L’Unicef sulla maglia viola. E la Fiorentina contatta il Barça

Priva per ora di uno sponsor sulla divisa, la Fiorentina potrebbe presto seguire l’esempio del Barcellona e porre il logo dell’Unicef al centro della maglia viola.

Secondo il quotidiano catalano ‘El Mundo deportivo’, la società dei Della Valle sarebbe entusiasta di sostenere l’Unicef-Italia e avrebbe già contattato il Barcellona per informare la società spagnola di questa prossima sponsorizzazione, con l’intento di ottenere sostegno e collaborazione.

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Bocchetti, Boateng, Van der Vaart, Ibra e gli altri: tutti i nomi di un agosto (forse) finalmente… “Da Milan”

Un mercato partito male, proseguito probabilmente peggio, ma che potrebbe avere nella sua coda la parte più dolce: un difensore, un centrocampista e magari anche un attaccante, bilancio permettendo. La notizie delle ultimissime ore è quella su Salvatore Bocchetti: inevitabile parlarne, anche se, nella lunga notte di Forte dei Marmi, ogni notizia rischia di “invecchiare” dopo un minuto, aggiornamento dopo aggiornamento. Il Milan vuole Bocchetti, ad ogni costo o quasi: dopo aver preso Papastathopoulos (ed Amelia) da Preziosi, Galliani cerca di pescare nel serbatoio rossoblu un giovane di sicuro valore, esattamente come hanno fatto Inter (Ranocchia) e Juventus (Bonucci).

Il “problema” è che ormai il Genoa non è più una “provinciale”, ma una big: un mercato che non teme rivali in Italia e si piazza, tra le prime, anche in Europa. Ecco perchè, ad esempio, nascono storie al limite dell’impensabile fino a qualche mese/anno fa e che fanno infuriare i tifosi: Preziosi vuol prendere Boateng e prestarlo al Milan, che ovviamente vuole però almeno la comproprietà, per non sentirsi una filiale del Grifone. Complimenti al “re dei giocattoli”: ha cambiato la storia. Tornando al Milan ed a Bocchetti, il suo innesto sarebbe una presa di coscienza importante: dietro, così, non si può andare avanti: eppure, con il napoletano, bravo a giocare al centro come a sinistra, Galliani metterebbe a segno un colpo decisivo per il futuro.

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Inter, concorrenza al Barça per il dopo-Balotelli

Con Mario Balotelli (19) che, al di là dei “tira e molla” con il Manchester City, cesserà a breve con ogni probabilità di essere un giocatore dell’Inter, Rafa Benitez è in cerca di un nome di rilievo a cui affidare le offensive partendo dalle corsie laterali del campo: lo specialista individuato sarebbe il neo-Campione del Mondo Juan Manuel Mata (22), altra stella del Valencia che il club iberico, dopo David Silva e David Villa, sarebbe in procinto di cedere al miglior offerente.

Come ampiamente riportato da TuttoMercatoWeb, il Barcellona è da tempo in trattativa con i Naranjos per aggiudicarsi il cartellino di Mata: oltre i 20 milioni di euro la valutazione (prezzo di fronte al quale si era ritratta la Juventus, che in primavera aveva effettuato un sondaggio sul giocatore), l’eventuale asta tra due fra i club più prestigiosi d’Europa potrebbe far lievitare il valore della talentuosa ala spagnola, in scadenza di contratto nel 2012 (e il cui ingaggio, presumibilmente, potrebbe superare il milione e mezzo a stagione), fino a circa 25 milioni.

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Milan: rebus Dinho. Spunta anche il Palmeiras. Resta o viene ceduto?

Neanche venti giorni fa, arrivato a Milanello per salutare i ‘suoi ragazzi’ alla vigilia della nuova stagione, Silvio Berlusconi era stato chiaro: «Ronaldinho è incedibile e siamo d’accordo che giocherà con il Milan finché non smetterà con il calcio». A meno di tre settimane da quelle parole rassicuranti – con la squadra volata a Detroit per incrociare in amichevole i greci del Panathinaikos – il brasiliano e il suo futuro sembrano di nuovo in discussione.

Se le indiscrezioni di stampa – che lo accompagnano sin dai giorni delle vacanze – hanno portato alla ribalta, giovedì, i Galaxy di Los Angeles, oggi tocca al Palmeiras calcare le scene. Secondo il sito brasiliano ‘Lancenet’, esperto di mercato sudamericano, il club verdeoro sarebbe disposto a mettere sul piatto 8 milioni di euro per il cartellino del giocatore (il cui contratto con il Milan scade nel giugno 2011): al momento tramite gli sponsor la somma raccolta sarebbe di 4 milioni di euro.

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Berlusconi, per Ibra sai come si fa. Le strategie sbagliate della Juve. Il mio giudizio sulla triade della Figc

“Il mercato è lungo”. Questa la frase di circostanza dietro alla quale amano celarsi i direttori sportivi di tutte le società italiane; più per giustificare un immobilismo imperante, che per effettive strategie di attesa. In realtà siamo già ad agosto inoltrato, ed è evidente come le possibilità di gettare fumo negli occhi di tifosi ed addetti ai lavori diminuisca considerevolmente con il passare dei giorni. Il 31 si avvicina, ed in questo appuntamento, come da precisa richiesta del direttore Michele Criscitiello, cercherò di porre l’accento sul mercato di Milan e Juventus, oltre a fornire il mio giudizio sul nuovo corso intrapreso dalla nostra Federazione.

Consentitemi di partire da una delle scoperte che più mi rende orgoglioso: Zlatan Ibrahimovic. È un giocatore assolutamente straordinario, capace di portare sulle sue spalle il peso non di un solo reparto, ma di un’intera squadra. Mi fa immensamente piacere che, almeno da quello che si è letto negli ultimi giorni, anche il Presidente Silvio Berlusconi si sia reso conto di come lo svedese rappresenti la soluzione ideale ai problemi del suo Milan. Zlatan consentirebbe ai rossoneri di mantenere un maggiore equilibrio in entrambe le fasi di gioco, non rendendo indispensabile la presenza di Ronaldinho, e soprattutto aprendo ampi spazi alla velocità di Pato. Il brasiliano sarebbe quello che più degli altri finirebbe per trarre giovamento dall’eventuale innesto del centravanti del Barcellona.

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Inter: ricordate quei venti minuti d’inferno…

Manca un passo. La valigia è pronta, il capello è fresco di taglio come sempre, adesso manca solo un semplice passetto e Mario Balotelli lascerà l’Inter, per diventare un giocatore del Manchester City. Il suo papà calcistico, Roberto Mancini, lo aspetta sorridendo perchè sa di aver preso un probabile, futuro campione. Ma nell’attesa, dovrà convivere con una potenzialità, cosa mai facile, che non sempre si avvera. Se poi si parla di Mario Balotelli, c’è qualche dubbio ancora in più.

“Perchè non cambi quella maledetta testa, Mario?”, gli chiedevano l’altro giorno. “Non mi va, mi annoio”, la risposta. Ci siamo, signori: nulla è cambiato dalla notte infernale, la vera notte che ha dimostrato l’immensa, forse irreparabile immaturità di questo ragazzino che di Javier Zanetti è l’opposto, quel 20 aprile di Inter-Barcellona. Quella era non una grandissima partita, bensì la partita. Un San Siro così roboante, una squadra così gagliarda non si vedevano da anni. Giocatori che macinavano chilometri pur consapevoli di non avere benzina e gente che sputava sangue, e anche denti come Maicon, su quel campo che sembrava dipinto per l’Inter, per fare di quella notte, la notte, com’è stato.

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Intervista esclusiva al direttore del Corriere dello Sport Alessandro Vocalelli

Dal flop azzurro dell’ultimo Mondiale di Calcio alla crisi dei quotidiani: ecco cosa ne pensa una delle firme più prestigiose del giornalismo sportivo.

Quali sono stati, a suo parere, i motivi principali offerti dall’ultimo Mondiale?
La grande stanchezza dei giocatori – con conseguenti numerosi infortuni- in un torneo che arriva a fine stagione, dopo campionati e coppe massacranti;

Dove ha sbagliato Lippi in Nazionale?
Ha sbagliato a non tenere conto delle indicazioni del campionato, lasciando a casa alcuni giocatori che potevano essere protagonisti, come Totti, Cassano e Balotelli;

Cosa si dovrà fare per rinsavire?
Servirà un ct che sia selezionatore, che sappia tenere conto della forma dei singoli nei momenti specifici;
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Milan, la soluzione per arrivare ad Ibra. Juve, Presidente ci pensi Lei. Errore Napoli, tutti ma lui no! Zeman, non sei cambiato

Partiamo dal presupposto che non crediamo all’ipotesi di un ritorno in Italia di Ibra, almeno per il momento. Detto questo, le indicazioni che ci fornisce il mercato europeo sono due: lo svedese vuole lasciare Barcellona, perché ha capito che quest’anno le priorità di Guardiola saranno altre (Villa su tutti); il Milan cerca un attaccante con le qualità di Zlatan e non saprebbe dove andarlo a pescare. Mino Raiola ne ha parlato con Braida e Galliani, ma, contestualmente, ha capito che soldi da investire, per questa sessione estiva, non ce ne sono.

Si deve pensare ad una soluzione intelligente che soddisfi sia il calciatore che il Barça; le parti stanno mettendo in piedi una strategia vincente, ma allo stesso tempo improbabile: prestito oneroso (cifra da concordare con gli spagnoli), diritto di riscatto fissato a 25-30 milioni, da poter investire tra un anno quando il Milan avrà un budget maggiore, dopo le scadenze di contratto di undici calciatori. Il nodo resta l’ingaggio; chi lo paga? Primo punto, Ibra dovrebbe rinunciare a qualcosa. Secondo, il Barcellona deve obbligatoriamente contribuire ed il Milan deve far leva sul fatto che Guardiola, dell’attaccante, non sa cosa farsene. Altra condicio sine qua non: i rossoneri devono subito far cassa con Huntelaar. Insomma, starete pensando che si tratti di fantamercato, giusto, sappiamo tutti che siamo di fronte ad un puzzle di mille pezzi da comporre in scarsi 12 minuti. Raiola ci prova, lui è uno di quelli fidati in Via Turati, come lo era nella Juve all’epoca di Luciano Moggi. Non è un buon amico dell’Inter e potremmo aggiungere “si vede”.

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