tra alti (molti) e bassi (qualcuno). Ibra ci ha regalato tanto calcisticamente, non solo giocate individuali, ma anche tre scudetti, su cui ha messo la sua lunghissima firma. Anche l’Inter gli ha dato tanto, inutile negarlo, afascinata dal giorno in cui venne presentato alla stampa come nuovo acquisto interista, quando esordì dicendo: “Da piccolo tifavo per l’Inter. Sono arrivato in una squadra molto forte, il mio futuro è qua”.

Parole dolorose per il popolo juventino che lo aveva battezzato nel calcio italiano e ancora si leccava le ferite del post Calciopoli, parole da interista per il Genio di Malmoe, che soddisfò nei suoi anni nerazzurri il palato dei calciofili più esigenti. Salvo fallire sistematicamente l’assalto alla Champions, torneo in cui da sempre lo svedese scende da Marte e torna a essere uno dei tanti. L’Inter gli ha dato tanto in termini di visibilità, Moratti gli ha riempito le tasche anno dopo anno.

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Milan: davanti a tutti, a testa alta, in prima fila

Il telefono vIBRA, a Barcellona sono quasi le sei. Sms decisivo: “Luca, ci siamo!”. Il computer è on-line dalle prime ore dell’alba: sito ufficiale del Barça, del Milan e database agenzie. Ore sette. Inizia la due ore di zapping no-stop a saltare dalla diretta di Milan Channel agli aggiornamenti di SkySport24. Sorseggio a più riprese un litro di acqua in circa mezz’ora. Ad ogni sorso è come se brindassi. Ancora zapping: uno scatto verso il bagno, uno su Milan Channel e un altro su SkySport24. A ruota. Nuovo sms: “Tardano!”.

Ma va? L’aveva notato anche il telecomando Sky, bistrattato, mai così ‘bollente’. Il server agenzie alla voce ‘Milan’ non dà segni di vita. Buon segno! Si lavora sui ritocchi, mancano le firme e, probabilmente, la bottiglia di Champagne. Ci godiamo questa magica attesa particolarmente ansiosi, quasi percorressimo un filo teso tra sogno e realtà. L’ansia è crescente: c’è il rischio di perdere l’equilibrio e cadere, anche perchè a ‘tendere’ la trattativa è un certo Mino Raiola. E se per caso? Ma nooo! Macchè! A due passi dall’arrivo è un rischio trascurabile. Ormai è fatta! L’annuncio finalmente arrIBRA! e con esso un grido liberatore: “ZLATAAAAAAAAAAAAAN!!!!!!!!”

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