Catania, il punto: prove di 4-3-3

CATANIA L’ 8 luglio è iniziato il ritiro precampionato del Catania, per la seconda volta consecutiva nella splendida e calorosa atmosfera di Torre del Grifo. Rispetto all’anno scorso, ad esser cambiato, più che l’organico (rimasto ancora invariato) è l’organigramma societario:completamente stravolto con l’arrivo in primis del nuovo a.d. Gasparin, del d.s. Salerno e il nuovo inquadramento di Giuseppe Bonanno come d.t., ma anche l’arrivo di volti nuovi come preparatore atletico, preparatore dei portieri, responsabile settore giovanile e altri osservatori vari.

Tutti questi cambiamenti sembrano aver cambiato anche la filosofia di mercato del Catania, che non svende più i suoi top player ma li tiene in rosa fino all’arrivo di un’offerta irrinunciabile. Per quanto riguarda il mercato in entrata si pesca anche e soprattutto in Italia, nelle serie minori e non solo in sudamerica, com’era abitudine anzi, marchio di fabbrica. Ai nastri di partenza per la nuova stagione arriva un Catania colmo di rientri, in ordine di ruolo: Andujar, Alvarez, Moretti, Sciacca, Martinho, Keko, Antenucci, Morimoto che vanno a rimpinguare le partenze di Carrizo (fine prestito), Campagnolo (scad. Contratto) Motta (fine prestito) Seymour (fine prestito) Ebagua (fine prestito) Suazo (scad, contratto).

La società, con Frison già in organico, Paolo Bioacco in arrivo dal Siracusa, sembra intenzionata a cedere Andujar per puntare a un portiere che possa dare maggiori sicurezze alla piazza; si è parlato tanto di Storari, ma a far un affare bisogna esser in due. Fatta cassa con Maxi Lopez, 2,5 mln subito, i restanti 6 dilazionati in tre anni, il Catania può guardare con occhio sereno al mercato, avendo in dote quel che serve per ovviare ad eventuali partenze o cogliere succulenti occasioni, come soffiare Lucas Castro alla moine di Lazio e Valencia. Resta in attesa la trattativa per l’attaccante del Varese De Luca, almeno fino a quando Maran non avrà deciso se puntare su Morimoto o Antenucci, od entrambi.

Gli unici altri movimenti di mercato registrati ad oggi sono l’arrivo di Salifu (Fiorentina), Doukara (Vibonese) e la partenza di Kosicky (Novara). Con ben 31 elementi da collocare, quasi tre squadre, effettuiamo le prime orientative proiezioni su modulo e formazione titolare della stagione 2012/2013. Partiamo dal 4-3-3 che Maran ha già adottato nell’amichevole contro lo Sporting Barrienra, schieriamo uno schema  diviso per reparti per verificare cosa serve per completare il Catania e per descrivere la situazione dei singoli giocatori.

Portieri:
Andujar (partente) – Terraciano (dovrebbe restare come terzo o addirittura secondo), Frison.

Difensori:
Alvarez (il suo agente ha sottolineato la voglia di rivalsa del giocatore a Catania) Potenza (confermato, ma ha offerte dalla Sampdoria e dalla B) Bellusci (confermato con qualche richiesta di mercato) Legrottaglie (confermato) Spolli (confermato ma in caso di offerta congrua sarà pronto a partire su di lui ci sono Genoa, Palermo e Fiorentina), Capuano (è un giocatore che dovrà essere valutato da Maran) Marchese (anche lui è un uomo mercato su di lui Fiorentina e Cagliari, ma se rinnoverà il contratto in scadenza 2013 sicuramente resterà), Augustyn (tornato dopo una buona stagione a Vicenza sembra pronto alla conferma in A).

Centrocampo:
Lodi (confermato come pilastro, vuol restare per ridar l’assalto alla nazionale) Biagianti (confermato e pronto a ripartire) Almiron (confermato come uno dei pilastri del centrocampo) Izco (sembrava pronto a partire ma molto probabilmente resterà) Sciacca (dovrà convincere Maran), Ricchiuti (sembra finita la sua bella parentesi a Catania e con ogni probabilità tornerà in B o addirittura ritornerà a Rimini) Moretti (dato il brutto infortunio avuto a Grosseto dovrebbe essere rimandato in prestito per riprendersi nel migliore dei modi) Llama (è un giocatore su cui la società punta molto e con ogni probabilità sarà confermato) Salifu (arrivato in prestito con diritto di riscatto e controriscatto farà sicuramente parte del gruppo che affronterà la stagione 2012/13) Martinho (è un giocatore che ha tutte le carte in regola per trasformarsi in una piacevole sorpresa ma è un doppione di Llama) Keko (data la sua giovane età e il suo talento ancora inespresso sarà ceduto in prestito o tornerà in Spagna).

Attacco:
Morimoto (riscattato dal Novara può essere usato come pedina di scambio o come riserva di Bergessio e Mr. X) Bergessio (l’unico attaccante sicuro di restare a Catania per la stagione che verrà) Antenucci (la sua speranza è ancora di ritornare a Torino ma non si capisce bene la strategia della società su di lui) Barrientos (il suo rinnovo di contratto deciderà il suo futuro ma la società è decisa a tenerlo) Gomez (sembrava promesso sposo dell’Inter ma la trattativa va molto a rilento, su di lui anche Fiorentina e Atletico Madrid ma il Catania vuole molto cash per questa operazione) Lanzafame (dopo il riscatto dovrà farsi perdonare la stagione deludente appena passata) Catellani (rischia di essere ceduto definitivamente ma dipenderà molto da Maran) Donnarumma (sarà dato in prestito in B) Doukara (il nuovo acquisto classe 92 sarà girato in prestito o rimarrà dando una mano alla primavera).

Per costruire un buon organico sulla base del 4-3-3  è importante avere a disposizione almeno:
– 2 terzini destri. Alvarez e Potenza non sembrano aumentare il livello rispetto alla stagione passata e quindi bisognerà intervenire in sostituzione di uno dei due.
– 4 difensori centrali, Legrottaglie e Bellusci saranno confermati se partirà Spolli si dovrà pensare a un altro difensore centrale per completare il reparto insieme ad Augustyn.
– 2 terzini sinistri, Marchese dovrà essere confermato, Capuano che non convince appieno potrebbe essere rimpiazzato da qualche nuovo arrivo o da Wellington.
– 6 centrocampisti, Lodi più di Biagianti sembrano convincere il ruolo di centrocampista centrale come mezzali Almiron da una parte e Izco dall’altra potrebbero confermare il centrocampo che ha fatto bene questa stagione ma Salifu e Sciacca saranno i giovani che potranno dare il loro sprint, comunque si aspetta almeno un altro centrocampista di livello dal mercato.
– 4 ali/trequartisti, Barrientos se rinnoverà sarà il il cardine nella parte destra del attacco con Lanzafame pronto a qualche spezzone, a sinistra in caso di possibile partenza del Papu Gomez si ci aspetta proprio lì il colpo di mercato, ma pensando che in casa si hanno giocatori come Llama, Martinho e Catellani ma qualcuno di loro partirà.
– 2 prime punte, Bergessio parte momentaneamente da titolarissimo ma dal mercato ci si aspetta il suo antagonista pronto a sottrargli il posto e a poter far innamorare i tifosi, come terza soluzione da valutare uno fra Catellani e Antenucci.

Ad oggi quindi:

Catania (4-3-3): Frison, Alvarez, Spolli/Bellusci, Legrottaglie, Marchese; Izco, Lodi, Almiron; Gomez, Barrientos, Bergessio. All. Maran.

La società sembra pronta a confermare lo zoccolo duro dell’ottima stagione precedente ma sarà decisa a sostituire bene i partenti e a migliorare le carenze e i difetti che hanno fatto perdere qualche punto lungo la stagione. Sembra proprio l’anno giusto……ma giusto per confermarsi in serie A o per altro, questo lo potrà decidere anche questa sessione di mercato che con l’avvento della nuova società sarà tutta da vedere e da scoprire.

[Vittorio Calì – Fonte: www.mondocatania.com]

Livorno: il punto sul mercato

Livorno – Finisce una settimana in cui il Livorno ha piazzato i primi due colpi: l’esperto terzino Gemiti ed il giovane regista Molinelli, entrambi a titolo definitivo, da Novara e dal fallito Piacenza. Il primo risulterà essere fondamentale nell’economia della squadra, il sostituto di Mirko Pieri e che consentirà a Lambrughi di spostarsi come centrale di difesa; l’altro dovrà essere ben valutato da Nicola, uso a lavorare con i giovani, ma al primo anno nel professionismo e sul quale non si possono riporre aspettative troppo gravose. E’ stata la settimana delle uscite pure: Perticone ha fatto il percorso inverso di Gemiti; Regno, Filippo Moscati e Gonnelli sono finiti in Lega Pro a fare esperienza ed è di ieri la notizia che Papa è andato a Piombino. Giusto quindi fare il punto della situazione sul mercato labronico. Nicola valuterà i suoi uomini fino al 28 a Castel di Sangro, ma è ovvio che la squadra sia incompleta. Analizzando reparto per reparto vediamo di capire che cosa manca agli amaranto e quello che è accaduto in questi sette giorni: in porta si cerca il sostituto per Mazzoni, che quest’anno partirà titolare.

Donnarumma e Fiorillo sono i più gettonati, svanito Brignoli del Lumezzane acquistato dalla Ternana. Sarà dura trovare una sistemazione a De Lucia. Difesa: a posto le fasce (Meola-Salviato a destra, Gemiti-Lambrughi a sinistra), al centro mancano uno-due elementi; i nomi degli ultimi giorni sono Diagouraga (ex Modena), Martinelli (Vicenza) ed un ritorno di Sini dalla Roma, mentre in uscita sarà piazzato Di Bella al Pontedera e forse anche Torri e Ceccherini. Centrocampo: Nicola a Lumezzane lo disponeva a tre od a quattro ed il ritiro servirà a capire pure questo aspetto. Spinelli a Prutsch sembra tenerci e vedremo come se la caverà, ma anche se restasse, il reparto con lui, Molinelli, Belingheri, Luci e Remedi è sguarnito e, come per i difensori centrali, serviranno da uno a due colpi. L’idea Previtali è durata un amen visto che si è accasato a Cremona, Colombi e Lignani sembrano già destinati a partire almeno in prestito, è riemerso il nome di Barusso svincolatosi dalla Roma. Lì nel mezzo servono fisico, esperienza e magari piedi buoni. Non è più un mistero l’interesse per l’argentino Rios dell’Olimpo di Bahia Blanca, regista di 29 anni.

Al passo d’addio pure Schiattarella nelle mire di Ascoli e Juve Stabia. Attacco: tutto ruota attorno al destino di Paulinho. Il reparto offensivo titolare composto da lui e Dionisi va benone, ma si sa che se arriva l’offerta buona Spinelli non si periterà a cederlo; lo Spezia preme, il patron vuole darlo alla Roma; atteso un altro attacco degli aquilotti in settimana. Alla fine potrebbe pure restare, ma se invece così non fosse ecco che si riaprirebbe il discorso Bernacci e sempre con un occhio di riguardo ad un clamoroso ritorno di Danilevicius; in settimana si è fatto anche il nome di Bjelanovic. Verrà valutato Gioè, in attesa di offerte per farlo maturare, mentre il Gubbio dopo Regno è disposto a prendersi pure Galabinov. Granoche: da Padova dicono che fosse più un depistaggio del Chievo per convincere i bincoscudati ad alzare la posta, ma Spinelli sostiene che il giocatore gli è stato offerto in comproprietà, rifiutando. Molto difficile prevedere quello che succederà la prossima settimana.

[Lorenzo Corradi – Fonte: www.amaranta.it]

Catania: il calciomercato senza il cinese

CATANIA Stava là, appoggiato ad un albero, sulla sponda del Simeto. Stava là, e c’è stato tanto, tanto a lungo da lasciarne il solco più che l’orma. Stava là, ma non a pescare, diceva: “aspetto”. Cosa? “Che passi il cadavere dei miei nemici”. Stava là, un cinese con l’accento strano, sembrava napoletano. Stava là senza dubbio, sempre, estate od inverno, stava là ad attender i suoi nemici, senza dubbio gli stessi di sempre.

Spariva ad Aprile per tornare presto lì, fermo, sulla sua posizione, una, quella di sempre; ma con nuovi nemici da attendere. Sempre fermo lì, mentre la sua ombra viaggiava da levante a ponente, senza posa, come il sole che scollina all’orizzonte. Qualcuno, sinceramente spesso, andava a scambiarci quattro chiacchiere più che a fargli sincera compagnia. Il cinese parlava tanto e diceva poco, e quel poco che diceva erano le stesse parole di sempre, il mantra dei nemici sconfitti, il mantra dei nemici attesi.

Capito il personaggio, si è capito non ci fosse più nemmeno bisogno di chiedere, saperlo lì bastava per sapere chi stesse aspettando: Alvarez, atteso un anno e mezzo, Ledesma, atteso due anni; Capuano atteso due anni e mezzo; Bergessio, atteso un anno e mezzo con appendice di tre nuovi tre mesi dopo il suo ritorno al Saint Etienne; Marchese, atteso tre anni; Suazo atteso due anni; Ricchiuti, atteso tre anni; Mascara atteso un anno; Paglialunga atteso un anno e mezzo; Almiron atteso quattro anni; ai quali andrebbero aggiunti Marino, atteso un anno prima del suo approdo sulla panchina del Catania formato promozione, Caraglio, atteso un anno e mezzo prima di esser scartato per un guaio al ginocchio, Rolando Bianchi, atteso oltre tre anni, ad un passo questo inverno, ma bloccato da Cairo all’ultimo momento.

Bianchi, adesso come ieri si sarebbe certo parlato ancora di lui, perché a Catania, d’estate, come siamo stati abituati dalla canzone: “è come l’anno scorso”. Ma “come l’anno scorso” niente può esserlo più, niente da quando il cinese non c’è più, non c’è più neanche la sua ombra, sulle sponde del Simeto. Resta il solco, e sopra di esso certe volte capita di vedere un aeroplanino, volteggiar in ricognizione, per virar poi sconsolato verso una meta ignota chiamata casa.

Chi sarà il nuovo portiere del Catania? Come l’anno scorso avrebbero potuto dire Carrizo, Storari, Frison, Donnarumma, Champagne, Curci, Leali e chi più ne ha più ne metta, che di sicuro uno lo avrebbero beccato. Ed invece, adesso non si può neanche più azzardare “non Andujar”.

Chi saranno i nuovi difensori del Catania? Come l’anno scorso avrebbero potuto dire Roncaglia, Galeano, Adejo, Sorensen, Pasquale, Motta e chi più ne ha più ne metta, che di sicuro uno lo avrebbero beccato. Ed invece, adesso non possiamo neanche più immaginare Marchese, che come Legrottaglie ha un contratto a scadenza, o “non Alvarez”.

Chi saranno i nuovi centrocampisti del Catana? Come l’anno scorso avrebbero potuto rispolverare Candreva, D’Agostino, Seymour, Rodriguez, Piatti, e chi più ne ha più ne metta, che di sicuro uno lo avrebbero beccato. Ed invece, adesso non possiamo neanche più osare dire “tornerà Moretti, tornerà Keko, tornerà Sciacca”.

Chi saranno i nuovi attaccanti del Catana? Come l’anno scorso avrebbero potuto fotocopiare Bianchi, Caprari, Pozzi, Bogdani, Foggia, Brienza, Acquafresca, Martinuccio. Ed invece, adesso chissà, forse “non Suazo, non Ebagua, non Lopez, non Antenucci, non Morimoto”, oppure Mouche!

E l’allenatore? Come l’anno scorso avremmo potuto scoprire un nuovo esordiente come Torrente, Marcolin, Sensini, Pane, Boscaglia o Sottil. Ed invece non possiamo neanche più dire “Montella andrà via”, “Marino non tornerà”, “Delio Rossi non è il tipo di tecnico che cerca il Catania”.

Perso il cinese, perso il punto di riferimento; perso il punto di riferimento, persi tutti i riferimenti.

Dobbiamo aspettarci qualcuno di nuovo, soprattutto qualcosa di nuovo. Un nuovo modo di parlare, un nuovo modo di operare non può che presupporre un nuovo modo di scegliere i propri obiettivi e convincere i propri “nemici” a ceder quanto in loro possesso. “Il mercato del Catania sarà caratterizzato dalla compatibilità tra intenzioni e possibilità”: se le intenzioni andranno coordinate tra tecnico e società, le possibilità dovranno essere vagliate o create tra direttore sportivo e giocatori, sotto la supervisione del direttore tecnico.

In ordine gerarchico: Il nuovo addì è già facente funzione; il nuovo direttore dell’area tecnica deve solo esser presentato alla stampa; il nuovo direttore sportivo deve ancora esser nominato; per il nuovo allenatore bisognerà anzitutto liberarsi di quello “vecchio”. Insomma, mancano ancora due nuove figure per completare il meccanismo programmatico-operativo a cui spetterà la gestione dell’organico, quindi mancano due figure anche per poter, noi tutti, parlare concretamente di nuovi giocatori.

Entro quindici giorni al massimo tutto sarà pronto, ampiamente in tempo per la definizione degli accordi di comproprietà dai quali non potranno che dipendere gran parte dei movimenti in entrata ed in uscita. Basti pensare ai più o meno certi rientri di: Martinho, Lopez, Antenucci, Alvarez, Andujar, Sciacca, Moretti, Keko; da aggiungersi alle più o meno incerte conferme di Lanzafame, piuttosto che Motta, Suazo o Carrizo (con altre forme ed opzioni contrattuali).

Sul blocchetto di “carta bianca”, rimasto sopra la scrivania da addì, resta il solco degli appunti scritti sul foglio sovrastante, staccato e portato chissà dove, quello con l’elenco dei nemici, il mantra di quelli sconfitti, il mantra di quelli probabilmente ancora attesi sulla sponda di un altro fiume. Ma questa è un’altra storia, com’è un’altra storia quella che il Catania scriverà da adesso in poi.

Ce l’ha insegnato il cinese, adesso tocca a noi metter in pratica l’arte di aspettare ed anche scegliere dove aspettare; c’è chi sospira già sulle sponde d’un fiume, prefigurando il futuribile lungo il solco lasciato; c’è chi semplicemente aspetta, dove più gli è comodo, qualcuno ancora di nuovo, qualcosa ancora di nuovo, od anche fosse di vecchio di certo non lo sarà sol perché ricalcato.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]

Bari-Gubbio: la presentazione, probabili formazioni

Forza Bari lotta col cuore. Questo lo slogan, l’invito che tanti tifosi stanno rivolgendo in queste ore al Bari di Vincenzo Torrente, impegnato questa sera in casa contro il Gubbio per l’ultimo step di una stagione che, tra alti (pochi) e bassi (troppi), è prossima alla fine. Ancora un punto, come noto, separa la formazione biancorossa dalla matematica salvezza. Un punto da conquistare a tutti i costi, così da mettersi al riparo da sgradevoli sorprese e dai quei play-out ancora così maledettamente minacciosi. E non poteva essere diversamente, visti i quattro punti raccolti dal galletto nelle ultime otto giornate di campionato.

Contro gli umbri, già retrocessi, servirà la famosa prova di carattere, spesso assente negli ultimi due mesi in cui tante sono state le prove sotto tono, e sotto ritmo, dei biancorossi, ora chiamati ad un ultimo, piccolissimo sforzo per evitare che, una stagione già di per se deludente, si possa trasformare in qualcosa di più drammatico.

Vi ricordiamo che, come di consueto, sarà possibile seguire live l’incontro sulle pagine di TuttoBari.com, grazie alla diretta testuale del match. Start alle ore 20.30 circa. Inviato stampa al San Nicola, Gaetano Nacci.

Qui Bari: Nessun dubbio di formazione per mister Torrente, che deve rinunciare a Borghese per squalifica. Il tecnico di Cetara può contare però sui recuperi di Stoian, Polenta e Ceppitelli. Anche De Falco, che in settimana aveva accusato qualche problema muscolare, ha recuperato e sarà della partita al fianco dei confermatissimi Bogliacino e Scavone.

Bari (4-3-3): Lamanna; Crescenzi, Ceppitelli, Dos Santos, Garofalo; Bogliacino, Scavone, De Falco; Forestieri, Stoian, Caputo. All.: V. Torrente

Qui Gubbio: Ultimo ciak in serie B per gli umbri, già matematicamente retrocessi. Per la passerella finale, mister Appolloni è costretto a fare a meno di ben sette pedine, ovvero Donnarumma, Farina, Mario Rui, Boisfer, Obiorah, Bazzoffia e Mastronunzio.

Gubbio (4-3-1-2): Farabbi; Caracciolo, Benedetti, Cottafava, Montefusco; Raggio Garibaldi, Sandreani, Lunardini; Guzman; Ragatzu, Graffiedi.All.: L. Apolloni

[Redazione Tutto Bari – Fonte: www.tuttobari.com]

Gubbio-Livorno 1-2: salvezza ipotecata per gli uomini di Madonna

Gubbio – Vittoria a dir poco importante, per il Livorno, sul terreno del Gubbio, tanto più importante perché ottenuta contro una squadra in lotta per la salvezza. Con questo successo la formazione amaranto mette quasi al sicuro la permanenza in Cadetteria. Disapiace che la squadra livornese, ancora una volta, abbia subito gol. La rete presa a pochi minuti dalla fine avrebbe potuto pregiudicare tutto. Ma quando c’era da reagire, il Livorno stavolta ha saputo reagire ed è riuscito a far suo il match.

Nel primo tempo rete di Belingheri, che aveva trasformato in vantaggio una punizione da fuori area. Una volta in vantaggio la squadra di Madonna, per tutto il match, ha cercato di amministrare il risultato. Poi, verso la fine, ci ha pensato Guzman a risvegliare tutti prendendo il palo. E pochi minuti dopo Nwankwo non ha fallito. La vittoria, per il Livorno, sembrava svanire. Ma a tempo quasi scaduto Bernacci, entrato in campo da poco, è stato bravo a castigare Donnarumma ed a regalare la vittoria e dunque tre punti d’oro al Livorno.

TABELLINO:

Gubbio (4-4-1-1): Donnarumma; Bartolucci, Cottafava, Briganti, Farina; Sandreani, Lofquist (38′ pt Raggio Garibaldi), Nwanko, Mario Rui (22′ st Guzman); Ragatzu; Mastronunzio. All. Alessandrini.

Livorno (4-4-1-1): Bardi; Salviato, Bernardini, Knezevic, Lambrughi; Belingheri (42′ st Bernacci), Luci, Morosini (18′ st Filkor), Schiattarella (32′ Barone); Siligardi; Paulinho. All. Madonna.

Arbitro: Gallione di Alessandria.

Reti: 16′ pt Belingheri, 40′ st Nwankwo, 49′ st Bernacci.

[Marco Ceccarini – Fonte: www.amaranta.it]

Gubbio-Samp 0-0: passo indietro dei blucerchiati

La partita di Gubbio mostra una Samp molto diversa da quella frizzante e sicura di sé dell’andata, prigioniera dei propri limiti tattici e caratteriali in quella che sembra ormai una stagione compromessa.

Iachini opta per il 4-3-1-2, con l’esordio di Eder e il ritorno di Foggia alle spalle delle punte. Nei primi 20′ buon ritmo, ma poche emozioni, con il Gubbio più volitivo di una Samp che non spinge sull’acceleratore come dovrebbe. La prima conclusione blucerchiata è un tiro di Foggia sul primo palo dopo una serpentina sulla destra, ma Donnarumma non ha problemi. Al 27′ Romero è provvidenziale in uscita su un Bazzoffia lanciato a rete. Cresce il Gubbio, la Samp si vede solo a tratti: Costa prova la conclusione da fuori al termine di un’azione personale, mentre Eder al 39′ supera il proprio marcatore e costringe Donnarumma all’uscita di piede. Brividi per la difesa blucerchiata al 41′, quando nuovamente Bazzoffia grazia la Samp tentando di scavalcare Romero, ma il suo tocco morbido termina di poco fuori.

Nella ripresa Rispoli prova a spingere, ma Donnarumma ribatte la sua conclusione. Col passare dei minuti, però, è il Gubbio ad aumentare la pressione, costringendo la Samp nella propria metacampo e mettendo sovente in affanno la retroguardia blucerchiata. Iachini inserisce Juan Antonio per uno spento Foggia; Simoni sostituisce Mastronunzio con Ragatzu. Al 27’anche Volta fa il suo ingresso al posto di un dolorante Rispoli. La sostanza non cambia: il Gubbio chiude bene gli spazi e cerca di ripartire in velocità, la Samp è macchinosa e priva di idee. Nel recupero i blucerchiati tentano di riversarsi all’attacco, ma la manovra è confusionaria e sterile.

Finisce 0-0 con la conferma che in questo mercato invernale che volge al termine non è ancora arrivata la pedina giusta a centrocampo, mentre quella che doveva essere una delle protagoniste del campionato scivola nella parte destra della classifica.

[Serena Timossi – Fonte: www.sampdorianews.net]

Gubbio-Bari, le probabili formazioni

Si riparte. Dopo due settimane di quasi vacanze, e nell’isolito giorno dell’epifania, il Bari sarà ospite del Gubbio per la 21ma giornata, ultimo atto del girone d’andata di questo campionato.

Allo stadio ‘Pietro Barbetti’ in palio ci saranno punti importantissimi per entrambe le formazioni, a cui non è più concesso, classifica alla mano, sbagliare. Lo sa bene mister Torrente, grande ex di questa sfida così come Borghese, Lamanna, Galano, Rivaldo e l’oramai lontano Marotta, non convocato dal tecnico campano e sempre più vicino all’addio.

Vi ricordiamo che, come di consueto, sarà possibile seguire live l’incontro sulle pagine di TuttoBari.com, grazie alla diretta testuale del match. Start alle ore 14.45 circa. In redazione, Gaetano Nacci.

Qui Bari: Formazione praticamente fatta per mister Torrente, che ha scelto Caputo quale terminale offensivo del suo attacco. Ai fianchi della punta altamurana agiranno, con ogni probabilità, Galano e Stoian (in gran forma), con l’argentino Castillo destinato alla panchina. Non convocati Kutuzov, Marotta, Sini, Masi, Kopunek, Albadoro e il solito Bogliacino, saranno Donati, Bellomo e De Falco a formare la diga di metà campo. In difesa, al fianco di Borghese, ci sarà il recuperato Dos Santos, con Garofalo e Crescenzi sugli esterni.

Bari (4-3-2-1): Lamanna; Crescenzi, Borghese, Dos Santos, Garofalo; Donati, De Falco, Bellomo; Galano, Stoian; Caputo. All.: V. Torrente

Qui Gubbio: Tanti problemi di formazione per mister Simoni. Non sono disponibili per la gara contro i biancorossi, infatti, Mario Rui e Benedetti per squalifica e Caracciolo, Ragaztu e Benedetti per infortunio. Subito titolare, invece, il neo acquisto Nwankwo Obiorah, centrocampista scuola Inter prelevato dal Parma.

Gubbio 5-3-2): Donnarumma; Almici, Cottafava, Boisfer, Bartolucci, Farina; Sandreani, Nwankwo, Buchel; Graffiedi, Ciofani. All.: L. Simoni

[Redazione Tutto Bari – Fonte: www.tuttobari.com]

Catania: chi parte, chi arriva?

CATANIA – Sette giorni, il momento giusto per mangiare il panettone, godersi il santo Natale insieme alla famiglia: vuoi per spirito cristiano vuoi per vacanze, comunque un momento di pace e serenità, quel che serve ai giocatori (ma anche ai tifosi più affezionati) per rinvigorir le energie che alla ripresa della preparazione, giorno 29, sarà necessario impiegar copiose così da farsi trovar pronti al battesimo del 2012, sul campo del Bologna.

Quindi vacanze? Non per tutti. Tempo di Natale: tempo anche di regali. Poi capodanno: quando il vecchio dovrà far spazio al nuovo. Qualcuno che pensi all’organizzazione di tutto ciò deve pur esserci, ed al Catania c’è, qualcuno che mentre tutti festeggiano, sceglie, incarta i doni, prepara la tavola per il cenone di Natale e Capodanno, apre i cassetti, rassetta e divide quel che anche il prossimo anno andrà di moda da quanto ormai da considerarsi desueto.

Insomma, che Catania troveremo nel 2012? Parola d’ordine: sfoltire. “Andranno via almeno in 5” secondo le affermazioni del direttore. Chi saranno questi cinque? Basta aver davanti l’attuale elenco dei giocatori in organico per individuare i prossimi (possibili) partenti.

Maxi Lopez (attaccante): Della trattativa col Milan si conoscono ormai tutti i dettagli. I rossoneri devono solo decidere se subordinare o meno il trasferimento all’eventuale fallimento dell’affare Tevez che, non potendo giocare la Champions con i rossoneri, renderebbe possibile la coabitazione numerica col biondo centravanti ancora rossazzurro. Il Genoa, esonerato Malesani e preso Marino, pare volersi orientare più su Amauri nonostante l’interesse mostrato nei giorni scorsi al Catania. “Lopez andrà via, ce l’ha chiesto, lo accontenteremo” direttore dixit, vedremo; alla finestra anche la Fiorentina, che strizza l’occhio a Pinilla e vorrebbe liberarsi di Gilardino.

Pablo Ledesma (centrocampista): Un inizio anno promettente, che aveva fatto seguito a voci insistenti di una sua partenza, ma a cui ha fatto seguito l’ennesimo infortunio. Ristabilitosi, “le gerarchie sono cambiate” queste le lapidarie parole di benvenuto proferite da Montella. Davanti a lui Delvecchio, Biagianti, persino Sciacca. Orgoglio ferito e voglia di andar via, chiudere una parentesi ampiamente negativa e deludente, sia per la sua carriera sia per le aspettative nutrite da dirigenza e pubblico, corroborate dalle prime ed illusorie prestazione.

Adrian Ricchiuti (centrocampista): Un giocatore intenzionato a restare, ma non senza la piena fiducia di tecnico e società, non senza la certezza d’esser ancora parte integrante del progetto, come a dire: “Se posso far qualcosa per voi, bene.. altrimenti grazie, vado a rendermi utile altrove”. Il rientro in piena forma dell’amico Barrientos gli lascia poco in quella zona di campo, sia col 3-5-2 che col 4-3-2-1. Tuttavia resta l’unico elemento in rosa con caratteristiche simili a quelle del Pitu, quindi unica alternativa. Su di lui le solite pretendenti: Padova e Lanus, alle quali si è aggiunto il Gubbio.

Alfredo Donnarumma (attaccante): Con lui in avanti la formazione Primavera non teme rivali, ma completato il processo riabilitativo, per l’attaccante campano dovrebbero aprirsi nuovamente i cancelli di Torre del Grifo, destinazione serie B o Lega Pro.

Pietro Terracciano (portiere): Grandi doti, che al Catania non trovano spazio. Proveniva dall’esperienza in Seconda divisione col Milazzo, l’esperienza al Catania non può che averlo reso ancor più competitivo e pronto alla ribalta di un campionato adeguato alle sue potenzialità: peccato che trovar una squadra disposta ad affidargli la porta, a metà stagione, ed a certe condizioni non sia facile.

Tomas Kosicky (portiere): C’è ma non si vede, è ormai tra i veterani dello spogliatoio rossazzurro ma alcuni tifosi potrebbero anche averlo dimenticato od immaginarlo chissà dove, invece è qui, e non gioca una partita ufficiale dai tempi in cui Zenga gli concesse gli ultimi scampoli di campionato, magari come vetrina: niente da fare. Come tutti i giovani (ma non lo è più neanche tanto) ha bisogno di giocare. Sarà questo Gennaio il mese buono?

Sergio Gontan Gallardo Keko (centrocampista) Ex capitano dell’U-20 spagnola, clausola rescissoria da 14 milioni di euro, e zero presenze in campionato, giusto qualche minuto (quelli di recupero) in Coppa Italia, contro il Novara. Montella finora ha “fatto altre scelte, ma il giocatore fisicamente sta bene”. Perché non farlo giocare in qualche campionato minore per trovarlo pronto all’inizio della prossima stagione, avrà pensato il Catania.

Mario Paglialunga (centrocampista) Pur avendo giocato solo in Coppa Italia, una sola gara, se Biagianti non dovesse offrire garanzie in mezzo al campo, fisiche s’intende, è difficile lasci Catania nonostante le pressioni argentine.

Fabio Sciacca (centrocampista) Dato in partenza, le prestazioni offerte contro Palermo e Parma sono sintomatiche della fiducia riposta in lui da Montella. Non dovessero arrivare nuovi innesti in mediana rimarrà, anche se giocare con regolarità in questo momento dovrebbe esser in cima ai suoi desideri, al Catania o meno.

[Marco Di Mauro – Fonte: www.mondocatania.com]