Pescara-Inter 0-3: qualità e quantità, i neroazzurri ritrovano l’idea di gioco

Finalmente“. La sensazione è di quelle estremamente piacevoli, liberatorie, soddisfacenti a tal punto da sentirsi meglio. Dopo un anno di confusione tattica, tecnica e manageriale, l’Inter sta costruendo la sua giostra. E ha restituito il piacere di vederla giocare a calcio. Questa è la prima vittoria di Andrea Stramaccioni, che nel primo test in campionato col Pescara ha dimostrato tanto: il segnale più importante di questa Inter è che tutti remano dalla stessa parte. Convinti dell’impostazione tattica, tecnica e anche dirigenziale, perché – oltre al campo – anche il mercato ha offerto esattamente quello che serviva.

IL TRIONFO DELL’IDEA DI GIOCO – Il gioco, dicevamo. Un gioco di qualità, velocità, palla a terra e concentrazione a livelli massimi. Contro un Pescara per larghi tratti non all’altezza (ma a fine agosto ci può stare), l’Inter non è incappata in un tipico errore su campi così contro avversari così: la fretta. La squadra ha saputo aspettare, costruire le sue trame di gioco, nonostante un avvio di gara ostico. Dal primo all’ultimo minuto, l’Inter ha creduto in quel che stava facendo e nel suo calcio. Ha divertito, si è divertita, ha vinto per 3-0. L’avversario sarà stato decisamente mediocre, ma iniziare così è un segnale importante. A prescindere.

FANTAENTUSIASMO DA VENDERE – Andrea Stramaccioni ha avuto coraggio. “Sono al 50-60%”, diceva Antonio Cassano in conferenza stampa solo due giorni fa. Alla fine, non ha resistito. Con Palacio squalificato, la voglia pazza di FantAntonio ha preso il sopravvento sulla più ragionevole ipotesi Coutinho. E Strama ha avuto ragione: Cassano ha illuminato, regalato un assist a Milito, protetto palla, aiutato in fase di manovra, offerto un velo geniale ed è persino rientrato a dare una mano in difesa in diverse occasioni. La testa che vince sul responso meramente fisico, l’entusiasmo travolgente di un gruppo che sa dove sta andando e sente la convizione di quel che sta facendo. Dal punto di vista tattico, tecnico e mentale. Coutinho a gara in corso è stato comunque decisivo, la mossa perfetta di Stramaccioni. Entusiasmo esteso a tutta la squadra, contenta di giocare questo calcio e sempre estremamente concentrata quanto serena. Lo specchio è Andrea Ranocchia: le paure di un anno fa seppellite nella sicurezza di questo avvio di stagione. Verranno momenti difficili – è naturale -, ciò non toglie che i primi sprazzi di Inter sono incoraggianti. E vanno entusiasmando anche chi va in campo.

DUE FATTORI: QUANTITÀ E QUALITÀ La grande giostra di Stramaccioni nasce su un‘idea tattica modificata nel corso dell’estate: perso Lucas, no agli esterni e sì al 4-3-2-1 o 4-3-1-2 con la possibilità comunque di schierare tre pedine offensive, ma non più la punta completamente sola nel cuore dell’attacco. per questo, la dirigenza ha comprato con astuzia e Stramaccioni ha costruito con le sue mani un giocattolo ancora da rodare, ma che sta venendo fuori bene. Un giocattolo impostato su due fattori: quantità e qualità. Nasce quindi una mediana a tre di rottura e costruzione, ma con alla base due dettami: ritmo e giro palla immediato. Guarin è un demonio, sradica palloni e pennella; Gargano è la trottola che serviva; Cambiasso può prendere fiato e non si ritrova più solo come un anno fa. Tutto questo, a sostegno di un attacco più statico ma cristallino. Così l’Inter può permettersi il fattore qualità, come Sneijder e Cassano che dipingono calcio alle spalle del killer Milito. Che ha ricominciato da dove aveva finito. Naturalmente, un apporto minimo in fase di copertura è richiesto a tutti. E con l’entusiasmo e la voglia di credere nell’idea di gioco, Wesley e Antonio sono anche tornati a dare una mano. Risultato: una cerniera in mediana e un attacco di qualità quanto sostenibile. A grandi passi (i primi, ancora, per adesso) verso l’obiettivo, ovvero cancellare quell’oceano che un anno fa distanziava i reparti. Tra la difesa e il centrocampo, un abisso. Ne hanno beneficiato gli attacchi di tutta la Serie A. Ma ora dev’essere (e per ora è) un’altra storia.

SOLIDITÀ IN DIFESA – Chiedere tutto subito sarebbe pura follia. Ma nel sontuoso esordio dell’Inter all’Adriatico, resta qualche incertezza nella fase difensiva. Tutto ovviamente comprensibile, perché siamo a fine agosto e la difesa era assolutamente inedita. Bisogna dare il tempo del rodaggio e dell’assimilazione dei movimenti. Qualcosa ancora non quadra, con avversari più pericolosi (vedi Osvaldo, Lamela, Destro, per dire i prossimi) si rischia ancora grosso. Se la mediana e l’attacco stanno facendo passi da gigante, la difesa è in miglioramento ma può ancora essere stabilizzata al meglio. A mercato chiuso, in serenità e con gli uomini a disposizione, Stramaccioni continuerà a lavorarci ancora meglio. Aspettando anche Handanovic (ma bravo Castellazzi, Strama ha indovinato anche preferendo lui a Belec).

TRA MAICON E IL PALITO: THE SHOW MUST GO ON – Per vedere l’Inter versione 2012/2013 in scacchiere ideale non ci siamo ancora, però. Perché se a Pescara sono arrivate risposte convincenti e tanti applausi allo spettacolo, mancano ancora degli attori. Innanzitutto, c’è da risolvere la situazione di Maicon. Siamo arrivati al 27 agosto, una Via Crucis di mercato quella legata al terzino di Novo Hamburgo. Ormai, il va via ha preso il sopravvento sull’ottimismo del resta. Ma nessuno slogan o cose simili: se Maicon vuole andare, e lo preferisce, è giusto che vada. Perché il suo tempo all’Inter lo ha fatto, e anche economicamente l’affare avrebbe un senso. Dovesse invece rimanere, che lo faccia con l’entusiasmo del resto del gruppo. Fino a oggi è stato così, ma è naturale che dopo il 31 agosto dovrebbe sentirsi a tutti gli effetti un giocatore del nuovo progetto Inter. E poi, c’è il Palito. Fisicamente è già pronto, Alvaro Pereira. Stramaccioni lo aspetta per la sfida alla sua Roma, un rinforzo di cui si parla poco. Un po’ come fu per Guarin, che adesso è il gran signore della mediana. Anche se dovesse partire Maicon, con Zanetti a destra e Pereira a sinistra l’Inter avrebbe un suo senso: il turbo si sposta sulla fascia mancina, il capitano dà le sue garanzie a destra con Jonathan e Nagatomo. E la giostra andrebbe avanti. Staremo a vedere.

…E LA CILIEGINA? – Chiariamo la situazione: l’Inter è completa, Stramaccioni se il mercato chiudesse in questo momento sarebbe non felicissimo, di più. Un mercato da promuovere a pieni voti, alla faccia degli scettici. Però… c’è un però. Perché “restiamo vigili”, lo ha detto proprio il tecnico. Lo sappiamo, come gira il mercato. Magari arriva una telefonata: “X lo cedono in prestito gratuito”, le mosse della disperazione dell’ultima settimana di mercato. L’Inter osserva, capta, ascolta. Perché Samuele Longo è pronto a dire sì all’Espanyol, magari può venire fuori una soluzione per l’attacco. Che in questo momento, comunque, ancora non c’è. O in ogni caso, un nuovo tassello da inserire. Un laterale, un difensore o un centrocampista. La situazione è limpida: l’Inter è a postissimo così, dovesse esserci qualche nuova occasione si prenderebbe in considerazione. Un’altra punta come alternativa a Milito può essere la ciliegina. Ma il vero trionfo dell’Inter è la giostra di Strama: il mercato perfetto, un gruppo con un’idea di gioco, l’entusiasmo che dilaga e le certezze che si leggono negli occhi dei giocatori. Il terrore di gasperiniana memoria è solo un brutto ricordo. L’Inter ha dato piacere a vedersi. Iniziare bene è fondamentale, perché arriveranno momenti bui. Ma se c’è la certezza di un’idea, ci sarà sempre la luce in fondo al tunnel. Da raggiungere tutti, insieme. Sorridendo e credendo in quel che si fa. Proprio come a Pescara. D’altronde, era solo la prima fermata della giostra. Venghino, signori, venghino

[Fabrizio Romano – Fonte: www.fcinternews.it]

Diego’s Team trionfa in Fantamagic 2011/2012: l’intervista

La stagione 2011/2012 alle spalle, un Europeo che ci ha fatto sognare fino al giorno prima della finale e adesso si torna subito con la testa al nuovo campionato che ormai da 10 anni è accompagnato dal torneo nazionale di Fantamagic. Oltre 80.000 fantallenatori da tutta Italia hanno assaporato il gusto della sfida e negli anni sono stati tanti i vincitori ed i colpi di scena nelle classifiche che puntalmente sapevano smentire chi già immaginava il finale. Anche nell’ultima stagione ci sono state molte alternanze in vetta alla classifica ma alla fine l’ha spuntata la squadra di Paolo73, ovvero il suo Diego’s Team che con 2958.5 punti ha avuto la meglio su Martinadc09 e company. Guarda l’albo d’oro dei vincitori.

Abbiamo raccolto alcune impressioni dal “mago” di questa stagione che abbiamo scoperto avere anche un “presidente” che lo ha accompagnato nella sua compagna acquisti e giornata dopo giornata nell’offrire un supporto. Che sia il caso di avere un presidente per avere una squadra meglio attrezzata al successo finale?

Vittoria sofferta ma che accresce il prestigio del successo …

R – ed esalta una bellissima stagione, emozionante e combattuta.

Il tuo avversario Martinadc09 temuto fino all’ultimo, cosa ha avuto in più la tua squadra?

R – Forse la costanza della mia squadra nel risultato in ogni giornata e 2 punteggi molto elevati che mi hanno permesso di prendere un pò di margine, senza dimenticare la Dea Fortuna.

Come si crea la rosa perfetta?

R – Mi piacerebbe saperlo. Ognuno ha i suoi giocatori preferiti e se capita che nell’anno facciano tutti una bella stagione allora il più è fatto.

Da quanto tempo nutri la passione per questo gioco?

R – Dall’eta di 14 anni, sui banchi di scuola, quando le squadre avevano tutti giocatori italiani, tranne max. 3 stranieri

Nella vita fantacalcio e … ?

R – Calcio, sport e collezioni di ….. non dimentichiamo Amicizia, Amore, Onestà tutti i valori umani.

Esiste il modulo ideale per i fantacalcio, pensi che i bonus spingano troppo sul 3-4-3?

R – Nel modulo la scelta spinge molto sul 3-4-3, per via dei giocatori più offensivi che si possono schierare alla ricerca del goal o assist, quindi dei bonus; anche se dei buoni voti in difesa valgono mezzo goal

Cosa diresti a chi non ha mai giocato a questo gioco e a chi è indeciso se proseguire anche questa stagione con noi?

R – Per chi non ha mai giocato di iniziare e magari farsi dare una mano da chi ha un pò di esperienza, è bello partecipare. Per chi gioca di già di non mollare e proseguire perchè è divertente e vincere dà soddisfazione.

Ci puoi svelare qualche colpo di mercato del tuo team per la prossima stagione?

R – A dire il vero non ci ho ancora pensato, spero in Jovetic.

Ricordiamo che nella home page di www.fantamagic.it trovate le ultime news dal nostro portale e le informazioni sulla prossima stagione che man mano usciranno, così come le date ufficiali che non tarderanno ad arrivare. Lo staff di Fantamagic pre-annuncia grandi novità per la prossima stagione, ricordando che chi è già registrato al gioco gratuito dovrà limitarsi solo ad inviare una rosa e formazione entro le date che verranno indicate, appena saranno disponibili i giocatori e i pannelli per poter inviare rosa e formazione. Calciomagazine.net da quest’anno sarà voce del Fantamagic con consigli, pagelle e curiosità tutti in un unico grande portale di informazione.

Varese, Montemurro: “Io sono fiducioso che la nostra favola andrà avanti perché il calcio ha bisogno di favole”

Al termine del doppio confronto contro il Verona, il Varese ha conquistato il pass per la finale dei playoff contro la nostra Samp. Sulla questione, e sulle polemiche sollevate in questi giorni riguardanti l’arbitraggio del match di ritorno al “Bentegodi”, la nostra redazione nazionale tuttomercatoweb ha contattato l’amministratore delegato del club biancorosso Enzo Montemurro:

Per me non è giusto parlare di favoritismi, nel computo delle due partite noi abbiamo meritato la qualificazione, vedendo le occasioni avute ed i voti dei portiere. Non credo sia giusto sminuire la nostra vittoria. Senza cattiveria non possono attaccarsi agli errori arbitrali. Ora pensiamo alla Samp; anche se sento che danno favorita la Samp, per avere una grande piazza, il calcio non è fatto di questo. Sento dire delle cose che non esistono. Io sono fiducioso che la nostra favola andrà avanti perché il calcio ha bisogno di favole“.

[Andrea Piras – Fonte: www.sampdorianews.net]

Catania 2011/2012: promossi e bocciati

CATANIA – Fine stagione tempo di bilanci. Di classifiche ve ne abbiamo proposte davvero tante ma mancava quella più attesa dai smanettoni del fantacalcio: quella della media voto. Una classifica da prendere con le molle (si sa’, infatti, che ogni voto è espressione di un singolo giornalista ed i numeri cambiano anche drasticamente da giornale a giornale). Per la classifica di questo articolo abbiamo preso in considerazione quelli della Gazzetta della Sport.), ma pur sempre una classifica da tener conto. In fondo tutti, anche i più scettici, danno un’occhiata ai voti di questa particolare classifica. Snoccioliamola assieme:

Bocciati senza ulteriore appello (5,30-5,80)

Facendo riferimento alla media voto effettiva (e non strettamente a quella fantacalcistica che comprende, come già saprete, i classici +3, +1, ecc, ecc.) il peggior rossoazzurro di questa stagione è stato Ciro Capuano: solo 6 partite con votazione per lui ma un pesantissimo 5,42 di media. Male, malissimo anche l’accoppiata black dell’attacco rossoazzurro, ovvero Suazo (5,50 in 3 gare valutate) ed Ebagua (anche lui 5,50). Non va meglio a Potenza (5,56 ed è anche uno dei più presenti di questo gruppetto) e a Campagnolo (5,63). Con andamento negativo anche il centrocampista Ledesma, che in soli 4 mesi ha collezionato 5,67 di media. In base alla media effettiva è bocciato anche il rendimento di Motta (5,69 e 13 gare valutate). Sconta una prima parte di stagione altamente negativa anche Lanzafame(5,72). Ben diverso il rendimento negativo di Biagianti (5,79) e di Llama (5,75), ovvero i due più “presenti” di questo gruppetto. Di poco conto i 5,75 di Kosickye Terracciano. Infine, male anche il partente Alvarez: il 5,79 di media non gli ha concesso di essere confermato dopo gennaio. Considerando, invece, le medie “fantacalcistiche”  assistiamo al disastro: crollano le medie di Capuano (5,33), Potenza (5,39) Ledesma (5,50), Motta (5,58, pesa come un macigno l’espulsione di Torino), Biagianti (5,64) e Alvarez (5,64). Solo Lanzafame aumenta la propria media grazie al gol contro il Napoli. Invariate le medie di Ebagua e Suazo.

Senza infamia e senza lode (5,80-5,93)

Non vi allarmate nel vedere lo spread di voti presi in considerazione: il fantacalcio ha proprietà diverse rispetto alla vita “reale” e quindi anche un 5,80 di media complessiva può significare aver disputato una stagione senza infamia. Considerate poi che il Catania non ha grande considerazione tra i giornali nazionali (e che quindi i voti vengono sempre ridotti al minimo necessario) è scoprirete che il gioco è fatto. Questo è il gruppo meno nutrito: vi appartengono solo Seymour (5,81, ma a lui vengono accreditate anche le partite in maglia genoana), Ricchiuti (5,82), Catellani (5,88 e 16 partite con voto: su di lui pesano i troppi errori sotto porta) eSciacca (5,90, ovviamente fino a gennaio). Considerando le medie fantacalcistiche scopriamo che la media di Seymour aumenta a 5,88 e quella di Catellani sfonda la sufficienza (6,03), mentre la media voto di Ricchiuti scende a 5,79 e quella di Sciacca non varia.

Promossi con buoni voti (5,94- 6,05)

Gruppetto di giocatori che si è distinto per continuità di rendimento ma che, almeno a rigor di voto, avrebbe potuto dare anche di più. Ma va bene anche così. Il primo di questa lista è Bergessio che con il 5,94 ha alternato prestazioni fenomenali ad altre più sottotono. Stesso 5,94 per Carrizo che però sconta anche il prezzo di alcune partite negative in maglia laziale. Un gradino più su troviamo la tripletta Bellusci, Marchese e Spolli che con il loro 5,95 si affermano tra i difensori più affidabili dell’intera serie A. A rigor di media-gazzetta era andato bene anche il rendimento di Andujar (5,97), portiere sempre al centro di aspre polemiche, tornato in Argentina già a gennaio. Sfiora la sufficienza il rendimento effettivo di Almiron (5,98): l’argentino però sconta un finale di stagione altamente anonimo. Sufficienza piena per l’estroso Gomez (6,01). Menzione d’onore anche per il giovane Calapai: la sua unica presenza gli è valsa un 6 in pagella di poco conto a fin di statistiche ma che potrebbe rappresentare per lui un buon trampolino di lancio per il futuro. Per quanto riguarda le medie fantacalcistiche schizzano in alto le medie di Marchese (6,14), Almiron (6,25), Gomez (6,26) e Bergessio (6,53, sarebbe il terzo miglior catanese dopo Lodi e Barrientos). Cala la media di Bellusci (5,85), causa tanti gialli.Calano, ovviamente, anche le medie dei portieri.

Laurea con bacio accademico (6,06-6,30)

Di meglio non si poteva fare. Lodi, Barrientos, Izco e Legrottaglie sono i veri protagonisti di questa stagione rosso azzurra, grazie anche a medie voto da far “paura” ad altri ben più blasonati giocatori di serie A. Ma andiamo con ordine: appena fuori dal podio troviamo Legrottaglie che con il suo 6,08 merita una palma d’oro speciale. Al terzo posto troviamo Izco con 6,10 di media effettiva: quasi un miracolo dato che nelle precedenti stagioni non arrivava neanche tra i primi dieci. Exploit anche di Lodi, secondo con 6,23 di media. La palma di migliore va a al pitu Barrientos: media voto effettiva pari a 6,29 e tanti applausi da tutti i giornali.Considerando, invece, la media fantacalcio la media si stravolge: Legrottaglie (6,42) supera Izco (che scende a 6,08) ma si piazza comunque al quarto posto per “colpa” di Bergessio (6,56). Avvicendamento anche al primo posto: Lodi (6,76) vince questa speciale classifica superando Barrientos (6,69) grazie anche ai 10 calci piazzati messi in rete.

Il confronto con il 2010-11

Per la serie “non dimentichiamoci da dove siamo venuti” vi proponiamo il confronto con le statistiche dello scorso anno. Partiamo dalla difesa: Legrottaglie (6,08) fa meglio di Silvestre (che ottenne un 6,01); sostanzialmente simili le medie di Spolli e Bellusci (quest’ultimo, però, giocò molte meno partite), exploit di Marchese che è passato da un deludente 5,65 all’attuale 5,95. Crollo di Capuano che passa da 5,91 a 5,42. A centrocampo paradossale il piccolo passo indietro di Lodi (da 6,28 agli attuali 6,23), decisi crolli per Biagianti (che aveva 6,17) e Ricchiuti (6,08), exploit, invece, per Izco (da 5, 91 a 6,10). In avanti Gomez mantiene la stessa media dello scorso anno, mentre ha fatto un passo avanti Bergessio, passato da 5,85 a 5,94.

I rossoazzurri tra i migliori di A…

Infine, considerando la classifica generale comprendente anche gli altri giocatori della serie A scopriamo che vi sono diversi rossoazzurri tra i migliori 20 per ruolo. E’ 12esimo Legrottaglie nella classifica dei migliori difensori di serie A (quelli con almeno 15 presenze. Questa classifica è stata vinta dallo juventino Barzagli), ma sarebbe addirittura sesto se consideriamo la media-fantacalcio. Si piazza sesto Barrientos nella classifica dei migliori centrocampisti di A (vinta da Pirlo). Lodi si deve “accontentare” di un meritatissimo 11esimo posto. Solo 26esimo Bergessio tra gli attaccanti (In questo ruolo primatista è Ibrahimovic. Menzioniamo in questa classifica, statisticamente, anche Maxi Lopez, con 6,06 di media finale). Infine, Andujar e Carrizo sono risultati i peggiori portieri di serie A tra coloro che contanoalmeno 15 presenze stagionali.

[Diego Vitale – Fonte: www.mondocatania.com]

Bilanci in casa Cagliari: Cossu il più gettonato

Si è conclusa la stagione e anche per noi di TuttoCagliari.net è tempo di bilanci. A inizio stagione abbiamo proposto ai nostri lettori il concorso “TC Awards 2012”. Abbiamo dato la possibilità ai tifosi di votare il miglior giocatore del Cagliari in ogni singola giornata di campionato per arrivare poi, a fine stagione, a un vincitore assoluto. La risposta dei nostri lettori è sempre stata ottima, con centinaia di voti ogni settimana. Diversi i leader di classifica che si sono avvicendati durante la stagione fino al verdetto finale di pochi minuti fa.

Il vincitore del primo TC Awards è Andrea Cossu. Il folletto sardo ha conquistato 3234 voti. Battuto sul filo di lana il colombiano Ibarbo, fermatosi a 3170. A completare il podio c’è Radja Nainggolan, a lungo in testa durante la stagione, con 2607. La rimonta strepitosa di Mauricio Pinilla si è fermata al quarto posto. Il cileno in pochi mesi ha raggiunto i 2216 punti, complici le grandi prestazioni e i gol in rossoblù. Mica male per un anno arrivato a gennaio.

Ecco di seguito la classifica completa:

1. COSSU 3234
2. IBARBO  3170
3. NAINGGOLAN  2607

 

4. PINILLA 2216 (arrivato a gennaio dal Palermo)
5. CONTI    2004
6. LARRIVEY  1419
7. AGAZZI   1261
8. ASTORI  1064
9. BIONDINI   983 (da gennaio al Genoa)
10. EKDAL  693
11. AGOSTINI    580
12. PISANO    353
13. DESSENA 336
14. CANINI     275
15. ARIAUDO 251
16. THIAGO RIBEIRO  221
17. EL KABIR 190
18. NENE   176
19. AVRAMOV 78
20. PERICO   73
21. CEPPELINI 68
22. RUI SAMPAIO  51
23. MURRU 30
24. GOZZI 28

25. ERIKSSON 27

L’idea di TuttoCagliari era quella di istituire un concorso che durasse nel tempo. Già da agosto avevamo pensato a un premio annuale, con una targa ricordo da consegnare al vincitore e un incontro organizzato per la consegna e magari qualche parola o pensiero da raccogliere e condividerlo con i nostri lettori. Purtroppo però la società rossoblù, anche stavolta, ci ha chiuso le porte. Alle nostre richieste sono sempre arrivati lunghi silenzi e cellulari che squillano a vuoto. Peccato, era l’occasione giusta per dimostrare in qualche maniera di voler ulteriormente avvicinare il Cagliari ai suoi tifosi e anche agli addetti ai lavori. Terremo il premio per noi. E magari, se un giorno capiterà di incontrare Cossu, gli consegneremo la targa come Staffelli fa con i tapiri di Striscia. Speriamo che almeno il numero 7 rossoblù legga TuttoCagliari, così saprà in anticipo il motivo del premio.

[Redazione Tutto Cagliari – Fonte: www.tuttocagliari.net]

Stagione 2011/2012: il pagellone dei tecnici del Cagliari

La stagione agonistica del Cagliari si è conclusa ed è tempo di bilanci. Bilanci di una stagione deludente per tanti aspetti e punti di vista. La salvezza era l’obiettivo minimo da raggiungere ed è stato raggiunto. Oltre questo non c’è molto altro da salvare. E allora proviamo a dare i voti agli allenatori che hanno guidato il Cagliari in questa stagione.

ROBERTO DONADONI (esonerato prima dell’inizio del campionato) VOTO 10 (simbolico) – Per le statistiche Donadoni in questa stagione non è stato un allenatore del Cagliari. Il mister del Parma infatti ha avuto il benservito dal presidente Cellino a metà agosto, dopo le amichevoli  precampionato disputate in Gallura, senza mai andare in panchina in una partita ufficiale dei rossoblù. Motivo per il quale ha poi potuto prendere in corsa il posto di Colomba alla guida dei ducali. Un esonero mai spiegato e mai giustificato dalla società. Un esonero che ha colpito molto i sostenitori del Cagliari, molto attaccati a Donadoni. Ma il tecnico non si è scoraggiato e dopo aver salutato ed elogiato il pubblico rossoblù e il popolo sardo si è rimesso a lavoro. Il suo Parma ha chiuso la stagione al settimo posto (a pari punti con la Roma) a quota 56, timbrando 7 vittorie consecutive nelle ultime 7 partite stagionali. Forse il calo del Cagliari nello scorso finale di stagione non era colpa sua. C’è il rimpianto di aver salutato un tecnico competente che faceva giocare ai rossoblù un calcio propositivo e divertente. Chapeau. E in bocca al lupo mister, queste sì che sono rivincite.

DAVIDE BALLARDINI (novembre-marzo) VOTO 5.5 – Doveva essere come il figliol prodigo che torna a casa e viene accolto a braccia dal padre ma così non è stato o perlomeno lo è stato solo all’inizio. Davide Ballardini è diventato l’allenatore del Cagliari per la terza volta in carriera dopo che Cellino lo ha rivoluto per sostituire l’esonerato Ficcadenti. Lui che è stato il “padre” di questo Cagliari, inventore del 4-3-1-2 che ha regalato pagine stupende di calcio ai sostenitori rossoblù. Lui che ha inventato Cossu come trequartista dopo che tutti lo schieravano come esterno d’attacco o di centrocampo. Qualcosa però non ha funzionato: il Balla è stato licenziato dopo la disfatta per 3-6 contro il Napoli per non ben precisati motivi. Certo, il suo Cagliari non era sicuramente una macchina perfetta. Però senza un centravanti degno di tale nome (Nenè subito infortunato alla prima del Balla contro l’Inter e Pinilla a disposizione solamente per 3-4 partite) era difficile far meglio. Con Pinigol a disposizione il Cagliari ballardiniano ha vinto e convinto, anche se qualche scelta di formazione durante il suo mandato non ha convinto. L’atteggiamento della squadra era però propositivo: provare a fare gioco e provare a imporlo agli avversari piuttosto che difendersi solamente. Non meritava di essere cacciato, per quel che ci è dato sapere, anche se dal suo Cagliari ci si aspettava qualcosa in più.

MASSIMO FICCADENTI (agosto-novembre e marzo-maggio) VOTO 5 – L’obiettivo salvezza è stato raggiunto ma ciò non basta per dare un giudizio sufficiente al tecnico rossoblù. Il Cagliari di Ficcadenti è sempre stato una squadra noiosa. Pochissime verticalizzazioni e  manovra offensiva affidata un po’ al caso. La controversia sul ruolo di Cossu è stato il leit motiv del mandato del tecnico di Fermo. Il cruccio del 4-3-3 gli è costato il posto a novembre e una volta richiamato ha provato a riproporre il consueto 4-3-1-2 di ballardiniana memoria ottenendo i punti salvezza ma con un gioco tutt’altro che arioso. Attaccanti sacrificati e costretti a giocare più in fase difensiva che in avanti (emblematiche le prime partite di campionato dove Nenè e Thiago Ribeiro giocavano quasi da esterni di centrocampo). Un ultimo appunto poi sulla partita di Firenze: a salvezza ottenuta, con una partita dal valore pari allo zero come quella contro i viola, sembrava brutto concedere un’occasione al giovane Bovi (che da due mesi va in panchina senza mai vedere il campo) o dare qualcosa in più di 4 minuti più recupero per l’esordio in serie A del “misterioso” Eriksson? Intanto, secondo i rumors di mercato, il presidente Cellino sarebbe intenzionato a confermare Ficcadenti anche per la prossima stagione. Il tecnico non parla da due partite e dribbla taccuini e telecamere nei post partita. Come finirà questa telenovela?

[Giampaolo Gaias – Fonte: www.tuttocagliari.net]

Bari, Angelozzi fa il punto sul mercato

La salvezza del Bari è quasi vicina e, col campionato che volge al termine, è naturale iniziare a domandarsi quello che sarà il futuro del club di Via Torrebella e di molti dei suoi tesserati. Nonostante le note difficoltà economiche il turbillon del calcio scommesse continuino a vertere in capo al sodalizio biancorosso, è tempo di iniziare a gettare le basi per la prossima stagione.

Come noto, il punto di partenza è costituito dai rinnovi della triade Garzelli, Angelozzi, Torrente, che sono in scadenza il prossimo 30 giugno. E l’ottimo lavoro svolto dal tecnico di Cetara può essere un trampolino di lancio verso la serie A sia per l’allenatore biancorosso che per qualche giocatore giovane che si è messo ben in mostra nel campionato ancora in corso.

Il direttore sportivo Guido Angelozzi, sulle colonne dell’edizione locale della Gazzetta Dello Sport, prova a delineare le prossime mosse del club, in vista della sessione estiva di calciomercato: “Il Bari è stato un trampolino di lancio per Torrente e per alcuni dei suoi uomini – ha dichiarato – Il futuro dell’allenatore? Al primo anno in B, ha superato l’esame a pieni voti. Non era facile il passaggio da una piazza piccola come Gubbio a un club come il Bari, sempre al centro delle attenzioni. Ha dimostrato di essere bravo. Il suo nome gira anche in A. Giusto che sia premiato. Ma ora nessuno di noi conosce il suo futuro”.

Il diesse dei galletti ha poi analizzato la situazione legata al parco giocatori, affermando che sono Stoian, Lamanna e Ceppitelli le pedine più richieste dai club della massima serie: “Per Lamanna – dice – il Genoa può esercitare il controriscatto per 200.000 euro. Il ragazzo ha diversi estimatori. Quest’anno è cresciuto molto, anche grazie al lavoro di Gaetano Petrelli, il nostro preparatore dei portieri. Per Stoian, invece, lo riscatteremo e discuteremo con la Roma la soluzione migliore. Un altro anno in B gli gioverebbe, ma lo seguono in tanti: Chievo, Genoa ed anche i russi dello Zenit. Deve crescere sul piano fisico e mentale, ma ha qualità per giocare già in A. Ceppitelli? Ha sorpreso più di tutti. E’ un giocatore duttile, può giocare in 3 ruoli. Fin da gennaio si sono interessati Chievo, Genoa e Cagliari. È l’uomo che può garantirci la plusvalenza più importante. Spero che resti, ma tutto va valutato per il bene della società. Comunque sarei più propenso a cederne solo la comproprietà”.

In partenza ci sono, inoltre, anche Crescenzi (il Bari incasserà 250000 euro dalla Roma, ndr), nonchè Polenta e Forestieri, che faranno ritorno al Genoa. Ma nonostante queste possibili partenze importanti, i biancorossi potranno comtare su diversi giovani prodotti del vivaio: “Galano, Bellomo ed Albadoro resteranno con noi. Hanno potenzialità di cui, forse, non si rendono ancora conto. Tra un anno ne riparleremo. Ragazzi di grande qualità. Con Romizi, di cui abbiamo la comproprietà, costituiscono il nostro futuro. Il ceppo base c’è – aggiunge – Mi riferisco a Borghese, Dos Santos, Caputo, Defendi. Stavolta non si riparte da zero. Rientreranno il portiere Zlamal dall’Omoluc, dove sta facendo molto bene, e Grandolfo dal Chievo”.

[Gaetano Nacci – Fonte: www.tuttobari.com]

Ranieri: “Ci sono ancora 90′ e con lo stadio pieno tutto è possibile”

“Sapevamo che sarebbero partiti forte, hanno pressato tantissimo, ma noi non abbiamo mollato, abbiamo creato qualche occasione che non abbiamo sfruttato. E’ un pò la fotografia del nostro periodo, ma questa sfida non finisce qui, ci sono ancora 90′ e con lo stadio pieno tutto è possibile”. Così Claudio Ranieri ai microfoni di Sky commenta la sconfitta di Champions contro il Marsiglia. “Zarate? E’ difficile parlare con il senno di poi, la squadra ha fatto bene, con il 4-4-1-1 abbiamo sofferto niente, e poi il gol al 93′ ha spezzato tutto. Milito non era al 100%, ho scelto questi uomini perché potevano darmi migliori garanzie, di ritorno e di pressing.

Manca un po’ di fortuna, Julio non ha fatto grandi parate, non hanno mai tirato in porta. Questo è il calcio, noi stasera abbiamo fatto bene, creato un po’ più di loro, è stato un risultato beffa perché non meritavamo la sconfitta. Il sacrificio l’hanno fatto tutti, le punte hanno accorciato bene e sono ripartiti, poi ti dispiace vedere che non fai gol e loro sì nonostante tu abbia creato le occasioni. Modulo? L’equilibrio dipende da quanto si lavora tutti insieme, stasera c’era un equilibrio importante, da partita in partita valuteremo come staremo, come staranno gli avversari, e poi si vedrà. Avevamo lasciato gli esterni per invogliarli a venire avanti, sapevamo che avrebbero spinto di più sulla destra, dove c’era il loro calciatore più lento, ed è lì che abbiamo spinto di più noi. Sappiamo che il loro allenatore è Deschamps, un ottimo allenatore, mi aspettavo una partita in cui Diarra è stato davanti alla difesa senza avanzare. Mi aspettavo di far gol, volevamo farlo, e girano le scatole subirne uno al 93′. Sono soddisfatto però della prova dei ragazzi. Al ritorno ci vorrà molta pazienza, e dobbiamo fare però un arrembaggio. Forlan? Tra 6 e mezzo e 7, ha fatto molto bene, anche Sneijder si è sacrificato, ma se vogliamo giocare a questi livelli si devono sacrificare tutti”.

A Premium Calcio Ranieri debutta criticando le pagelle date ai giocatori: “Voti bassi, io ho visto una buona partita e solo una beffa finale non ci ha permesso di dire che l’Inter ha avuto diverse palle gol. Abbiamo giocato con volontà, creando tanto, e subendo un gol al 93esimo dopo che Julio Cesar non aveva fatto grandi parate”. Ranieri ribadisce che per il ritorno “un San Siro pieno che soffi dietro alla squadra ci aiuterà”. “Sneijder, Zarate e Forlan hanno giocato bene, si sono messi a fare filtro, la loro prestazione è stata buona. Se magari una di quelle palle gol fosse stata realizzata i voti sarebbero stati migliori”. Il problema è che non si fa gol da troppo tempo: “Lo sappiamo, e sappiamo che dobbiamo lavorarci di più”. Arrigo Sacchi sottolinea come la squadra abbia comunque prodotto poco, a suo dire: “Beh, ma bisogna mettere che noi stiamo perdendo da un mese sempre al primo rovescio, mentre loro non perdono da mesi. Ora, rientrare nello spogliatoio dopo un gol al 93esimo non è facile. E’ giusto che un allenatore provi a tirar sempre fuori il massimo dal gruppo che ha. Il fatto che non riusciamo a restare alti nasce da una mentalità acquisita da anni che io non posso cambiare”. Domanda su Milito, che si è scaldato senza entrare: “L’ho fatto perché fossero tutti pronti, ma la partita si era incanalata in un certo modo. Il ritorno? Prima c’è il Napoli, andiamo di partita in partita, chi sta bene giocherà”.

Chiusura sulla posizione di Sneijder: “Oggi mi ha lasciato soddisfatto del suo lavoro, poi è chiaro che da uno come lui ci si aspetti qualcosa di importante. Però ha lavorato è questo è un buon risultato”.

[Riccardo Gatto – Fonte: www.fcinternews.it]